Politica
Area mercatale, Spina esorta Angarano ad invitare Vendola, Emiliano e tutti gli amministratori coinvolti nell'iter
«Il mercato di via San Martino non merita un'inaugurazione di stampo elettoralistico»
Bisceglie - venerdì 14 ottobre 2022
8.37
«Il 25 giugno 2012 ebbi l'onore di sottoscrivere l'accordo di programma per la realizzazione di opere per 42 milioni di euro (tra cui l'area mercatale di via San Martino) con l'allora presidente della Regione Puglia Nichi Vendola». È quanto ricordato da Francesco Spina, già Sindaco di Bisceglie.
«La proposta della mia amministrazione, deliberata in consiglio comunale nel 2009 giunse prima in Puglia - aggiudicandosi un bando regionale - con un progetto finanziario di 42 milioni di euro e la realizzazione di tante opere tra cui l'area mercatale di via San Martino. Dopo la firma del giugno 2012, il consiglio comunale, nello stesso anno, rarificò con un'altra deliberazione, che Angarano purtroppo non volle votare, l'accordo di programma da me sottoscritto» ha puntualizzato.
«I lavori furono cantierizzzati, poi, nel 2018 dalla mia Giunta comunale durante la reggenza della vice-sindacatura di Vittorio Fata. Tanti sforzi, tanti sacrifici: il mercato di via San Martino non merita un'inaugurazione di stampo elettoralistico, fatta senza acquisire le debite autorizzazioni sanitarie e senza gli atti deliberativi previsti dalla Legge» ha aggiunto.
«Rivolgo pubblicamente questo messaggio ad Angarano. Non c'è urgenza, visto che la scuola Monterisi è chiusa da ormai due anni e qualche giorno in più per il trasferimento non crea danni a nessuno. Dopo aver messo a posto le carte sul piano della legittimità e della sicurezza degli operatori (solo il 13 ottobre, dopo una mia richiesta di tre giorni prima, è stato adottato il piano della sicurezza dal dirigente competente) e dei cittadini, organizzi una grande festa con operatori, associazioni di categoria, le giunte comunali che hanno partecipato alla grande opera e i presidenti della Regione Puglia che si sono succeduti durante la realizzazione dell'opera: Vendola e Emiliano» è l'appello di Spina.
«Le istituzioni e le opere pubbliche non hanno colore e, come ho fatto io stesso durante le mie sindacature (spesso ho invitato il mio predecessore Napoletano e i sindaci precedenti), le opere ereditate richiedono sempre la partecipazione di tutti. Almeno per una forma di educazione personale e di bon ton istituzionale» ha concluso.
«La proposta della mia amministrazione, deliberata in consiglio comunale nel 2009 giunse prima in Puglia - aggiudicandosi un bando regionale - con un progetto finanziario di 42 milioni di euro e la realizzazione di tante opere tra cui l'area mercatale di via San Martino. Dopo la firma del giugno 2012, il consiglio comunale, nello stesso anno, rarificò con un'altra deliberazione, che Angarano purtroppo non volle votare, l'accordo di programma da me sottoscritto» ha puntualizzato.
«I lavori furono cantierizzzati, poi, nel 2018 dalla mia Giunta comunale durante la reggenza della vice-sindacatura di Vittorio Fata. Tanti sforzi, tanti sacrifici: il mercato di via San Martino non merita un'inaugurazione di stampo elettoralistico, fatta senza acquisire le debite autorizzazioni sanitarie e senza gli atti deliberativi previsti dalla Legge» ha aggiunto.
«Rivolgo pubblicamente questo messaggio ad Angarano. Non c'è urgenza, visto che la scuola Monterisi è chiusa da ormai due anni e qualche giorno in più per il trasferimento non crea danni a nessuno. Dopo aver messo a posto le carte sul piano della legittimità e della sicurezza degli operatori (solo il 13 ottobre, dopo una mia richiesta di tre giorni prima, è stato adottato il piano della sicurezza dal dirigente competente) e dei cittadini, organizzi una grande festa con operatori, associazioni di categoria, le giunte comunali che hanno partecipato alla grande opera e i presidenti della Regione Puglia che si sono succeduti durante la realizzazione dell'opera: Vendola e Emiliano» è l'appello di Spina.
«Le istituzioni e le opere pubbliche non hanno colore e, come ho fatto io stesso durante le mie sindacature (spesso ho invitato il mio predecessore Napoletano e i sindaci precedenti), le opere ereditate richiedono sempre la partecipazione di tutti. Almeno per una forma di educazione personale e di bon ton istituzionale» ha concluso.