Boccia: «Grazie a Regioni ed enti locali. Buon lavoro a Mariastella Gelmini»
La lettera aperta dell'ex ministro: «Un privilegio per me servire lo Stato»
Gentilissimo Presidente, caro Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Michele De Pascale
nel momento in cui mi appresto a lasciare l'incarico di ministro per gli affari regionali e le autonomie, desidero esprimere, attraverso te, i miei più calorosi sentimenti di gratitudine a tutti i presidenti, i sindaci, ai dirigenti, alle donne e agli uomini delle Regioni, dei Comuni e delle Province italiane. È stato un privilegio per me servire lo Stato ed è stato un grande onore farlo con voi in uno dei momenti più drammatici della storia repubblicana del nostro Paese.
Vorrei che riportaste ai presidenti, ai sindaci, e per essi a tutta la comunità delle autonomie regionali e locali, il mio più vivo apprezzamento perché, solo grazie alla puntuale e disinteressata collaborazione tra poteri centrali e poteri territoriali, oggi l'Italia non è sprofondata in un baratro sanitario e sociale dal quale sarebbe stato difficile uscire.
Sono state giornate e, con molti di voi anche lunghe e frequenti nottate, drammatiche, nelle quali il senso di disperazione era attenuato solo da quello del dovere e dalla voglia comune di fare di tutto per affrontare un'emergenza che mai nessuno, nella storia di questo Paese aveva affrontato. Con alcuni Presidenti e sindaci ho avuto rapporti personali di grande intensità, anche emotiva, che conserverò tra i mei ricordi più importanti. E non posso non citare la vostra totale vicinanza e collaborazione quando il Covid-19 ha colpito anche me.
In tutti voi il senso dello Stato e delle istituzioni ha sempre prevalso sia sulle opinioni personali che su quelle di partito: questa è e sarà la forza che consentirà all'Italia di uscire da questa difficile condizione.
Non posso non ricordare, perché lo abbiamo fatto tante volte insieme, le vittime della pandemia, i loro familiari, i malati negli ospedali e quelli a casa. E poi tutti i servitori dallo Stato, dal primo all'ultimo, che, senza guardare mai orologio e sacrifici, hanno sempre dato la vita per onorare la bandiera.
Sono e sarò grato al presidente Giuseppe Conte, al mio partito, il Partito Democratico, e a tutti i colleghi del consiglio dei ministri per la fiducia che mi hanno accordato e per il sostegno del quale ho beneficiato e che ho cercato di ripagare impegnando tutte le mie forze. L'ho fatto per cercare di essere all'altezza di tutti coloro che, anche a costo della vita, sono quell'Italia invisibile e silenziosa che fa il suo dovere sempre e comunque e che costituiscono davvero l'Italia migliore.
Continuerò a servire il nostro Paese facendo l'unica cosa che so fare: sempre e comunque il mio dovere. Mi conforta lasciare una macchina ormai ben collaudata e pronta a reagire a qualsiasi emergenza. E questo grazie all'indiscutibile impegno delle Regioni, dei comuni e delle Province italiane e, primi fra tutti, i loro presidenti e i loro sindaci. Sono certo che la vostra leale collaborazione e l'impegno senza tentennamenti proseguirà anche con la ministra Gelmini che prenderà il mio posto e alla quale formulo i migliori auguri di buon lavoro nell'interesse esclusivo del Paese.
Un caro abbraccio virtuale, ma davvero con il cuore, a tutti voi.
Francesco»