Cultura
"Cento caffè di carta", il nuovo libro di Paolo Farina presentato a Palazzo Tupputi
Evento con la partecipazione del notaio Sabino Zinni e della professoressa Maria Bisceglie
Bisceglie - giovedì 12 maggio 2022
Due lunghi anni - dal dicembre 2019 al novembre 2021 - scanditi da uno dei momenti più difficili della nostra storia contemporanea, la pandemia che ha segnato tante nostre vite. Tanto il tempo che è servito a Paolo Farina, giornalista, scrittore, educatore e dirigente scolastico per mettere insieme i suoi "Cento caffè di carta", (EtEt edizioni, 230 pagine) presentato nei giorni scorsi a Bisceglie nella cornice di Palazzo Tupputi.
L'evento ha raccontato i "cento caffè di vita dolce e amara", nati da un appuntamento settimanale con i lettori di "Odysseo".
«Il tempo di sorseggiare insieme un caffè» ha raccontato il professor Farina che definisce questa sua opera come la realizzazione di «un percorso che raccoglie un viaggio lungo due anni, il tentativo di accendere una candela invece che urlare contro il buio. Gocce di esistenza che a volta sono dolci e qualche volta amari, come appunto i caffè». Con lui, l'amico fraterno Sabino Zinni (autore della prefazione) e la professoressa Maria Bisceglie (moderatrice) che ha portato i saluti dell'assessore comunale alla cultura Loredana Bianco, assente per una impossibilità sopravvenuta.
Paolo Farina, dopo aver insegnato lettere, filosofia e antropologia teologica in diversi istituti superiori del territorio, è attualmente dirigente scolastico dell'istituto Cpia - Centro provinciale per l'istruzione degli adulti - della Bat, nel quale si svolgono anche a Bisceglie numerosi corsi e programmi didattici.
La nuova pubblicazione del professor Farina (già dieci quelle al suo attivo che trattano di vari temi, dalla politica alla filosofia, alla storia) nasce da un appuntamento settimanale con i lettori di Odysseo. Un libro che «intercetta, incrocia, interroga e inquieta le nostre vite e le nostre biografie», come ha raccontato Sabino Zinni rivolto al pubblico, visibilmente partecipe di una avventura, quale curatore della presentazione, che lo ha visto coinvolto in toto.
La professoressa Bisceglie, collega nonché amica di Farina, ha letto alcuni brani del libro coinvolgendo emotivamente i presenti grazie alla sua espressività e offrendo inoltre vari spunti di riflessione. Temi quanto mai attuali, che hanno riguardato il ruolo della famiglia, come anche quello della scuola, della didattica quale maestra di vita per la formazione dei cittadini. Non sono mancati nel corso della serata, disquisizioni su rilievi di ordine morale, religioso e filosofico, sicuramente interessanti e che, riguardando questioni molto care al professore Farina, non mancheranno di stimolare altri prossimi lavori letterari.
Tanti gli aneddoti, i percorsi, il vissuto che è dietro il libro, che ci fa assaporare con le sue pagine e l'odore di inchiostro, il piacere di sfogliarlo, che «invecchia tra le mani», come ha tenuto a sottolineare l'autore che non disdegna e che anzi pratica in maniera precisa e puntuale l'informazione online, con la diffusione della conoscenza che ne è sottesa.
Nella prefazione, Sabino Zinni scrive: «In questi Cento caffè di carta mi ci sono perso e ritrovato mille e più volte. I temi affrontati, le storie narrate, le riflessioni fatte con un grande cuore pensante, come quello di Paolo, sono molteplici, multiformi, variegati, interessanti, coinvolgenti, scottanti, urticanti, avvolgenti. Insomma, sono vivi e vitali. Parlano della vita nella sua interezza e nei suoi dettagli, nelle sue luci e nelle sue ombre, nella sua bellezza e nella sua miseria. Sono carne e sangue, bellezza e poesia, ma anche prosa e dura quotidianità. Il tutto passato al setaccio di una persona come Paolo che vive tutto intensamente ed andando sempre "a cento all'ora", ma con la capacità di non perdersi nulla del paesaggio che lo circonda e dei mondi interiori che incrocia e che "ama"».
L'evento ha raccontato i "cento caffè di vita dolce e amara", nati da un appuntamento settimanale con i lettori di "Odysseo".
«Il tempo di sorseggiare insieme un caffè» ha raccontato il professor Farina che definisce questa sua opera come la realizzazione di «un percorso che raccoglie un viaggio lungo due anni, il tentativo di accendere una candela invece che urlare contro il buio. Gocce di esistenza che a volta sono dolci e qualche volta amari, come appunto i caffè». Con lui, l'amico fraterno Sabino Zinni (autore della prefazione) e la professoressa Maria Bisceglie (moderatrice) che ha portato i saluti dell'assessore comunale alla cultura Loredana Bianco, assente per una impossibilità sopravvenuta.
Paolo Farina, dopo aver insegnato lettere, filosofia e antropologia teologica in diversi istituti superiori del territorio, è attualmente dirigente scolastico dell'istituto Cpia - Centro provinciale per l'istruzione degli adulti - della Bat, nel quale si svolgono anche a Bisceglie numerosi corsi e programmi didattici.
La nuova pubblicazione del professor Farina (già dieci quelle al suo attivo che trattano di vari temi, dalla politica alla filosofia, alla storia) nasce da un appuntamento settimanale con i lettori di Odysseo. Un libro che «intercetta, incrocia, interroga e inquieta le nostre vite e le nostre biografie», come ha raccontato Sabino Zinni rivolto al pubblico, visibilmente partecipe di una avventura, quale curatore della presentazione, che lo ha visto coinvolto in toto.
La professoressa Bisceglie, collega nonché amica di Farina, ha letto alcuni brani del libro coinvolgendo emotivamente i presenti grazie alla sua espressività e offrendo inoltre vari spunti di riflessione. Temi quanto mai attuali, che hanno riguardato il ruolo della famiglia, come anche quello della scuola, della didattica quale maestra di vita per la formazione dei cittadini. Non sono mancati nel corso della serata, disquisizioni su rilievi di ordine morale, religioso e filosofico, sicuramente interessanti e che, riguardando questioni molto care al professore Farina, non mancheranno di stimolare altri prossimi lavori letterari.
Tanti gli aneddoti, i percorsi, il vissuto che è dietro il libro, che ci fa assaporare con le sue pagine e l'odore di inchiostro, il piacere di sfogliarlo, che «invecchia tra le mani», come ha tenuto a sottolineare l'autore che non disdegna e che anzi pratica in maniera precisa e puntuale l'informazione online, con la diffusione della conoscenza che ne è sottesa.
Nella prefazione, Sabino Zinni scrive: «In questi Cento caffè di carta mi ci sono perso e ritrovato mille e più volte. I temi affrontati, le storie narrate, le riflessioni fatte con un grande cuore pensante, come quello di Paolo, sono molteplici, multiformi, variegati, interessanti, coinvolgenti, scottanti, urticanti, avvolgenti. Insomma, sono vivi e vitali. Parlano della vita nella sua interezza e nei suoi dettagli, nelle sue luci e nelle sue ombre, nella sua bellezza e nella sua miseria. Sono carne e sangue, bellezza e poesia, ma anche prosa e dura quotidianità. Il tutto passato al setaccio di una persona come Paolo che vive tutto intensamente ed andando sempre "a cento all'ora", ma con la capacità di non perdersi nulla del paesaggio che lo circonda e dei mondi interiori che incrocia e che "ama"».