Attualità
Bisceglie civile rilancia il dibattito sulla città vecchia: centro o periferia?
Lo spunto
Bisceglie - mercoledì 6 febbraio 2019
Il tema, discusso lo scorso 17 novembre durante un incontro che si è tenuto nella Sala della Bifora del Castello di Bisceglie, è sempre attuale. "Bisceglie vecchia: centro o periferia?".
La prima assemblea pubblica organizzata dal gruppo civico "Bisceglie Civile – Proposte per la città" ha offerto spunti di riflessione che meriterebbero ulteriori approfondimenti. La presentazione della portavoce del gruppo Grazia Amoruso, la parola è passata a sei relatori che, a vario titolo, operano nel centro storico o se ne sono occupati. Ciascuno di loro ha avuto a disposizione 10 minuti per raccontare la propria esperienza e mettere a fuoco criticità e punti di forza. Hanno partecipato alla discussione Pietro Consiglio (associazione dimore storiche italiane, associazione difesa centro storico), Francesco Dente (associazione Borgo Antico), Giovanni Nacci (architetto), Mauro De Pasquale (Braceria biscegliese), Carmela Rocco (parrocchia San Matteo), Marcella Sasso (Punto informazioni accoglienza turistica).
Al termine delle relazioni, la parola è passata al pubblico. Hanno assistito all'incontro e partecipato al dibattito anche il sindaco Angelantonio Angarano e il vicesindaco Angelo Consiglio.
Dalle relazioni e dalla successiva – vivacissima – discussione sono emersi alcuni punti nodali, fra cui la mancanza, da parte delle amministrazioni precedenti e - per ammissione del sindaco Angarano - anche dell'attuale, di un piano complessivo di sviluppo del centro storico. È un tema cruciale e, evidentemente, propedeutico a qualunque intervento che abbia l'ambizione di portare recupero, sviluppo e crescita a lungo termine. Si tratta di prendere posizione su un dibattito, aperto ormai da decenni, su cosa debbano essere i centri storici italiani: contenitori culturali? Siti per la ricettività turistica? Zone residenziali? Luoghi in cui incentivare la presenza di botteghe artigiane e piccoli negozi di vicinato? È evidente che non tutte le opzioni possono convivere e che la risposta – ormai urgente - a queste domande implica interventi (e, a monte, scelte politiche) differenti. Il rischio, allo stato attuale, è quello di continuare a operare, modificando strutture e destinazioni d'uso degli spazi e degli edifici del centro storico, sulla base di finanziamenti e bandi europei o regionali e in completa e colpevole assenza di una progettualità d'insieme. Così è accaduto negli ultimi vent'anni; sulle ricadute negative di questo modus operandi crediamo si possa concordare senza difficoltà.
Un'altra criticità è l'assenza di servizi di base: in alcune aree del centro storico manca ancora il collegamento alla rete fognaria; la pulizia delle strade è affidata ancora più alla cura volontaria di alcuni abitanti che alla regolarità dei servizi comunali; il funzionamento della raccolta differenziata mostra, ingigantite, le stesse croniche carenze del resto della città; la ztl è ancora in confusa fase embrionale. E questi sono solo alcuni degli esempi emersi nel corso dell'incontro, in particolare grazie al contributo portato alla discussione dagli abitanti del centro storico.
Tema delicato è la questione dell'assenza di rispetto delle regole: una questione educativa, oltre che politica, che riguarda tutta la città e che a Bisceglie vecchia diventa esorbitante per via delle scelte abitative incentivate dalle passate amministrazioni.
«Siamo ben consapevoli che il ruolo dei cittadini è cruciale e che certi cambiamenti sono lenti. Resta, tuttavia, lo sconforto di realizzare che, in fondo, le questioni irrisolte sono le stesse da molto tempo e che altri dibattiti pubblici, incontri delle consulte, proposte significative già portate all'attenzione di chi avrebbe potuto prendere decisioni dirimenti, non hanno invece prodotto alcun tipo di ricaduta. Nessuno, mai. Siamo grati al sindaco e al vice sindaco per aver voluto ascoltare la voce e le richieste dei cittadini e chiediamo, con forza, che l'amministrazione prenda posizione e chiarisca cosa ha in programma di fare, a breve e a lungo termine, per il malconcio cuore della nostra città. Ci pare che i tempi siano maturi» hanno commentato i referenti di Bisceglie Civile.
