Politica
Boccia su doppia preferenza alle regionali: «Riforma di civiltà»
Il ministro: «Sono sicuro che i consigli inadempienti agiranno in maniera responsabile»
Italia - sabato 4 luglio 2020
«Ringrazio il presidente del consiglio per aver dato seguito in maniera tempestiva all'informativa fatta in consiglio dei ministri sulla necessità di intervenire sulle leggi elettorali regionali per inserire la parità di genere». Lo ha affermato il ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia commentando le parole del premier Conte sulla necessità di garantire la doppia preferenza nei sistemi elettorali delle regioni in cui si andrà al voto domenica 20 e lunedì 21 settembre.
«Sono sicuro che i consigli regionali inadempienti non si faranno imporre la norma ma agiranno in maniera responsabile» ha aggiunto il biscegliese, riferendosi anche alla situazione in Puglia. «Anche in una democrazia matura quando i legislatori territoriali non riescono ad adattare le norme a dei diritti sacrosanti le forzature diventano inevitabili. È sempre avvenuto così, anche nei momenti più controversi della storia dei principali diritti negati. E il diritto di rappresentanza di genere nelle assemblee regionali è un diritto sacrosanto».
Boccia ha riservato una menzione particolare al movimento "2votimegliodi1" «che raccoglie decine di donne e di associazioni territoriali e nazionali, per aver sempre incalzato le istituzioni in questa che è una riforma di civiltà; dopo la loro sollecitazione ho scritto formalmente alla conferenza delle Regioni affinché anche in vista della prossima tornata elettorale regionale, le Regioni inadempienti potessero adeguare le rispettive leggi elettorali all'equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini. Tema arrivato poi in Consiglio dei ministri e condiviso dal governo e da tutta la maggioranza».
«Sono sicuro che i consigli regionali inadempienti non si faranno imporre la norma ma agiranno in maniera responsabile» ha aggiunto il biscegliese, riferendosi anche alla situazione in Puglia. «Anche in una democrazia matura quando i legislatori territoriali non riescono ad adattare le norme a dei diritti sacrosanti le forzature diventano inevitabili. È sempre avvenuto così, anche nei momenti più controversi della storia dei principali diritti negati. E il diritto di rappresentanza di genere nelle assemblee regionali è un diritto sacrosanto».
Boccia ha riservato una menzione particolare al movimento "2votimegliodi1" «che raccoglie decine di donne e di associazioni territoriali e nazionali, per aver sempre incalzato le istituzioni in questa che è una riforma di civiltà; dopo la loro sollecitazione ho scritto formalmente alla conferenza delle Regioni affinché anche in vista della prossima tornata elettorale regionale, le Regioni inadempienti potessero adeguare le rispettive leggi elettorali all'equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini. Tema arrivato poi in Consiglio dei ministri e condiviso dal governo e da tutta la maggioranza».