Politica
Caos in consiglio comunale, le opposizioni al muro contro muro con l'amministrazione
Durissima nota congiunta: «Piuttosto che continuare a far danni, restituiscano il mandato agli elettori». I capigruppo di minoranza ricevuti dal Prefetto
Bisceglie - venerdì 19 aprile 2019
È un documento politico davvero rilevante quello sottoscritto da Vittorio Fata (Un sindaco per bene), Enzo Amendolagine (Movimento 5 Stelle), Enrico Capurso, Franco Napoletano (Il faro-Pci), Francesco Spina (Per Bisceglie) e Alfonso Russo (Nelmodogiusto). Gli esponenti delle minoranze, compatti, hanno deciso di rimarcare le loro critiche nel merito e soprattutto nel metodo dell'attuale amministrazione, specie a seguito di quanto accaduto nel corso dell'ultima riunione della massima assise cittadina.
«L'ultimo consiglio comunale del 16 aprile scorso doveva essere un momento di confronto per la programmazione futura della nostra città, invece ha segnato una delle pagine più brutte della storia amministrativa di Bisceglie.
Il sindaco Angarano sta conducendo la città verso un inesorabile declino: dopo aver ingannato gli elettori con false promesse sui 5000 posti di lavoro, sulla tariffazione puntuale, sul dimezzamento delle indennità del sindaco e degli assessori, l'annunciata "Svolta" amministrativa non si è vista!
Non c'è un settore o categoria di cittadini che non se ne lamenti.
L'incapacità gestionale dell'attuale amministrazione comunale e l'insipienza del sindaco Angarano stanno provocando disagio e delusione, quando non rabbia, nell'opinione pubblica, a cominciare dagli stessi elettori che li hanno votati.
Il bilancio di previsione del 2019, presentato come fosse la soluzione a tutti i problemi di Bisceglie, si rivela come un pessimo documento di ordinaria amministrazione che impedirà la crescita della città. È uno dei peggiori bilanci di previsione della storia cittadina, approvato in ritardo, oltre i termini di legge e solo dopo la diffida prefettizia.
Esso contiene, tra l'altro, il notevole ed ingiusto aumento della Tari, a fronte di un disdicevole servizio di igiene urbana, che le famiglie e, soprattutto, le attività produttive e commerciali avranno presto modo di verificare nelle cartelle che saranno loro recapitate.
Inoltre, il Dup (documento unico di programmazione) e il Piano triennale delle opere pubbliche, lungi dal presentare elementi di novità e di "svolta", non sono stati altro che una "scopiazzatura" di documenti di precedenti amministrazioni.
Ma ciò che desta ulteriori preoccupazioni è la poca trasparenza dell'azione amministrativa.
Dalle ripetute proroghe del servizio di igiene urbana al medesimo gestore, alla concessione diretta degli impianti sportivi di via La Malfa; dall'appalto della manutenzione del verde (aggiudicato a chi non ha effettuato il massimo ribasso) all'applicazione di leggi e regolamenti (ad esempio, quello di contabilità), le perplessità appaiono più che fondate.
Non è mai accaduto, tra l'altro, nella storia della Città, che si discutesse perfino della regolarità delle notifiche ai consiglieri comunali!
Il Segretario generale, preposto a garantire la trasparenza e la correttezza degli atti amministrativi, sembra andare, talvolta, ben al di là delle proprie competenze di legge.
C'è una forte preoccupazione in ordine alla legalità e all'agibilità istituzionale, che tutte le forze di opposizione, pur nella loro diversità politica, hanno avuto modo di porre all'attenzione di Sua Eccellenza il Prefetto della provincia Bat nell'incontro tenutosi in data 17 aprile, dopo ogni vano tentativo di correggere atti amministrativi consiliari che potessero essere inficiati da illegittimità.
Un sindaco insicuro, impreparato e, il più delle volte, succube di cattivi consiglieri, dovrebbe sentire la responsabilità e avere l'intelligenza politica di ricercare un dialogo con tutte le espressioni consiliari, piuttosto che innalzare steccati sterili e deleteri.
Il bene della città dovrebbe costituire, sempre e in ogni caso, la suprema finalità dell'azione di governo, pur nella distinzione dei ruoli politici ed istituzionali.
Questo, purtroppo, non prevale su Palazzo San Domenico.
Chi vince le elezioni, è giusto e doveroso che governi; ma vincere le elezioni non significa appropriarsi delle Istituzioni, che sono di tutti.