La prima assemblea pubblica organizzata dal gruppo civico "Bisceglie Civile – Proposte per la città" ha offerto spunti di riflessione che meriterebbero ulteriori approfondimenti. La presentazione della portavoce del gruppo Grazia Amoruso, la parola è passata a sei relatori che, a vario titolo, operano nel centro storico o se ne sono occupati. Ciascuno di loro ha avuto a disposizione 10 minuti per raccontare la propria esperienza e mettere a fuoco criticità e punti di forza. Hanno partecipato alla discussione Pietro Consiglio (associazione dimore storiche italiane, associazione difesa centro storico), Francesco Dente (associazione Borgo Antico), Giovanni Nacci (architetto), Mauro De Pasquale (Braceria biscegliese), Carmela Rocco (parrocchia San Matteo), Marcella Sasso (Punto informazioni accoglienza turistica).
Al termine delle relazioni, la parola è passata al pubblico. Hanno assistito all'incontro e partecipato al dibattito anche il sindaco Angelantonio Angarano e il vicesindaco Angelo Consiglio.
Dalle relazioni e dalla successiva – vivacissima – discussione sono emersi alcuni punti nodali, fra cui la mancanza, da parte delle amministrazioni precedenti e - per ammissione del sindaco Angarano - anche dell'attuale, di un piano complessivo di sviluppo del centro storico. È un tema cruciale e, evidentemente, propedeutico a qualunque intervento che abbia l'ambizione di portare recupero, sviluppo e crescita a lungo termine. Si tratta di prendere posizione su un dibattito, aperto ormai da decenni, su cosa debbano essere i centri storici italiani: contenitori culturali? Siti per la ricettività turistica? Zone residenziali? Luoghi in cui incentivare la presenza di botteghe artigiane e piccoli negozi di vicinato? È evidente che non tutte le opzioni possono convivere e che la risposta – ormai urgente - a queste domande implica interventi (e, a monte, scelte politiche) differenti. Il rischio, allo stato attuale, è quello di continuare a operare, modificando strutture e destinazioni d'uso degli spazi e degli edifici del centro storico, sulla base di finanziamenti e bandi europei o regionali e in completa e colpevole assenza di una progettualità d'insieme. Così è accaduto negli ultimi vent'anni; sulle ricadute negative di questo modus operandi crediamo si possa concordare senza difficoltà.
Un'altra criticità è l'assenza di servizi di base: in alcune aree del centro storico manca ancora il collegamento alla rete fognaria; la pulizia delle strade è affidata ancora più alla cura volontaria di alcuni abitanti che alla regolarità dei servizi comunali; il funzionamento della raccolta differenziata mostra, ingigantite, le stesse croniche carenze del resto della città; la ztl è ancora in confusa fase embrionale. E questi sono solo alcuni degli esempi emersi nel corso dell'incontro, in particolare grazie al contributo portato alla discussione dagli abitanti del centro storico.
Tema delicato è la questione dell'assenza di rispetto delle regole: una questione educativa, oltre che politica, che riguarda tutta la città e che a Bisceglie vecchia diventa esorbitante per via delle scelte abitative incentivate dalle passate amministrazioni.
«Siamo ben consapevoli che il ruolo dei cittadini è cruciale e che certi cambiamenti sono lenti. Resta, tuttavia, lo sconforto di realizzare che, in fondo, le questioni irrisolte sono le stesse da molto tempo e che altri dibattiti pubblici, incontri delle consulte, proposte significative già portate all'attenzione di chi avrebbe potuto prendere decisioni dirimenti, non hanno invece prodotto alcun tipo di ricaduta. Nessuno, mai. Siamo grati al sindaco e al vice sindaco per aver voluto ascoltare la voce e le richieste dei cittadini e chiediamo, con forza, che l'amministrazione prenda posizione e chiarisca cosa ha in programma di fare, a breve e a lungo termine, per il malconcio cuore della nostra città. Ci pare che i tempi siano maturi» hanno commentato i referenti di Bisceglie Civile.