Attualità
Cdp, Cozzoli: «Siamo riusciti nel "miracolo"»
«Abbiamo vissuto 1831 giorni difficili, con il pericolo sempre immanente di un finale disastroso. Ma ora la Casa Divina Provvidenza è salva»
Bisceglie - domenica 1 ottobre 2017
8.08
«Siamo riusciti nel "miracolo"». Nel giorno del grande cambio di guardia in capo alla Casa Divina Provvidenza, nel giorno in cui l'Universo Salute srl di Paolo Telesforo e Michele D'Alba prende le redini delle sedi di Bisceglie, Foggia e Potenza della Casa Divina Provvidenza, il commissario straordinario Bartolo Cozzoli traccia un bilancio celebrativo e consuntivo della lunga gestione commissariale che l'ha visto protagonista su incarico del Ministero dello Sviluppo economico.
«Abbiamo vissuto 1381 giorni difficili, seminati da scelte ardue ed importanti - che nessuno in precedenza aveva saputo o voluto prendere - con il pericolo sempre immanente di un finale disastroso.
«Abbiamo vissuto 1381 giorni difficili, seminati da scelte ardue ed importanti - che nessuno in precedenza aveva saputo o voluto prendere - con il pericolo sempre immanente di un finale disastroso.
Abbiamo introdotto un modo nuovo di lavorare e di gestire.
Abbiamo imposto il doveroso cambio di passo e lo abbiamo fatto con le poche, anzi inesistenti, risorse rinvenute nei giorni dell'insediamento.
Si è trattato di un'operazione complessissima e senza precedenti nei territori di Puglia e Basilicata e c'è da augurarsi che non ve ne siano di altre!
Basti riassumere, brevemente, la situazione che abbiamo trovato:
- 642 milioni di Euro di debiti accumulati, a fronte di 82 milioni di fatturato annuo. Il debito accumulato era di 8 volte il fatturato: la più grande procedura di insolvenza in Italia (Parmalat) e la Grecia della crisi economica, avevano un rapporto debito/fatturato sotto il 2;
- 23 milioni di Euro di risultato operativo negativo, la perdita d'esercizio ben più alta.
- 0 Euro di versamenti di imposte e contributi, per effetto di una legge - quello della CDP è l'unico caso di applicabilità di tale norma nel panorama nazionale - che ha consentito per più di un decennio di sospendere il versamento di tributi e contributi a qualsiasi titolo dovuti, estendendo la normativa di vantaggio esistente per le popolazioni colpite da eventi eccezionali quali alluvioni e terremoti. Terremoto, questa volta amministrativo, che, complice una incapacità gestionale, ha inevitabilmente fatto scuotere le fondamenta delle strutture ospedaliere e che grazie all'intervento, in extremis, dell'Amministrazione Straordinaria, possiamo oggi dire, non ha prodotto danni irreversibili;
- 5 mesi di ritardi nei pagamenti, 500 dipendenti in mobilità, 1 richiesta di fallimento, 19 udienze di verifica dello stato passivo, 2745 creditori insinuati allo stato passivo;
-costituzione di parte civile nel processo per bancarotta.
È con notevole fierezza, quindi, che questa procedura commissariale, oggi, vanta e difende il fatto di essere riuscita, senza demordere neanche per un minuto, nel "miracolo" di:
- 0 licenziamenti, fatti salvi quelli effettuati per motivi legati ai maltrattamenti dei pazienti;
- 1.500 posti di lavoro diretti salvati, pari all'intera forza lavoro, ai quali si sommano i dipendenti dell'indotto che lavorano alle dipendenze delle ditte appaltatrici, i cui contratti sono stati trasferiti al cessionari;
- 25.000 pazienti assistiti, oltre 2.300.000 giornate di assistenza prestate, oltre 100.000 metri quadri sanificati giornalmente;
- 10 punti percentuali di incremento nei tassi di occupazione dei posti letto;
- 0 mesi di ritardo nei pagamenti;
- 21 milioni di euro di miglioramento del risultato operativo, ottenuto senza alcun nuovo convenzionamento da parte delle Regioni Committenti; senza alcuna attivazione di posti letto, pur pronti, disponibili ed accreditati, in quanto rinvenienti dalla DCR 380/99 in tema di riconversione degli Ospedali Psichiatrici, e specificatamente finanziati ogni anno all'intero del Fondo Sanitario Regionale;
- 21 milioni di euro di miglioramento del risultato operativo, si ribadisce, nonostante un fisiologico calo di fatturato di 8 milioni (rispetto al 2013) per effetto del divieto operato dalla Regione Puglia, di ricoverare nuovi pazienti nell'Istituto Ortofrenico;
- più di 40 contratti d'appalto rinegoziati, che hanno permesso di ridurre i costi di oltre il 30%;
- più di 10 contratti d'appalto risolti grazie ai poteri speciali conferiti dalla Legge ai Commissari Straordinari;
- riduzione della durata di importanti contratti d'appalto, portata a 2/3 anni .
- 20 milioni di disponibilità di cassa accumulate e che saranno destinate, assieme a quanto si cercherà di recuperare dalle altre azioni avviate, alla massa passiva;
- 42 milioni di euro di versamenti di imposte e contributi, al più importante creditore della procedura: lo Stato Italiano, i cui cittadini, sono stati a loro insaputa, finanziatori di questo Ente dichiarato insolvente a gennaio del 2014.
Chiudo questa mia esperienza rasserenato dal fatto che il pericolo è scampato, la Casa Divina Provvidenza, questa istituzione avviata da Don Uva nel 1922 con spirito caritatevole, è salva!
Auspico che tutte le Istituzioni accompagnino gli aggiudicatari, supportandoli ed aiutandoli a restare all'interno di un percorso di benessere assistenziale ed aziendale e di liceità e facendo sentire, allo stesso tempo, la loro presenza ai dipendenti.
Ringrazio tutti coloro che, in maniera propositiva e collaborativa, hanno attraversato con me le acque insidiosissime e complesse di questi giorni, onorando e difendendo il proprio lavoro e credendo un po' nel mio.
Gli ostacoli, come gli "sgambetti", non sono mancati. Ma siamo giunti qui, dove esattamente intendevamo arrivare, ed è la risposta migliore che potessimo dare. Una risposta concreta.
I miei auguri ed i miei migliori auspici per il futuro che vi attende».