Economia e lavoro
Caro benzina, l'allarme di Coldiretti: «Aumenta il prezzo del pane»
L'associazione: «Con lo sciopero dei tir a rischio anche le consegne»
Puglia - giovedì 24 febbraio 2022
«Sale il carrello della spesa coi prezzi dal grano al pane che aumentano fino a 16 volte sugli scaffali. A preoccupare c'è soprattutto lo sciopero dei tir, che sta mettendo a serio rischio le consegne di uno degli alimenti immancabili sulle tavole di tutte le famiglie». A denunciare l'attuale situazione è stata la Coldiretti Puglia, a seguito di un'analisi che ha evidenziato l'effetto grave sulla catena della distribuzione dei prodotti agroalimentari con lo stop degli autotrasportatori.
«Con le prossime semine i costi saranno raddoppiati per gli agricoltori, costretti ad affrontare rincari fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l'estirpatura, la rullatura, la stessa semina e la concimazione. A incrementare anche i costi per l'acquisto dei fertilizzanti delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio, per i quali si stanno verificando addirittura importanti ritardi nelle distribuzioni» ha aggiunto.
Secondo l'associazione «per ridurre la volatilità e stabilizzare i prezzi occorre realizzare rapporti di filiera virtuosi, con accordi che valorizzino i primati del made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione sul territorio, con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto "equo", basato sugli effettivi costi sostenuti».
«Con le prossime semine i costi saranno raddoppiati per gli agricoltori, costretti ad affrontare rincari fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l'estirpatura, la rullatura, la stessa semina e la concimazione. A incrementare anche i costi per l'acquisto dei fertilizzanti delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio, per i quali si stanno verificando addirittura importanti ritardi nelle distribuzioni» ha aggiunto.
Secondo l'associazione «per ridurre la volatilità e stabilizzare i prezzi occorre realizzare rapporti di filiera virtuosi, con accordi che valorizzino i primati del made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione sul territorio, con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto "equo", basato sugli effettivi costi sostenuti».