Attualità
Casa Divina Provvidenza e carente organizzazione del lavoro: la Uil denuncia "ingiustizie" e "violazioni"
Il sindacato chiede un incontro urgente con il commissario straordinario Cozzoli e indice lo stato di agitazione
Bisceglie - venerdì 19 maggio 2017
10.53
Alla base ci sono le stesse motivazioni che indussero la Cisl a chiedere un chiarimento formale ed esaustivo al commissario straordinario Bartolo Cozzoli.
I rappresentanti sindacali della Uil Onofrio Ambrosino e Rossano Sasso sono però pronti, con tutti gli associati, a dichiarare lo stato di agitazione se non otterranno riscontri in merito alla gestione interna del personale della Casa Divina Provvidenza e alla situazione dei circa 60 precari che stanno per raggiungere la data fatidica dei 36 mesi all'interno dell'azienda, oltre la quale o dovranno essere assunti a tempo indeterminato o finiranno sulla strada.
Le parole di Onofrio Ambrosino e Rossano Sasso sono forti, al limite della denuncia.
Puntano il dito sul commissario Cozzoli perché permetterebbe, da parte delle direzioni, comportamenti: «Catastrofici» in: «Assoluta violazione di regole che, seppur vigenti, vengono del tutto ignorate».
Il rallentamento delle procedure per la cessione dei complessi aziendali e la situazione dei precari preoccupa ancora di più i sindacalisti e i lavoratori, su cui pende ancora la spada di Damocle del licenziamento.
«Possiamo immaginare - spiegano Rossano e Ambrosino - la situazione di angoscia con cui tutti i lavoratori si recano al lavoro ogni giorno, sapendo che sulla loro testa penzola ancora una volta la ghigliottina molto pesante del licenziamento che sembrava essere stata smantellata dall'accordo siglato con il Mise, che una serie di intoppi ha ridestato».
Questo il motivo per cui chiedono un incontro urgente con il commissario, cui hanno presentato richiesta ufficiale di un colloquio.
I rappresentanti sindacali della Uil Onofrio Ambrosino e Rossano Sasso sono però pronti, con tutti gli associati, a dichiarare lo stato di agitazione se non otterranno riscontri in merito alla gestione interna del personale della Casa Divina Provvidenza e alla situazione dei circa 60 precari che stanno per raggiungere la data fatidica dei 36 mesi all'interno dell'azienda, oltre la quale o dovranno essere assunti a tempo indeterminato o finiranno sulla strada.
Le parole di Onofrio Ambrosino e Rossano Sasso sono forti, al limite della denuncia.
Puntano il dito sul commissario Cozzoli perché permetterebbe, da parte delle direzioni, comportamenti: «Catastrofici» in: «Assoluta violazione di regole che, seppur vigenti, vengono del tutto ignorate».
Il rallentamento delle procedure per la cessione dei complessi aziendali e la situazione dei precari preoccupa ancora di più i sindacalisti e i lavoratori, su cui pende ancora la spada di Damocle del licenziamento.
«Possiamo immaginare - spiegano Rossano e Ambrosino - la situazione di angoscia con cui tutti i lavoratori si recano al lavoro ogni giorno, sapendo che sulla loro testa penzola ancora una volta la ghigliottina molto pesante del licenziamento che sembrava essere stata smantellata dall'accordo siglato con il Mise, che una serie di intoppi ha ridestato».
Questo il motivo per cui chiedono un incontro urgente con il commissario, cui hanno presentato richiesta ufficiale di un colloquio.