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Bisceglie onora la memoria di Antonio Papagni, vittima del massacro delle Foibe. Video
Celebrazioni in occasione del Giorno del ricordo
Italia - venerdì 10 febbraio 2023
13.30
Bisceglie non vuole e non può dimenticare. Venerdì 10 febbraio si è tenuta, in via San Lorenzo, la cerimonia in memoria di Antonio Papagni, vittima innocente del massacro delle foibe. Il 27enne, Guardia di pubblica sicurezza in servizio nella Questura di Trieste, fu con ogni probabilità gettato nella foiba dell'Abisso di Plutone di Basovizza. Riconosciuto dallo Stato come "vittima delle massacro delle foibe, dell'esodo Giuliano-Dalmata e delle vicende del confine orientale", Papagni è ricordato anche nel Famedio della Questura di Trieste, unitamente a tanti innocenti barbaramente infoibati in tempo di guerra e persino a conflitto già concluso, come accaduto al biscegliese.
L'amministrazione comunale ha organizzato una cerimonia davanti al portone d'ingresso del civico 55 di via San Lorenzo, abitazione del giovane Antonio Papagni. Il sindaco Angelantonio Angarano ha deposto un corona, benedetta poco prima dal parroco di San Lorenzo don Ferdinando Cascella. Molto rilevante e significativa la presenza di Elisabetta e Giovanni Papagni, nipoti della vittima che la comunità biscegliese commemora, finalmente, da alcuni anni. «Il sentito e accorato ricordo del nostro concittadino Antonio Papagni e di tutti i martiri delle Foibe si unisce all'impegno di operare, ciascuno nel proprio ruolo, per tutelare i valori fondanti della nostra Costituzione: la pace, la libertà, la democrazia, il rispetto dei diritti umani e civili» ha sottolineato il primo cittadino. «Sono questi gli antidoti più forti da opporre alla politica dell'odio, della prevaricazione e della violenza che hanno provocato e continuano a provocare tuttora dolore e sofferenza» ha aggiunto Angarano.
Antonio Papagni, nato l'8 marzo del 1918, era figlio di Giovanni (contadino) ed Elisabetta Frisari, madre inconsolabile che purtroppo non riuscì mai a superare il trauma per la perdita prematura. Fu dichiarato disperso il 1° maggio del 1945.
L'amministrazione comunale ha organizzato una cerimonia davanti al portone d'ingresso del civico 55 di via San Lorenzo, abitazione del giovane Antonio Papagni. Il sindaco Angelantonio Angarano ha deposto un corona, benedetta poco prima dal parroco di San Lorenzo don Ferdinando Cascella. Molto rilevante e significativa la presenza di Elisabetta e Giovanni Papagni, nipoti della vittima che la comunità biscegliese commemora, finalmente, da alcuni anni. «Il sentito e accorato ricordo del nostro concittadino Antonio Papagni e di tutti i martiri delle Foibe si unisce all'impegno di operare, ciascuno nel proprio ruolo, per tutelare i valori fondanti della nostra Costituzione: la pace, la libertà, la democrazia, il rispetto dei diritti umani e civili» ha sottolineato il primo cittadino. «Sono questi gli antidoti più forti da opporre alla politica dell'odio, della prevaricazione e della violenza che hanno provocato e continuano a provocare tuttora dolore e sofferenza» ha aggiunto Angarano.
Antonio Papagni, nato l'8 marzo del 1918, era figlio di Giovanni (contadino) ed Elisabetta Frisari, madre inconsolabile che purtroppo non riuscì mai a superare il trauma per la perdita prematura. Fu dichiarato disperso il 1° maggio del 1945.