Associazioni
Comincia la Quaresima, arriva la Quarantana
L'associazione Come una volta rinvigorisce un'antica usanza
Bisceglie - lunedì 2 marzo 2020
Concluso il Carnevale, è tempo di Quaresima e a Bisceglie, in largo Fiamme Gialle, arriva la Quarantana, grazie all'iniziativa dell'associazione "Come una volta" guidata dall'attivissimo Luciano Capurso.
L'obiettivo è rinvigorire un'antica usanza purtroppo scomparsa nel tempo in città: scandire, secondo tradizione, il tempo della Quaresima (dal mercoledì delle ceneri al giorno di Pasqua) attraverso l'esposizione della Quarantana, ovvero una pupa dalle sembianze di un'anziana signora vestita di nero, a lutto, il cui nome trae origine dai quaranta giorni di durata del periodo quaresimale.
La Quarantana rappresenta, secondo la tradizione popolare, la vedova di Carnevale, il cui fantoccio è bruciato al temine del suo funerale, il martedì grasso. Il giorno seguente, quello delle ceneri, la pupa, vestita di nero e cinta dalla coroncina del Rosario, rappresenta il tempo di astinenza e digiuno; la Quarantana è sospesa a un filo ed il tempo della Quaresima è scandito dalle piume conficcate in un'arancia.
La Quarantana porta con sé varie simbologie: il fuso, simbolo del tempo che avanza e l'arancia, segno dell'inverno che trascorre.
Le piume, all'inizio della Quaresima, sono sette, quindi è d'uso prelevarne una per ogni domenica successiva (le 5 domeniche di Quaresima e la Domenica delle Palme) fino a quando, durante la Settimana Santa, ne resta una sola. Il giorno di Pasqua la tradizione vuole che anche l'ultima piuma si tolga e la Quarantana scoppi, ovvero si bruci il pupazzo.
«L'obiettivo della nostra associazione è far rivivere le antiche tradizioni, patrimonio immateriale dell'umanità» ha commentato Luciano Capurso. Vale davvero la pena fare un salto in largo Fiamme Gialle e "salutare" la Quarantana.
L'obiettivo è rinvigorire un'antica usanza purtroppo scomparsa nel tempo in città: scandire, secondo tradizione, il tempo della Quaresima (dal mercoledì delle ceneri al giorno di Pasqua) attraverso l'esposizione della Quarantana, ovvero una pupa dalle sembianze di un'anziana signora vestita di nero, a lutto, il cui nome trae origine dai quaranta giorni di durata del periodo quaresimale.
La Quarantana rappresenta, secondo la tradizione popolare, la vedova di Carnevale, il cui fantoccio è bruciato al temine del suo funerale, il martedì grasso. Il giorno seguente, quello delle ceneri, la pupa, vestita di nero e cinta dalla coroncina del Rosario, rappresenta il tempo di astinenza e digiuno; la Quarantana è sospesa a un filo ed il tempo della Quaresima è scandito dalle piume conficcate in un'arancia.
La Quarantana porta con sé varie simbologie: il fuso, simbolo del tempo che avanza e l'arancia, segno dell'inverno che trascorre.
Le piume, all'inizio della Quaresima, sono sette, quindi è d'uso prelevarne una per ogni domenica successiva (le 5 domeniche di Quaresima e la Domenica delle Palme) fino a quando, durante la Settimana Santa, ne resta una sola. Il giorno di Pasqua la tradizione vuole che anche l'ultima piuma si tolga e la Quarantana scoppi, ovvero si bruci il pupazzo.
«L'obiettivo della nostra associazione è far rivivere le antiche tradizioni, patrimonio immateriale dell'umanità» ha commentato Luciano Capurso. Vale davvero la pena fare un salto in largo Fiamme Gialle e "salutare" la Quarantana.