Cronaca
Caso Innovapuglia, non luogo a procedere per Spina
Il gip smonta la tesi accusatoria: «Il fatto non sussiste»
Bisceglie - mercoledì 6 aprile 2022
21.51
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari Anna De Simone ha dichiarato il non luogo a procedere «perché il fatto non susiste» nei confronti dell'ex Sindaco di Bisceglie Francesco Spina, per il quale era stato richiesto - dalla Procura del capoluogo pugliese - il rinvio a giudizio con le ipotesi di reato di falso ideologico e false attestazioni a pubblico ufficiale. L'esponente politico, perciò, non sarà processato per la vicenda della sua nomina all'interno del Consiglio di Amministrazione di Innovapuglia, società controllata dalla Regione. In base a quanto contenuto nel comma 3° dell'articolo 425 del Codice penale, si è verificato come gli elementi acquisiti risultino insufficienti, contraddittori o comunque non idonei a sostenere l'accusa in giudizio.
Duro il commento di Spina: «14 articoli sulle pagine nazionali per una questione che, come ha accertato l'Autorità Giudiziaria, non esisteva, la solita fiducia infinita e paziente nella Magistratura che fa luce sui fatti sempre, anche se con i suoi tempi lunghi, anche dopo le indagini più contorte, cavillose e incomprensibili, che ho tuttavia sempre rispettato» ha affermato, riferendosi all'attenzione molto particolare riservata al caso da alcuni organi di informazione.
«Ora il verdetto finale, che non troverà certamente la stessa attenzione e spazio sulle medesime platee» ha polemizzato. «Il fatto non sussiste. Al primo vaglio giudizario, quello dell'udienza preliminare, è crollato ogni sforzo accusatorio. L'accettazione della carica fu effettuata correttamente, come ha certificato prima l'Anac (autorità anticorruzione) e ora il Tribunale di Bari in via definitiva. Spero che i pettegolezzi giornalistici siano finiti!».
Duro il commento di Spina: «14 articoli sulle pagine nazionali per una questione che, come ha accertato l'Autorità Giudiziaria, non esisteva, la solita fiducia infinita e paziente nella Magistratura che fa luce sui fatti sempre, anche se con i suoi tempi lunghi, anche dopo le indagini più contorte, cavillose e incomprensibili, che ho tuttavia sempre rispettato» ha affermato, riferendosi all'attenzione molto particolare riservata al caso da alcuni organi di informazione.
«Ora il verdetto finale, che non troverà certamente la stessa attenzione e spazio sulle medesime platee» ha polemizzato. «Il fatto non sussiste. Al primo vaglio giudizario, quello dell'udienza preliminare, è crollato ogni sforzo accusatorio. L'accettazione della carica fu effettuata correttamente, come ha certificato prima l'Anac (autorità anticorruzione) e ora il Tribunale di Bari in via definitiva. Spero che i pettegolezzi giornalistici siano finiti!».