Economia e lavoro
Cgil sul potenziamento della rete ospedaliera pugliese: «Si valuti la situazione della Bat»
I dirigenti sindacali D'Alberto e Remini si sono rivolti al Commissario straordinario Delle Donne
BAT - mercoledì 2 giugno 2021
9.06
L'emergenza epidemiologica ha inevitabilmente frenato le procedure, già avviate con una specifica delibera del luglio 2020, di assegnazione e distribuzione di 1255 posti letto aggiuntivi spettanti nel complesso (tra pubblico e privato) alla rete ospedaliera pugliese. Una recente dichiarazione di Vito Montanaro, capo del Dipartimento regionale per la salute, ha confermato l'intenzione da parte della Regione di effettuare la ripartizione.
L'obiettivo è portare la media pugliese da 3.3 a 3.7 posti letto per mille abitanti. Secondo quanto contenuto nel piano, 658 posti si sommerebbero a quelli già attivi nella lungodegenza, 123 sarebbero dedicati alla riabilitazione e 474 per la gestione delle acuzie.
I segretari generali della Cgil Bat e della Fp Cgil Bat, Biagio D'Alberto e Ileana Remini, hanno scritto al Commissario straordinario dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne e ai consiglieri regionali della Bat a proposito della necessità, evidenziata dai numeri, di un maggiore riequilibrio in favore del territorio della Provincia Bat, incredibilmente penalizzata nel rapporto tra disponibilità di letti e numero di abitanti.
«Non conosciamo il criterio che si sta utilizzando per la ripartizione dei nuovi posti letto in programma ma riteniamo senza ombra di dubbio che il principio ispiratore debba essere quello di considerare le situazioni in cui si trovano i territori, partendo dalle condizioni di maggior sofferenza che le singole realtà rappresentano» hanno sostenuto i due rappresentanti sindacali. «La Asl Bt, con una presenza di 2.1 posti letto ogni mille abitanti (rispetto ai 3.3 della media regionale), riteniamo rappresenti la sanità più marginalizzata nel panorama pugliese. La precarietà di tale condizione è emersa in modo palese durante l'emergenza sanitaria, costringendo a riconvertire in presidio Covid-19 il più grande ospedale della provincia, con tutti i disagi e le privazioni che ha dovuto subire la popolazione residente» hanno aggiunto i sindacalisti.
«Riteniamo che nel momento in cui si mette mano al ridisegno della rete ospedaliera, si debba tenere in debita considerazione il fatto che siamo un territorio enormemente penalizzato. Inoltre, vorremmo fare sapere che, quando ci sono le condizioni per correggere le storiche storture e le contraddizioni a danno degli ultimi, siamo pronti a seguire con attenzione le scelte che si stanno compiendo, oltre che pronti a fornire il nostro contributo per una equa distribuzione delle risorse. In questo caso, degli altri posti letto» hanno concluso D'Alberto e Remini.
L'obiettivo è portare la media pugliese da 3.3 a 3.7 posti letto per mille abitanti. Secondo quanto contenuto nel piano, 658 posti si sommerebbero a quelli già attivi nella lungodegenza, 123 sarebbero dedicati alla riabilitazione e 474 per la gestione delle acuzie.
I segretari generali della Cgil Bat e della Fp Cgil Bat, Biagio D'Alberto e Ileana Remini, hanno scritto al Commissario straordinario dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne e ai consiglieri regionali della Bat a proposito della necessità, evidenziata dai numeri, di un maggiore riequilibrio in favore del territorio della Provincia Bat, incredibilmente penalizzata nel rapporto tra disponibilità di letti e numero di abitanti.
«Non conosciamo il criterio che si sta utilizzando per la ripartizione dei nuovi posti letto in programma ma riteniamo senza ombra di dubbio che il principio ispiratore debba essere quello di considerare le situazioni in cui si trovano i territori, partendo dalle condizioni di maggior sofferenza che le singole realtà rappresentano» hanno sostenuto i due rappresentanti sindacali. «La Asl Bt, con una presenza di 2.1 posti letto ogni mille abitanti (rispetto ai 3.3 della media regionale), riteniamo rappresenti la sanità più marginalizzata nel panorama pugliese. La precarietà di tale condizione è emersa in modo palese durante l'emergenza sanitaria, costringendo a riconvertire in presidio Covid-19 il più grande ospedale della provincia, con tutti i disagi e le privazioni che ha dovuto subire la popolazione residente» hanno aggiunto i sindacalisti.
«Riteniamo che nel momento in cui si mette mano al ridisegno della rete ospedaliera, si debba tenere in debita considerazione il fatto che siamo un territorio enormemente penalizzato. Inoltre, vorremmo fare sapere che, quando ci sono le condizioni per correggere le storiche storture e le contraddizioni a danno degli ultimi, siamo pronti a seguire con attenzione le scelte che si stanno compiendo, oltre che pronti a fornire il nostro contributo per una equa distribuzione delle risorse. In questo caso, degli altri posti letto» hanno concluso D'Alberto e Remini.