Territorio
BiMarmi, Libera il futura e Pro Natura: «Il silenzio della politica»
Amendolagine, Arena (Libera il Futuro) e Sasso (Pro Natura): «Il Comune impugni sentenza TAR e intanto si acceleri approvazione PUG»
Bisceglie - giovedì 25 gennaio 2024
9.14
Riceviamo e pubblichiamo una nota a cura di Libera il futuro e Pro Natura sulla zona BiMarmi: «Come temevamo, il TAR Puglia con sentenza pronunciata ieri ha accolto il ricorso dei lottizzanti della maglia 165 e annullato la sospensione della lottizzazione, sconfessando le ragioni del Comune e del Dirigente della Ripartizione tecnica che aveva disposto la sospensione medesima. Continuiamo ad essere sorpresi della tempestività della firma della convenzione tra Comune e privati per la lottizzazione, avvenuta a gennaio 2023, appena due giorni prima dell'adozione del nuovo Piano Urbanistico da parte del Consiglio comunale. Proprio quella firma ha dato la possibilità ai privati di fare ricorso al TAR ed ora potrebbero chiedere i permessi a costruire. Da allora s'è verificata la totale paralisi politica e amministrativa verso l'approvazione definitiva del Pug».
«Sindaco, Giunta e Consiglieri comunali - prosegue la nota - si assumano la responsabilità di accelerare la procedura di approvazione definitiva del nuovo PUG, partendo dalla discussione e approvazione delle osservazioni. Il Comune non può esimersi dall'impugnare prontamente la sentenza del TAR davanti al Consiglio di Stato. Ma è necessario, finendola con i teatrini, colmare il vuoto di una politica silente, mediocre e senza visione sui temi ambientali e paesaggistici, oltre che incapace di ascoltare movimenti, associazioni e cittadini. Rischiamo davvero uno scempio edilizio sulla costa di levante in contrasto con la normativa nazionale, regionale e le previsioni del nuovo Piano Urbanistico che i nostri figli non ci perdoneranno».
«Sindaco, Giunta e Consiglieri comunali - prosegue la nota - si assumano la responsabilità di accelerare la procedura di approvazione definitiva del nuovo PUG, partendo dalla discussione e approvazione delle osservazioni. Il Comune non può esimersi dall'impugnare prontamente la sentenza del TAR davanti al Consiglio di Stato. Ma è necessario, finendola con i teatrini, colmare il vuoto di una politica silente, mediocre e senza visione sui temi ambientali e paesaggistici, oltre che incapace di ascoltare movimenti, associazioni e cittadini. Rischiamo davvero uno scempio edilizio sulla costa di levante in contrasto con la normativa nazionale, regionale e le previsioni del nuovo Piano Urbanistico che i nostri figli non ci perdoneranno».