Attualità
Cala del Pantano, la soluzione di Pro Natura per ripristinare la zona umida
«Occorre eliminare la barriera trasversale, lunga una decina di metri, che a nostro avviso ha un forte impatto ambientale»
Bisceglie - martedì 30 luglio 2019
12.39
Le 171 specie di avifauna osservate a Cala del Pantano rischiano di essere solo un ricordo. A lanciare l'allarme sono i soci attivisti di Bisceglie della Federazione nazionale Pro Natura che, dopo aver comparato le immagini satellitari scattate a distanza di pochi anni, hanno effettuato un sopralluogo e constatato la drammatica riduzione dell'ampiezza dell'insenatura. Questa situazione comporta l'inevitabile decomposizione delle alghe che si accumulano sul fondo provocando, oltre ad odori nauseanti, produzione di ammoniaca e idrogeno solforato, che rendono le acque inadatte alla sopravvivenza di forme di vita.
Il materiale che ha ridotto lo specchio d'acqua si è prevalentemente accumulato in corrispondenza di una barriera artificiale costruita di recente, sospinto anche dall'azione dei venti di greco e levante, con conseguente abbassamento del livello di profondità, specie durante la bassa marea. A peggiorare la situazione è l'accumulo dei ciottoli all'ingresso della Cala, sospinti dai venti e dalle violente mareggiate.
«Pochi anni fa nell'ampia insenatura era presente una ricca fauna costituita da pesci e molluschi, oltre alla presenza costante di uccelli migratori tra Limicoli, Ardeidi, Laridi e altri, che trovavano cibo sufficiente per riaccumulare energia, prender fiato e continuare il loro estenuante viaggio. Ora la situazione è totalmente cambiata a tal punto da compromettere quell'equilibrio che per lungo tempo ha fatto di Cala Pantano uno dei siti pugliesi di rilievo per la fauna migratoria» ha dichiarato Pasquale Perruccio, consigliere di Pro Natura.
«Occorre eliminare la barriera trasversale, lunga una decina di metri, che a nostro avviso ha un forte impatto ambientale. Successivamente è necessario ampliare la superficie della Cala, eliminando buona parte della sponda e posizionare i massi ricavati dalla demolizione della barriera prima dell'imboccatura del porticciolo, per evitare che l'accumulo di ciottoli ostruisca l'ingresso. Questo intervento di restauro ambientale ha costi irrisori e avrebbe lo scopo di ripristinare la situazione originaria, facendo di Cala Pantano un ambiente umido in perfetto equilibrio, in grado di ripopolarsi di quella fauna che ora è in agonia».
«Pochi giorni fa abbiamo partecipato a una riunione sul regolamento comunale per la tutela degli animali domestici e non. A Bisceglie l'ecosistema di riferimento è sicuramente la litoranea di levante e pertanto rivolgiamo un accorato appello all'amministrazione comunale, chiedendo che il regolamento sia attuato in tutte le sue declinazioni, continuando il percorso di coinvolgimento delle associazioni che finalmente è iniziato» ha aggiunto Pro Natura.
«La zona Pantano-Ripalta, riconosciuta quale eccellenza naturalistica anche dalla guida internazionale Lonely Planet necessita di una programmazione di lungo respiro che assicuri la protezione del paesaggio e valorizzi l'ambiente in una prospettiva turistica sostenibile. Ci impegneremo a confrontarci con le forze imprenditoriali e sociali affinché le legittime aspettative della comunità ambientalista si possano realizzare. Cogliamo l'occasione per ringraziare le Forze dell'Ordine per aver sgombrato la Cala del Pantano da cinque roulotte non autorizzate» ha concluso Mauro Sasso, presidente di Pro Natura.
Il materiale che ha ridotto lo specchio d'acqua si è prevalentemente accumulato in corrispondenza di una barriera artificiale costruita di recente, sospinto anche dall'azione dei venti di greco e levante, con conseguente abbassamento del livello di profondità, specie durante la bassa marea. A peggiorare la situazione è l'accumulo dei ciottoli all'ingresso della Cala, sospinti dai venti e dalle violente mareggiate.
«Pochi anni fa nell'ampia insenatura era presente una ricca fauna costituita da pesci e molluschi, oltre alla presenza costante di uccelli migratori tra Limicoli, Ardeidi, Laridi e altri, che trovavano cibo sufficiente per riaccumulare energia, prender fiato e continuare il loro estenuante viaggio. Ora la situazione è totalmente cambiata a tal punto da compromettere quell'equilibrio che per lungo tempo ha fatto di Cala Pantano uno dei siti pugliesi di rilievo per la fauna migratoria» ha dichiarato Pasquale Perruccio, consigliere di Pro Natura.
«Occorre eliminare la barriera trasversale, lunga una decina di metri, che a nostro avviso ha un forte impatto ambientale. Successivamente è necessario ampliare la superficie della Cala, eliminando buona parte della sponda e posizionare i massi ricavati dalla demolizione della barriera prima dell'imboccatura del porticciolo, per evitare che l'accumulo di ciottoli ostruisca l'ingresso. Questo intervento di restauro ambientale ha costi irrisori e avrebbe lo scopo di ripristinare la situazione originaria, facendo di Cala Pantano un ambiente umido in perfetto equilibrio, in grado di ripopolarsi di quella fauna che ora è in agonia».
«Pochi giorni fa abbiamo partecipato a una riunione sul regolamento comunale per la tutela degli animali domestici e non. A Bisceglie l'ecosistema di riferimento è sicuramente la litoranea di levante e pertanto rivolgiamo un accorato appello all'amministrazione comunale, chiedendo che il regolamento sia attuato in tutte le sue declinazioni, continuando il percorso di coinvolgimento delle associazioni che finalmente è iniziato» ha aggiunto Pro Natura.
«La zona Pantano-Ripalta, riconosciuta quale eccellenza naturalistica anche dalla guida internazionale Lonely Planet necessita di una programmazione di lungo respiro che assicuri la protezione del paesaggio e valorizzi l'ambiente in una prospettiva turistica sostenibile. Ci impegneremo a confrontarci con le forze imprenditoriali e sociali affinché le legittime aspettative della comunità ambientalista si possano realizzare. Cogliamo l'occasione per ringraziare le Forze dell'Ordine per aver sgombrato la Cala del Pantano da cinque roulotte non autorizzate» ha concluso Mauro Sasso, presidente di Pro Natura.