Attualità
Biagio Lorusso: «Cataste di lapidi a lato della chiesa del cimitero»
L'ex Sindaco ritiene l'accaduto «oltraggioso»
Bisceglie - domenica 14 giugno 2020
9.00
«In zona laterale alla chiesa cimiteriale all'ombra dei cipressi giacciono non sepolture ma cataste di lapidi». È quanto sostenuto dall'ex Sindaco di Bisceglie Biagio Lorusso in una nota.
«Non sono lastre in attesa di essere murate in ricordo di un defunto. Sono lastre divelte, strappate, staccate da loculi, da nicchie in muro perimetrale (al momento, solo quello a est), giaciture di cittadini, cui forse era rimasto solo il nome da tramandare e qualche iscrizione da leggere» ha aggiunto.
«Una strage senza sangue. Una strage certamente autorizzata. Una strage indolore per inesistenti parenti.
Una strage certamente necessitata da mancanza di spazi per nuove sepolture.
Una strage dovuta forse a pressione popolana per avere nuovi loculi» ha sottolineato.
«Tutto a posto. Firme e timbri in ordine.
Amministratori e tecnici autorizzati. Mi pare di sentirli dire che non avrebbero potuto fare altrimenti. E i più ad annuire e giustificare l'oltraggiosa strage.
C'è sempre un editto di Saint-Cloud che può essere invocato» ha rimarcato.
«A me, vecchio e inerme, non resta che scrivere il dissenso dalla soluzione adottata da tecnici e amministratori (distratti, insensibili, ignoranti? Non lo so) e ricordare loro che la storia di una nazione, di una città, di un paese non è scritta solo da asseriti grandi uomini e donne. Ricordare loro che l'immortalità dell'uomo è garantita attraverso il ricordo dei suoi simili, anche se non hanno più parenti.
Nell'esprimere dissenso, perdono loro per non aver letto o aver dimenticato gli scritti di Ippolito Pindemonte, Ugo Foscolo, Thomas Gray, Vittorio Alfieri» ha concluso.
«Non sono lastre in attesa di essere murate in ricordo di un defunto. Sono lastre divelte, strappate, staccate da loculi, da nicchie in muro perimetrale (al momento, solo quello a est), giaciture di cittadini, cui forse era rimasto solo il nome da tramandare e qualche iscrizione da leggere» ha aggiunto.
«Una strage senza sangue. Una strage certamente autorizzata. Una strage indolore per inesistenti parenti.
Una strage certamente necessitata da mancanza di spazi per nuove sepolture.
Una strage dovuta forse a pressione popolana per avere nuovi loculi» ha sottolineato.
«Tutto a posto. Firme e timbri in ordine.
Amministratori e tecnici autorizzati. Mi pare di sentirli dire che non avrebbero potuto fare altrimenti. E i più ad annuire e giustificare l'oltraggiosa strage.
C'è sempre un editto di Saint-Cloud che può essere invocato» ha rimarcato.
«A me, vecchio e inerme, non resta che scrivere il dissenso dalla soluzione adottata da tecnici e amministratori (distratti, insensibili, ignoranti? Non lo so) e ricordare loro che la storia di una nazione, di una città, di un paese non è scritta solo da asseriti grandi uomini e donne. Ricordare loro che l'immortalità dell'uomo è garantita attraverso il ricordo dei suoi simili, anche se non hanno più parenti.
Nell'esprimere dissenso, perdono loro per non aver letto o aver dimenticato gli scritti di Ippolito Pindemonte, Ugo Foscolo, Thomas Gray, Vittorio Alfieri» ha concluso.