Presentato il progetto
Presentato il progetto "Un'altra terra"
Attualità

Il Comune presenta il progetto "Un'altra terra"

L'intento è il reinserimento di (ex) detenuti nel mondo del lavoro. I prodotti raccolti saranno donati alle mense della Caritas

Coltivare la terra per coltivare il futuro di soggetti in esecuzione di pena (o che l'abbiano già conclusa), stimolandoli a imparare un nuovo mestiere e a integrarsi nella società, offrendo loro maggiori possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro e riducendo il rischio di recidiva. Questo l'obiettivo del progetto "Un'altra terra", presentato nella mattinata di mercoledì 31 marzo a Bisceglie nel campo, situato in via Gavetino, a poca distanza dal centro abitato.

Cosa prevede il progetto

Nove soggetti, beneficiari dell'iniziativa, pianteranno e coltiveranno dunque ortaggi e spezie. I prodotti, una volta raccolti, saranno donati alle mense della Caritas diocesana per finalità solidali e per sostenere famiglie in difficoltà. La finalità, inoltre, è garantire ai beneficiari, anche al termine del progetto, concrete possibilità di definizione della propria situazione di fragilità con percorso per esempio di avviamento alla autoimprenditorialità.

Iniziativa promossa dal Comune

"Un'altra terra" è promosso dal Comune di Bisceglie e organizzato in partnership con Caritas diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie, Terre Solidali Impresa Sociale, Uiepe (l'ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna) di Puglia e Basilicata, il contributo del Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Puglia. Il percorso prevede anche azioni di formazione e accompagnamento al lavoro autonomo, azioni che saranno curate da I.for Pmi Prometeo organismo formativo accreditato. Il progetto è realizzato congiuntamente ad "Apprendimento on the Job in agricoltura", promosso dall'Ufficio del Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Puglia e al progetto denominato "Start" sostenuto dalla Caritas diocesana attraverso il fondo 8xmille Cei.

Rigante: «Le persone meritano una seconda opportunità»

«Gli ex detenuti e in generale chi abbia commesso l'errore di infrangere la legge sono i più ultimi degli ultimi. L'obiettivo è duplice: garantire il principio costituzionale del fine rieducativo della pena e garantire sicurezza alla comunità riducendo la possibilità che chi ha scontato la propria pena torni a delinquere perché senza alternative. In senso è simbolicamente rappresentato dalla terra, che, se curata e coltivata, restituisce prodotti e doni. Così le persone, pur quando abbiano sbagliato, meritano una seconda opportunità che deve essere loro offerta con trasparenza dalle Istituzioni» ha dichiarato Roberta Rigante, assessore all'inclusione sociale del Comune, che ha creduto sin da subito nel progetto insieme al Sindaco Angarano.

Molinari: «Uiepe Bari impegnato da tempo su queste tematiche»

«L'Uiepe di Bari è da tempo impegnato a coinvolgere la comunità nel sostegno alle persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudiziaria, creando le premesse per una stabile connessione tra le istituzioni della giustizia e l'Ente locale, per l'attuazione di politiche di sicurezza e inclusione sociale. Come costantemente sostenuto in questi ultimi anni, il modello di probation che si sta progressivamente costruendo nei nostri sistemi operativi è sempre più fondato su un'azione di graduale 'dislocazione' delle pene e delle sanzioni nei contesti sociali nei quali le persone sono collocate nella 'promessa di un reinserimento', per perseguire l'assunzione di nuove responsabilità. L'intesa che si sta stringendo tra il Comune, le istituzioni della giustizia, la Caritas e le imprese sociali, rappresenta una rilevante opportunità per la costituzione di una rete solidale e riparativa, in quanto unisce, da un lato l'acquisizione di abilità lavorative delle persone inserite nel progetto, e dall'altro l'affermazione del principio della restituzione simbolica nei confronti della collettività» ha sottolineato il direttore dell'Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Puglia e Basilicata Emilio Molinari.

Don Sarno: «Terre solidali conferma attenzioni a questi progetti»

«Con questo progetto Terre solidali conferma l'attenzione a soggetti svantaggiati, quei soggetti che la società ignora, dimentica o addirittura evita accuratamente. Terre Solidali invece ha fatto una scelta di campo: essere vicina e compiere un percorso accanto a tutti coloro che hanno bisogno di un sostegno, un accompagnamento per uscire dalla loro situazione di emarginazione ed esclusione attraverso un settore di fondamentale importanza per il reinserimento: il lavoro. Parliamo di detenuti che avendo precedentemente operato un percorso di tipo criminale hanno l'opportunità di fare scelte diverse, che rispettino la loro dignità e quindi la loro capacità di rimettersi in gioco in maniera onesta e leale» ha rimarcato il direttore della Caritas diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie don Raffaele Sarno.

Ibrahim: «Aiuto concreto in un momento difficile»

«"Un'altra terra" è un insieme di attività ed azioni utili a ridare speranza, un aiuto concreto in un momento difficile, una ripartenza nonostante le criticità in cui viviamo. La sinergia tra pubblico e privato attraverso la terrà darà una spinta positiva, un'opportunità, in particolare attraverso le possibilità di reinserimento lavorativo. Operatori e beneficiari percorreremo insieme un sentiero di crescita verso il futuro» ha concluso il coordinatore del progetto Elsheikh Ibrahim.
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