Attualità
Black friday, il presidente del movimento Popolo partire IVA Lino Ricchiuti: «Non compriamo su Amazon. Compriamo in città e piuttosto chiediamo uno sconto»
«Attività commerciali che chiudono, significa anche meno entrate per lo Stato e per i comuni che per pareggio di bilancio dovranno poi essere aumentate ai cittadini»
Bisceglie - venerdì 24 novembre 2017
9.35
No al Black Friday e ai supersconti delle multinazionali che schiacciano la concorrenza dei piccoli esercizi commerciali di quartiere.
A lanciare l'appello, in piena febbre da sconto made in USA, è Lino Ricchiuti, il presidente biscegliese del Movimento Popolo Partite Iva. L'inno al consumismo legato al giorno del Ringraziamento - e dunque lontano dalle tradizioni italiane - non può solo nascondere una truffa dietro l'angolo. È un vero e proprio disincentivo al rapporto cliente - titolare, quello che per secoli ha permesso alle attività commerciali con una sede ed un titolare "di fiducia" di vitalizzare piccoli e grandi centri cittadini.
«Sarebbe sempre ideale, ma lo sarebbe soprattutto oggi, per dare un forte segnale alle multinazionali che stanno precarizzando tutto il mondo del lavoro – dichiara Lino Ricchiuti presidente nazionale del movimento politico Popolo Partite Iva - dare tutti una mano ai commercianti che hanno un negozio vero nella città, che tra l'altro svolge anche una funzione di presidio e sicurezza nei quartieri. Compriamo da loro e piuttosto chiediamo uno sconto. Non impoveriamoci in tutti i sensi andando dietro alle americanate del Black Friday o di Amazon (oggi i suoi 4.000 dipendenti di Piacenza scioperano per le condizioni impossibili nelle quali sono costretti a lavorare). Ogni acquisto in rete mette a rischio posti di lavoro e impoverisce l'economia locale. Se non lo capiamo non ci possiamo lamentare del lavoro che manca e dei giovani che emigrano. Attività commerciali che chiudono, significa anche meno entrate per lo Stato e per i comuni che per pareggio di bilancio dovranno poi essere aumentate ai cittadini».
A lanciare l'appello, in piena febbre da sconto made in USA, è Lino Ricchiuti, il presidente biscegliese del Movimento Popolo Partite Iva. L'inno al consumismo legato al giorno del Ringraziamento - e dunque lontano dalle tradizioni italiane - non può solo nascondere una truffa dietro l'angolo. È un vero e proprio disincentivo al rapporto cliente - titolare, quello che per secoli ha permesso alle attività commerciali con una sede ed un titolare "di fiducia" di vitalizzare piccoli e grandi centri cittadini.
«Sarebbe sempre ideale, ma lo sarebbe soprattutto oggi, per dare un forte segnale alle multinazionali che stanno precarizzando tutto il mondo del lavoro – dichiara Lino Ricchiuti presidente nazionale del movimento politico Popolo Partite Iva - dare tutti una mano ai commercianti che hanno un negozio vero nella città, che tra l'altro svolge anche una funzione di presidio e sicurezza nei quartieri. Compriamo da loro e piuttosto chiediamo uno sconto. Non impoveriamoci in tutti i sensi andando dietro alle americanate del Black Friday o di Amazon (oggi i suoi 4.000 dipendenti di Piacenza scioperano per le condizioni impossibili nelle quali sono costretti a lavorare). Ogni acquisto in rete mette a rischio posti di lavoro e impoverisce l'economia locale. Se non lo capiamo non ci possiamo lamentare del lavoro che manca e dei giovani che emigrano. Attività commerciali che chiudono, significa anche meno entrate per lo Stato e per i comuni che per pareggio di bilancio dovranno poi essere aumentate ai cittadini».