Attualità
Benvenuto don Leonardo! La città in festa accoglie il nuovo arcivescovo
Con un sorriso, Monsignor D'Ascenzo ha già conquistato tutti
Bisceglie - lunedì 5 febbraio 2018
Uno, tanti sorrisi e poche parole semplici, pronunciate prima nel gremito Teatro Garibaldi per i saluti del vicesindaco e dell'amministrazione comunale, poi nella chiesa di San Luigi alla presenza di tutta la comunità ecclesiale di Bisceglie, infine nella Concattedrale di San Pietro, dove i fedeli accalcati, le autorità civili e religiose, le associazioni e i comuni cittadini facevano anche a turno per assistere alla sua prima celebrazione eucaristica a Bisceglie.
È stata una festa dell'accoglienza come poche, quella che la città ha saputo regalare a Su Eccellenza Monsignor Leonardo D'Ascenzo, nuovo Arcivescvo di Trani - Barletta - Bisceglie domenica 4 febbraio.
E tutti si sono commossi nell'apprezzare la sua spontaneità priva di formalismi.
Il primo cittadino Vittorio Fata ne ha tracciato un ritratto perfetto parlando della: «sua apertura d'animo, della sua umiltà, dell'intraprendenza misurata e rispettosa dei tempi. Il nostro nuovo Vescovo - ha spiegato - ha l'entusiasmo di una giovane Fede, la spontaneità e la disponibilità all'ascolto, la determinazione ed il coraggio per affrontare le difficili sfide del nostro tempo».
Non ha esagerato nemmeno quando ha descritto Bisceglie, raccontando che: «Oggi la città vive della ricchezza di ognuna della persone che la abitano: dei cittadini autoctoni e dei molti "nuovi arrivati", dei moltissimi volontari, delle tante associazioni sociali, culturali e sportive che, nel cammino comune, costituiscono una trama estremamente positiva all'interno della quale la cultura del dono, intesa come mettersi a disposizione dell'altro, è dimensione presente e valore consolidato. Di questo dobbiamo dare atto a chi ha guidato spiritualmente la nostra diocesi fino a d ora, al compianto mons. Pichierri, al vicario don Peppino, e al vicario don Franco».
Grato, il vescovo ha promesso massimo impegno e disponibilità a collaborare.
È stata una festa dell'accoglienza come poche, quella che la città ha saputo regalare a Su Eccellenza Monsignor Leonardo D'Ascenzo, nuovo Arcivescvo di Trani - Barletta - Bisceglie domenica 4 febbraio.
E tutti si sono commossi nell'apprezzare la sua spontaneità priva di formalismi.
Il primo cittadino Vittorio Fata ne ha tracciato un ritratto perfetto parlando della: «sua apertura d'animo, della sua umiltà, dell'intraprendenza misurata e rispettosa dei tempi. Il nostro nuovo Vescovo - ha spiegato - ha l'entusiasmo di una giovane Fede, la spontaneità e la disponibilità all'ascolto, la determinazione ed il coraggio per affrontare le difficili sfide del nostro tempo».
Non ha esagerato nemmeno quando ha descritto Bisceglie, raccontando che: «Oggi la città vive della ricchezza di ognuna della persone che la abitano: dei cittadini autoctoni e dei molti "nuovi arrivati", dei moltissimi volontari, delle tante associazioni sociali, culturali e sportive che, nel cammino comune, costituiscono una trama estremamente positiva all'interno della quale la cultura del dono, intesa come mettersi a disposizione dell'altro, è dimensione presente e valore consolidato. Di questo dobbiamo dare atto a chi ha guidato spiritualmente la nostra diocesi fino a d ora, al compianto mons. Pichierri, al vicario don Peppino, e al vicario don Franco».
Grato, il vescovo ha promesso massimo impegno e disponibilità a collaborare.
A ribadire l'impegno sociale della città è stato proprio il vicario episcopale don Franco Lorusso, che aperto la funzione in Concattedrale affidando al nuovo rappresentante della Diocesi: «tutti i laboriosi cittadini che la compongono. Non nascondiamo una preoccupante disoccupazione e una costante fuga dei cervelli, che alimentano povertà e disagio sociale. Ma nemmeno si può tacere l'impegno dell'amministrazione comunale e delle tante associazioni di volontariato, in prima linea la Caritas, per combatterli. Confraternite, le associazioni laicali e in particolare Azione Cattolica, i centri d'ascolto e il consultorio familiare di ispirazione Cristina sono lievito e sale in questa battaglia e per questo a lei li affidiamo, con i nostri presbiteri e la comunità intera. Troverà in noi collaboratori solerti».
Meditando sulla parabola del giorno, un passo del Vangelo di Marco che descrive la doppia attività di Gesù, tra la gente da guarire e nella preghiera, ha spiegato che: «Tutti dovremmo riflettere questi due momenti della vita. Le comunità cristiane oltre alle celebrazioni, devono essere capaci di prendersi cura degli altri, esattamente come fa Bisceglie. Allo stesso modo nessuno deve vivere di sola carità, ma nella preghiera e nel Vangelo. So che la vostra preghiera sosterrà il mio ministero e che vi prenderete cura di me e di noi presbiteri, così come noi ci prenderemo cura di voi. Affidiamoci reciprocamente al Signore per crescere insieme».