Politica
Coronavirus, Boccia smorza le polemiche sulla "provocazione della mascherina"
Il ministro biscegliese accusato di aver compiuto un gesto di dileggio nei confronti dell'assessore lombardo Gallera. La replica: «Sciacallaggio»
Italia - lunedì 23 marzo 2020
07.15
Il "coro" delle critiche, in questo caso, è stato caratterizzato dalle sottolineature di "solisti" d'eccezione. Carlo Calenda, leader di Azione, ne ha chiesto le dimissioni. Matteo Renzi non le ha mandate a dire, definendo l'accaduto «Ironia indegna».
Francesco Boccia, primo biscegliese nella storia a ricoprire l'incarico di ministro, è finito nell'occhio del ciclone a causa di un episodio avvenuto a microfoni spenti poco prima che la conferenza stampa congiunta col capo della Protezione Civile Angelo Borrelli avesse inizio, nel pomeriggio di sabato 21 marzo.
Non meno pesante quanto sostenuto da Renzi, che col biscegliese ha percorso un pezzo di strada nel Pd: «Fare ironia sulle mascherine è assurdo, un atteggiamento indegno delle nostre istituzioni. A maggior ragione dopo ciò che sta accadendo sulle mascherine dalla Lombardia alla Sicilia e dopo le giuste proteste di Fontana e Musumeci» ha scritto su facebook.
Quanto alle reazioni sui social: «Qualcuno risponderà nelle sedi opportune. Su Renzi e Calenda non voglio polemizzare: ognuno interpreti la politica come crede. Sono sorpreso di tutto questo, frutto della costruzione ad arte di una vicenda partendo da un frame».
Il ministro ha tenuto a rimarcare quello che ritiene il risultato più concreto di queste ultime ore: «Ringrazio i 7923 medici volontari che hanno presentato domanda rispondendo al nostro bando aperto per appena 24 ore. Trecento di loro andranno subito "sul fronte", negli ospedali».
Francesco Boccia, primo biscegliese nella storia a ricoprire l'incarico di ministro, è finito nell'occhio del ciclone a causa di un episodio avvenuto a microfoni spenti poco prima che la conferenza stampa congiunta col capo della Protezione Civile Angelo Borrelli avesse inizio, nel pomeriggio di sabato 21 marzo.
Il frame della discordia
Un gesto dell'esponente dem, in particolare, ha scatenato le polemiche, specie sui social: Boccia ha poggiato sull'orecchio destro una mascherina non chirurgica molto simile a quelle finite al centro di un'altra diatriba riguardante le forniture più o meno opportune in regione Lombardia. Non pochi hanno colto nell'atteggiamento del titolare del ministero per gli affari regionali e le autonomie un riferimento a quella vicenda. Un frame, in particolare, ha fatto il giro del web.L'attacco incrociato degli ex Pd Renzi e Calenda
«Boccia ha dimostrato di non avere le qualità per ricoprire un ruolo istituzionale in questo momento» l'affondo di Calenda su twitter. «Non esiste sulla faccia della terra che un ministro si metta a fare pagliacciate durante una pandemia nella sede della Protezione civile. Conte dovrebbe chiedere le dimissioni».Non meno pesante quanto sostenuto da Renzi, che col biscegliese ha percorso un pezzo di strada nel Pd: «Fare ironia sulle mascherine è assurdo, un atteggiamento indegno delle nostre istituzioni. A maggior ragione dopo ciò che sta accadendo sulle mascherine dalla Lombardia alla Sicilia e dopo le giuste proteste di Fontana e Musumeci» ha scritto su facebook.
La replica del ministro
«Penso che in questo momento gli italiani abbiano bisogno di risposte e non di sterili polemiche» ha replicato il ministro. «La mascherina che ho indossato durante la conferenza stampa è del tipo che indosso quotidianamente e che indossano i miei collaboratori. Inutile e indegno lo sciacallaggio che leggo sui social su una cosa che facciamo ogni giorno dalla mattina alla sera» ha evidenziato, motivando anche la reazione di Borrelli: «Sorrideva perché, dopo il primo clic, c'erano già le prime dieci domande di medici volontari. Ma nemmeno in un momento così si riescono ad evitare polemiche inutili?».«Non avevo alcuna intenzione di provocare»
Francesco Boccia è tornato sull'argomento domenica sera, nel corso della trasmissione di Rete4 "Stasera Italia weekend": «Con l'assessore regionale lombardo Gallera c'è un rapporto di stima reciproca e lealtà. Non avevo alcuna intenzione di provocare e del resto ci siamo sentiti poco dopo».Quanto alle reazioni sui social: «Qualcuno risponderà nelle sedi opportune. Su Renzi e Calenda non voglio polemizzare: ognuno interpreti la politica come crede. Sono sorpreso di tutto questo, frutto della costruzione ad arte di una vicenda partendo da un frame».
Il ministro ha tenuto a rimarcare quello che ritiene il risultato più concreto di queste ultime ore: «Ringrazio i 7923 medici volontari che hanno presentato domanda rispondendo al nostro bando aperto per appena 24 ore. Trecento di loro andranno subito "sul fronte", negli ospedali».