Politica
Consiglio comunale, Spina non risparmia neppure i dirigenti
«La notte più buia della storia amministrativa biscegliese»
Bisceglie - martedì 16 giugno 2020
9.15
Contesta la veridicità del piano delle opere pubbliche 2019-2021 e l'utilizzo ingente dello strumento dei debiti fuori bilancio, alcuni dei quali hanno riguardato peraltro il pagamento, da parte del Comune, di spese legali nei suoi stessi confronti. Francesco Spina, già Sindaco di Bisceglie e ora esponente dell'opposizione sui banchi dell'assise cittadina, ha sparato alzo zero su quanto emerso nel corso della riunione del consiglio comunale di lunedì 15 giugno.
«Purtroppo, nella palestra della "Cesare Battisti", ristrutturata (a proposito di opere pubbliche) dalla mia amministrazione comunale qualche anno fa, accanto al teatro Don luigi Sturzo che prima era un deposito pericolante di attrezzi abbandonati, si è consumata l'ennesima violazione delle norme di legge» ha affermato il consigliere di minoranza.
«È stato consegnato ai cittadini un piano triennale delle opere pubbliche 2019-2021 completamente falso e privo del rispetto delle regole democratiche. Il dirigente responsabile ha cercato di "parare" il colpo con la produzione di un nuovo piano triennale (2020-2022) adottato dalla Giunta nel settembre scorso, prima della sentenza di annullamento del Tar risalente a novembre. Ma era chiaro che non avrebbe potuto avere senso e validità il piano del 2019, discusso lunedì, in presenza di un altro piano preesistente e già in vigore relativo all'anno 2020» ha spiegato. «Insomma anche lunedì la tragicommedia fantozziana di un piano annuale delle opere pubbliche del 2019 portato in consiglio con due anni di ritardo, già ritirato dal Sindaco per ben tre volte, pieno di falsità di stanziamenti (non corrispondenti alle poste di bilancio, com'è stato dimostrato voce per voce carte alla mano)» ha aggiunto.
«Il nervosismo di qualche dirigente - ormai parte politica - che ha ben compreso la frittata fatta ha portato all'aberrante soluzione di negare il diritto di proporre emendamenti ai consiglieri comunali» ha attaccato Spina. «La notte più buia della storia amministrativa biscegliese si è consumata tra decine e decine di debiti fuori bilancio e l'ennesimo atto di "banditismo politico" dell'amministrazione Angarano, che ha violato, impedito e negato quello che è il fulcro della partecipazione democratica, e cioè l'intervento emendativo e partecipativo dei consiglieri comunali» ha evidenziato.
«Intanto, anche le opere pubbliche di bisceglie, come il Teatro Garibaldi lunedì, sono state impacchettate con un telo scuro. Ma questo, certamente, non nasconderà lo zero assoluto delle opere pubbliche di Angarano, né le clamorose falsità degli stanziamenti e le violazioni delle norme del codice degli appalti pubblici. Mentre i dirigenti si sforzavano di trovare pezze a colori, Angarano ha detto solo una frase che dà il suo senso alla seduta consiliare di ieri: al Comune non si devono applicare le norme come in un organo di giustizia amministrativa. Così, dopo "l'omicidio di Stato della democrazia", perpetrato zittendo i consiglieri, Angarano ha dato il "colpo di grazia" alla "legalità"» ha concluso Spina.
«Purtroppo, nella palestra della "Cesare Battisti", ristrutturata (a proposito di opere pubbliche) dalla mia amministrazione comunale qualche anno fa, accanto al teatro Don luigi Sturzo che prima era un deposito pericolante di attrezzi abbandonati, si è consumata l'ennesima violazione delle norme di legge» ha affermato il consigliere di minoranza.
«È stato consegnato ai cittadini un piano triennale delle opere pubbliche 2019-2021 completamente falso e privo del rispetto delle regole democratiche. Il dirigente responsabile ha cercato di "parare" il colpo con la produzione di un nuovo piano triennale (2020-2022) adottato dalla Giunta nel settembre scorso, prima della sentenza di annullamento del Tar risalente a novembre. Ma era chiaro che non avrebbe potuto avere senso e validità il piano del 2019, discusso lunedì, in presenza di un altro piano preesistente e già in vigore relativo all'anno 2020» ha spiegato. «Insomma anche lunedì la tragicommedia fantozziana di un piano annuale delle opere pubbliche del 2019 portato in consiglio con due anni di ritardo, già ritirato dal Sindaco per ben tre volte, pieno di falsità di stanziamenti (non corrispondenti alle poste di bilancio, com'è stato dimostrato voce per voce carte alla mano)» ha aggiunto.
«Il nervosismo di qualche dirigente - ormai parte politica - che ha ben compreso la frittata fatta ha portato all'aberrante soluzione di negare il diritto di proporre emendamenti ai consiglieri comunali» ha attaccato Spina. «La notte più buia della storia amministrativa biscegliese si è consumata tra decine e decine di debiti fuori bilancio e l'ennesimo atto di "banditismo politico" dell'amministrazione Angarano, che ha violato, impedito e negato quello che è il fulcro della partecipazione democratica, e cioè l'intervento emendativo e partecipativo dei consiglieri comunali» ha evidenziato.
«Intanto, anche le opere pubbliche di bisceglie, come il Teatro Garibaldi lunedì, sono state impacchettate con un telo scuro. Ma questo, certamente, non nasconderà lo zero assoluto delle opere pubbliche di Angarano, né le clamorose falsità degli stanziamenti e le violazioni delle norme del codice degli appalti pubblici. Mentre i dirigenti si sforzavano di trovare pezze a colori, Angarano ha detto solo una frase che dà il suo senso alla seduta consiliare di ieri: al Comune non si devono applicare le norme come in un organo di giustizia amministrativa. Così, dopo "l'omicidio di Stato della democrazia", perpetrato zittendo i consiglieri, Angarano ha dato il "colpo di grazia" alla "legalità"» ha concluso Spina.