Territorio
Coldiretti: «Costi in aumento per produrre olio made in Italy»
La denuncia dell'associazione
Puglia - martedì 8 febbraio 2022
L'incremento del 15% dei costi medi di produzione ha mandato gli imprenditori pugliesi in grande affanno. La Coldiretti ha denunciato la situazione legata all'olio extravergine d'oliva: «Con la pandemia si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e aumenti dei prezzi di beni essenziali, che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare» ha sottolineato.
«A impattare fortemente sulla produzione olearia in Puglia sono il prezzo del carburante, raddoppiato in pochi mesi, il costo dell'energia e i rincari di vetro (+15%) per le bottiglie e carta (+70%) per le etichette, fino alle somme stellari per imbottigliamento, confezionamento e trasporti» hanno aggiunto i membri dell'associazione regionale.
La denuncia e la proposta: «Preoccupa la giacenza nei magazzini pugliesi di 13mila tonnellate di olio straniero. Serve responsabilità da parte dell'intera filiera, con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione, per garantire una più equa ripartizione del valore e salvare le aziende agricole, tutelando i consumatori sia in Puglia che a livello nazionale».
«A impattare fortemente sulla produzione olearia in Puglia sono il prezzo del carburante, raddoppiato in pochi mesi, il costo dell'energia e i rincari di vetro (+15%) per le bottiglie e carta (+70%) per le etichette, fino alle somme stellari per imbottigliamento, confezionamento e trasporti» hanno aggiunto i membri dell'associazione regionale.
La denuncia e la proposta: «Preoccupa la giacenza nei magazzini pugliesi di 13mila tonnellate di olio straniero. Serve responsabilità da parte dell'intera filiera, con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione, per garantire una più equa ripartizione del valore e salvare le aziende agricole, tutelando i consumatori sia in Puglia che a livello nazionale».