Attualità
Lettera aperta di Biagio Lorusso sul caso Masseria San Felice
L'ex sindaco: «Ritengo ci siano sufficienti motivi per procedere alla revoca-annullamento della variante e del relativo permesso a costruire»
Bisceglie - lunedì 18 febbraio 2019
12.01
L'ex sindaco di Bisceglie Biagio Lorusso ha indirizzato a BisceglieViva una lettera aperta riguardo la vicenda di Masseria San Felice.
L'avvocato Lorusso ritiene la sua missiva «un impulso a ripristinare la legalità» a suo modo di vedere «violata con deliberazione del consiglio comunale n° 26 del 18 aprile 2011 (ultimo, prima del rinnovo a seguito delle elezioni amministrative del maggio successivo), avviando procedimento di revoca-annullamento della variante al Piano regolatore Generale finalizzata all'ampliamento con mutamento della destinazione d'uso della "Masseria San Felice", all'epoca di proprietà dei signori Antonio, Francesco Paolo ed Emilia Maria Savasta».
Lorusso ha spiegato: «Le ragioni dell'attivazione del procedimento di autotutela amministrativa, che all'epoca dei fatti furono da me esposte dettagliatamente in un pubblico comizio di chiusura della campagna elettorale 2011 per la coalizione a sostegno della candidatura a Sindaco di Pasquale Musci, furono anche oggetto di un'interpellanza consiliare del 27 aprile-3 maggio 2011.
In essa gli interpellanti Francesco Caprioli e Giuseppe Valente chiedevano, tra l'altro, "di conoscere se risponda al vero (ed in caso positivo quali controlli e/o provvedimenti siano stati predisposti o si intendano predisporre con urgenza) che soggetti proprietari ovvero possessori o detentori della Masseria San Felice abbiano da tempo avviato l'esecuzione dei lavori in questione… Sia, inoltre, fornito dettagliato elenco degli interventi fuori ed entroterra autorizzati, se autorizzati".
Gli interpellanti chiedevano ai destinatari (sindaco e dirigente ufficio tecnico comunale) "urgente ed adeguata risposta, ciascuno per la sua competenza (politica e tecnico-burocratica)".
Nella mia denuncia durante il comizio sottolineavo con veemenza di avere già effettuato sopralluogo e di aver constatato che parte degli interventi erano già stati eseguiti e che altri erano in corso» ha sottolineato l'ex primo cittadino.
«Né l'interpellanza, né la successiva denuncia scritta a firma dell'ingegner Giambattista La Notte del 4/5 maggio 2011 (in essa si sottolineava l'anomalo iter seguìto senza il coinvolgimento della Soprintendenza ai monumenti; senza la verifica preventiva del volume esistente e senza l'avvio del normale procedimento di variante al piano regolatore) ebbero seguito alcuno.
Anche l'ingegnere denunciava che "gli interventi in progetto risultano tutti già eseguiti da diversi mesi, come i vigili tecnici del comune possono verificare".
Tanto esposto, il sottoscritto ritiene che vi siano sufficienti motivi per procedere alla revoca-annullamento della variante e del relativo permesso a costruire, entrambi adottati sul falso presupposto di interventi ad eseguirsi, interventi invece già eseguiti e, pertanto, abusivi.
Con riserva di meglio illustrare ed aggiungere ulteriori fatti» ha concluso Biagio Lorusso.
L'avvocato Lorusso ritiene la sua missiva «un impulso a ripristinare la legalità» a suo modo di vedere «violata con deliberazione del consiglio comunale n° 26 del 18 aprile 2011 (ultimo, prima del rinnovo a seguito delle elezioni amministrative del maggio successivo), avviando procedimento di revoca-annullamento della variante al Piano regolatore Generale finalizzata all'ampliamento con mutamento della destinazione d'uso della "Masseria San Felice", all'epoca di proprietà dei signori Antonio, Francesco Paolo ed Emilia Maria Savasta».
Lorusso ha spiegato: «Le ragioni dell'attivazione del procedimento di autotutela amministrativa, che all'epoca dei fatti furono da me esposte dettagliatamente in un pubblico comizio di chiusura della campagna elettorale 2011 per la coalizione a sostegno della candidatura a Sindaco di Pasquale Musci, furono anche oggetto di un'interpellanza consiliare del 27 aprile-3 maggio 2011.
In essa gli interpellanti Francesco Caprioli e Giuseppe Valente chiedevano, tra l'altro, "di conoscere se risponda al vero (ed in caso positivo quali controlli e/o provvedimenti siano stati predisposti o si intendano predisporre con urgenza) che soggetti proprietari ovvero possessori o detentori della Masseria San Felice abbiano da tempo avviato l'esecuzione dei lavori in questione… Sia, inoltre, fornito dettagliato elenco degli interventi fuori ed entroterra autorizzati, se autorizzati".
Gli interpellanti chiedevano ai destinatari (sindaco e dirigente ufficio tecnico comunale) "urgente ed adeguata risposta, ciascuno per la sua competenza (politica e tecnico-burocratica)".
Nella mia denuncia durante il comizio sottolineavo con veemenza di avere già effettuato sopralluogo e di aver constatato che parte degli interventi erano già stati eseguiti e che altri erano in corso» ha sottolineato l'ex primo cittadino.
«Né l'interpellanza, né la successiva denuncia scritta a firma dell'ingegner Giambattista La Notte del 4/5 maggio 2011 (in essa si sottolineava l'anomalo iter seguìto senza il coinvolgimento della Soprintendenza ai monumenti; senza la verifica preventiva del volume esistente e senza l'avvio del normale procedimento di variante al piano regolatore) ebbero seguito alcuno.
Anche l'ingegnere denunciava che "gli interventi in progetto risultano tutti già eseguiti da diversi mesi, come i vigili tecnici del comune possono verificare".
Tanto esposto, il sottoscritto ritiene che vi siano sufficienti motivi per procedere alla revoca-annullamento della variante e del relativo permesso a costruire, entrambi adottati sul falso presupposto di interventi ad eseguirsi, interventi invece già eseguiti e, pertanto, abusivi.
Con riserva di meglio illustrare ed aggiungere ulteriori fatti» ha concluso Biagio Lorusso.