Le forze di opposizione oltre alle numerosissime proposte fatte al sindaco, hanno il dovere/diritto di controllare e di impedire che una città dalle grandi potenzialità come Bisceglie possa imboccare il lungo tunnel del declino dovuto alla incapacità di questa classe dirigente che, a furia di voler "svoltare", sta portando Bisceglie fuori strada.
Se non saranno in grado di cambiare marcia, piuttosto che continuare a fare danni alla città, pensino seriamente di restituire il mandato agli elettori».
«L'ultimo consiglio comunale del 16 aprile scorso doveva essere un momento di confronto per la programmazione futura della nostra città, invece ha segnato una delle pagine più brutte della storia amministrativa di Bisceglie.
Il sindaco Angarano sta conducendo la città verso un inesorabile declino: dopo aver ingannato gli elettori con false promesse sui 5000 posti di lavoro, sulla tariffazione puntuale, sul dimezzamento delle indennità del sindaco e degli assessori, l'annunciata "Svolta" amministrativa non si è vista!
Non c'è un settore o categoria di cittadini che non se ne lamenti.
L'incapacità gestionale dell'attuale amministrazione comunale e l'insipienza del sindaco Angarano stanno provocando disagio e delusione, quando non rabbia, nell'opinione pubblica, a cominciare dagli stessi elettori che li hanno votati.
Il bilancio di previsione del 2019, presentato come fosse la soluzione a tutti i problemi di Bisceglie, si rivela come un pessimo documento di ordinaria amministrazione che impedirà la crescita della città. È uno dei peggiori bilanci di previsione della storia cittadina, approvato in ritardo, oltre i termini di legge e solo dopo la diffida prefettizia.
Esso contiene, tra l'altro, il notevole ed ingiusto aumento della Tari, a fronte di un disdicevole servizio di igiene urbana, che le famiglie e, soprattutto, le attività produttive e commerciali avranno presto modo di verificare nelle cartelle che saranno loro recapitate.
Inoltre, il Dup (documento unico di programmazione) e il Piano triennale delle opere pubbliche, lungi dal presentare elementi di novità e di "svolta", non sono stati altro che una "scopiazzatura" di documenti di precedenti amministrazioni.
Ma ciò che desta ulteriori preoccupazioni è la poca trasparenza dell'azione amministrativa.
Dalle ripetute proroghe del servizio di igiene urbana al medesimo gestore, alla concessione diretta degli impianti sportivi di via La Malfa; dall'appalto della manutenzione del verde (aggiudicato a chi non ha effettuato il massimo ribasso) all'applicazione di leggi e regolamenti (ad esempio, quello di contabilità), le perplessità appaiono più che fondate.
Non è mai accaduto, tra l'altro, nella storia della Città, che si discutesse perfino della regolarità delle notifiche ai consiglieri comunali!
Il Segretario generale, preposto a garantire la trasparenza e la correttezza degli atti amministrativi, sembra andare, talvolta, ben al di là delle proprie competenze di legge.
C'è una forte preoccupazione in ordine alla legalità e all'agibilità istituzionale, che tutte le forze di opposizione, pur nella loro diversità politica, hanno avuto modo di porre all'attenzione di Sua Eccellenza il Prefetto della provincia Bat nell'incontro tenutosi in data 17 aprile, dopo ogni vano tentativo di correggere atti amministrativi consiliari che potessero essere inficiati da illegittimità.
Un sindaco insicuro, impreparato e, il più delle volte, succube di cattivi consiglieri, dovrebbe sentire la responsabilità e avere l'intelligenza politica di ricercare un dialogo con tutte le espressioni consiliari, piuttosto che innalzare steccati sterili e deleteri.
Il bene della città dovrebbe costituire, sempre e in ogni caso, la suprema finalità dell'azione di governo, pur nella distinzione dei ruoli politici ed istituzionali.
Questo, purtroppo, non prevale su Palazzo San Domenico.
Chi vince le elezioni, è giusto e doveroso che governi; ma vincere le elezioni non significa appropriarsi delle Istituzioni, che sono di tutti.
Le forze di opposizione oltre alle numerosissime proposte fatte al sindaco, hanno il dovere/diritto di controllare e di impedire che una città dalle grandi potenzialità come Bisceglie possa imboccare il lungo tunnel del declino dovuto alla incapacità di questa classe dirigente che, a furia di voler "svoltare", sta portando Bisceglie fuori strada.
Se non saranno in grado di cambiare marcia, piuttosto che continuare a fare danni alla città, pensino seriamente di restituire il mandato agli elettori».