Politica
Bisceglie in zona arancione, sdegno unanime della politica
La componente cittadina di centrodestra della maggioranza attacca Emiliano, forze di opposizione scatenate contro Angarano
Bisceglie - martedì 8 dicembre 2020
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La notizia del reinserimento di Bisceglie in zona arancione a partire da martedì 7 dicembre ha colto di sorpresa cittadini e amministratori locali. Duro il tenore delle reazioni riscontrate anche fra gli esponenti della maggioranza che sostiene il Sindaco Angelantonio Angarano.
«La città di Bisceglie ha offerto assistenza a tutta la provincia mettendo a disposizione non una ma ben due strutture sanitarie per l'emergenza Covid. Lo abbiamo fatto con quello spirito di solidarietà che in una circostanza come questa non poteva certo mancare» ha dichiarato il consigliere comunale Sergio Ferrante, esponente di Forza Italia. «Adesso come ringraziamento la Regione ci chiude in un lazzaretto tra Molfetta e Trani penalizzando i nostri esercenti (bar e ristoranti) che avevano in buona fede programmato le riaperture acquistando le materie prime» ha rimarcato.
«Che senso ha questo provvedimento a macchia di leopardo dopo che per mesi ci hanno spiegato che le misure di contenimento sanitario erano efficaci solo se applicate su territori sufficientemente estesi? Il dovuto preavviso quale sarebbe visto che l'ordinanza firmata lunedì pomeriggio entrerà in vigore già dalla mezzanotte?» ha fatto notare, mostrando totale disappunto riguardo la decisione di Emiliano.
«Angarano dica la verità ai biscegliesi! Bisceglie di nuovo zona arancione per eccesso di contagi! Ci siamo fatti conoscere anche per i contagi Covid» ha tuonato Francesco Spina. «Abbiamo capito perché Angarano non dava i dati da 7 giorni: sfortuna dei biscegliesi o incapacità dei nostri statisti capitanati da Angarano? Ora attendiamo di conoscere i numeri che hanno fatto scattare la zona arancione e che il Sindaco tiene nascosti da una settimana».
Per Giorgia Preziosa del gruppo Nelmodogiusto «siamo in uno stato di incertezza perenne. Chiedo al Sindaco di Bisceglie di relazionare in merito: è troppo ottenere una dichiarazione pubblica per ragguagliare la città? Chiedo troppo se volessi conoscere la relazione del Coc in merito?».
Perentorie le parole di Enrico Capurso: «La debolezza politica di una amministrazione si vede in queste occasioni. Con altre persone sarebbero "volati i tavoli"» ha affermato il consigliere del gruppo Pci-Il faro.
«Paghiamo colpe e disastri di un'amministrazione inesistente che ci porterà nel baratro. Da martedì zona arancione: che colpa hanno i tanti cittadini e imprenditori onesti?» ha sostenuto Alfonso Russo, chiedendo le dimissioni di Angarano.
Consiglio e Ferrante rilevano le responsabilità della Regione
«Il balletto tra zona arancione-gialla-arancione, una città si e l'altra no, è l'emblema della incoerenza delle decisioni adottate e dell'incapacità di gestire a livello centrale e regionale questa situazione. Si scherza con i colori, con le persone, con le attività» ha scritto il vicesindaco Angelo Consiglio, fortemente critico nei confronti del presidente della Regione Michele Emiliano.«La città di Bisceglie ha offerto assistenza a tutta la provincia mettendo a disposizione non una ma ben due strutture sanitarie per l'emergenza Covid. Lo abbiamo fatto con quello spirito di solidarietà che in una circostanza come questa non poteva certo mancare» ha dichiarato il consigliere comunale Sergio Ferrante, esponente di Forza Italia. «Adesso come ringraziamento la Regione ci chiude in un lazzaretto tra Molfetta e Trani penalizzando i nostri esercenti (bar e ristoranti) che avevano in buona fede programmato le riaperture acquistando le materie prime» ha rimarcato.
«Che senso ha questo provvedimento a macchia di leopardo dopo che per mesi ci hanno spiegato che le misure di contenimento sanitario erano efficaci solo se applicate su territori sufficientemente estesi? Il dovuto preavviso quale sarebbe visto che l'ordinanza firmata lunedì pomeriggio entrerà in vigore già dalla mezzanotte?» ha fatto notare, mostrando totale disappunto riguardo la decisione di Emiliano.
Spina, Preziosa, Capurso e Russo contestano Angarano
Le forze di opposizione a Palazzo San Domenico si sono scatenate in un coro di contestazioni all'indirizzo del primo cittadino di Bisceglie, accusato apertamente di mancanza di chiarezza e di temperamento in questa fase.«Angarano dica la verità ai biscegliesi! Bisceglie di nuovo zona arancione per eccesso di contagi! Ci siamo fatti conoscere anche per i contagi Covid» ha tuonato Francesco Spina. «Abbiamo capito perché Angarano non dava i dati da 7 giorni: sfortuna dei biscegliesi o incapacità dei nostri statisti capitanati da Angarano? Ora attendiamo di conoscere i numeri che hanno fatto scattare la zona arancione e che il Sindaco tiene nascosti da una settimana».
Per Giorgia Preziosa del gruppo Nelmodogiusto «siamo in uno stato di incertezza perenne. Chiedo al Sindaco di Bisceglie di relazionare in merito: è troppo ottenere una dichiarazione pubblica per ragguagliare la città? Chiedo troppo se volessi conoscere la relazione del Coc in merito?».
Perentorie le parole di Enrico Capurso: «La debolezza politica di una amministrazione si vede in queste occasioni. Con altre persone sarebbero "volati i tavoli"» ha affermato il consigliere del gruppo Pci-Il faro.
«Paghiamo colpe e disastri di un'amministrazione inesistente che ci porterà nel baratro. Da martedì zona arancione: che colpa hanno i tanti cittadini e imprenditori onesti?» ha sostenuto Alfonso Russo, chiedendo le dimissioni di Angarano.