Territorio
Buoni servizio Bisceglie–Trani: tagliata fuori oltre la metà dei richiedenti
Molte famiglie vivono in condizioni estreme, eppure dovranno pagare una retta di oltre 31 euro al giorno
Bisceglie - giovedì 18 gennaio 2018
10.15
Su 84 richiedenti nell'Ambito di zona Trani-Bisceglie, 44 sono stati esclusi dalla misura dei buoni servizio per disabili ed anziani.
Motivo: esaurimento dei fondi regionali.
La graduatoria pubblicata dalla regione Puglia per la seconda annualità dei buoni servizio, "assegni" per la conciliazione vita-lavoro spendibili in centri diurni e riabilitativi, non lascia sperare le famiglie di Bisceglie e Trani.
44 aventi diritto, le cui domande sono stata giudicate "ammesse ma non finanziabili", da oggi, per fruire i servizi erogati dalle strutture dedicate, dovranno pagare una retta di 31,12 euro al giorno. E non tutte queste famiglie dispongono di redditi sufficienti a garantire ai propri cari il diritto alla continuità assistenziale.
All'Ambito di zona Trani-Bisceglie sono difatti stati destinati 444.886,30 euro, pari a 40 buoni servizio: 7 al centro diurno socio-educativo e riabilitativo Jobel di Trani; 14 al centro diurno socio-educativo e riabilitativo "Uno tra noi" di Bisceglie; 11 al centro diurno per gli affetti da demenza "Villa Nappi" a Trani; 8 al centro diurno Alzheimer "Lasciati raccontare" di Bisceglie.
I comuni di Bisceglie e Trani hanno già scritto all'assessore al welfare della regione Puglia, Salvatore Ruggeri ed al dirigente della programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, Anna Maria Candela per chiedere di tenere in considerazione la fragilità economica di molte delle famiglie escluse e una eventuale ridistribuzione di risorse allocate in altri capitoli dell'ambito Bisceglie-Trani.
Motivo: esaurimento dei fondi regionali.
La graduatoria pubblicata dalla regione Puglia per la seconda annualità dei buoni servizio, "assegni" per la conciliazione vita-lavoro spendibili in centri diurni e riabilitativi, non lascia sperare le famiglie di Bisceglie e Trani.
44 aventi diritto, le cui domande sono stata giudicate "ammesse ma non finanziabili", da oggi, per fruire i servizi erogati dalle strutture dedicate, dovranno pagare una retta di 31,12 euro al giorno. E non tutte queste famiglie dispongono di redditi sufficienti a garantire ai propri cari il diritto alla continuità assistenziale.
All'Ambito di zona Trani-Bisceglie sono difatti stati destinati 444.886,30 euro, pari a 40 buoni servizio: 7 al centro diurno socio-educativo e riabilitativo Jobel di Trani; 14 al centro diurno socio-educativo e riabilitativo "Uno tra noi" di Bisceglie; 11 al centro diurno per gli affetti da demenza "Villa Nappi" a Trani; 8 al centro diurno Alzheimer "Lasciati raccontare" di Bisceglie.
I comuni di Bisceglie e Trani hanno già scritto all'assessore al welfare della regione Puglia, Salvatore Ruggeri ed al dirigente della programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, Anna Maria Candela per chiedere di tenere in considerazione la fragilità economica di molte delle famiglie escluse e una eventuale ridistribuzione di risorse allocate in altri capitoli dell'ambito Bisceglie-Trani.