Attualità
Coronavirus, i dati sui contagiati e il piano ospedaliero della regione
L'ospedale di Bisceglie pronto anche a ospitare 50 casi. Strutture di Universo Salute in stand by per le eventuali necessità post acuzie
Bisceglie - lunedì 16 marzo 2020
15.24
Diciotto persone risultate positive al Coronavirus sono finora decedute in Puglia. Lo ha fatto sapere il professor Pierluigi Lopalco, epidemiologo nominato a capo della task force regionale, nel corso della videoconferenza stampa organizzata lunedì mattina per la presentazione del piano ospedaliero anticoronavirus, cui hanno partecipato anche il presidente della regione Michele Emiliano e il direttore del dipartimento politiche per la salute Vito Montanaro.
Sono appena tre, per il momento, i pazienti guariti in Puglia mentre i ricoverati in terapia intensiva ammontano a 34. Uno scenario atteso, secondo quanto affermato da Lopalco.
Il range più esposto resta comunque quello degli ultracinquantenni: 44 casi positivi riguardano persone di età compresa tra i 50 e i 59 anni, 58 tra i 60 e i 69 anni, 39 tra i 70 e i 79 anni, 26 tra gli 80 e gli 89 anni, 6 oltre i 90 anni. Il 70% dei casi positivi rientra fra gli asintomatici o lamenta sintomi lievi.
Le simulazioni di Lopalco e degli esperti della task force prevedono, nell'eventualità di 2000 casi positivi in Puglia, la necessità di 200 posti letto di terapia intensiva dedicati (il 10%) e circa 1000 posti letto di area medica totali (il 50%).
La dotazione massima prevista a Bisceglie è di 6 posti in terapia intensiva (già attivi), nessuno in pneumologia (unità operativa non presente in ospedale) e 44 nel reparto di malattie infettive, 20 dei quali già attivi mentre altri 24 sono attivabili.
Sono appena tre, per il momento, i pazienti guariti in Puglia mentre i ricoverati in terapia intensiva ammontano a 34. Uno scenario atteso, secondo quanto affermato da Lopalco.
La distribuzione dei casi positivi sul territorio
Comunicata anche la ripartizione attuale dei casi di positività: 63 nell'Area Metropolitana di Bari, 62 in Capitanata, 48 nel leccese, 41 in provincia di Brinidisi, 22 nella Bat, 12 nel tarantino. I dati possono differire leggermente da quanto aggiornato in seguito sul nostro portale. Sei, al momento, le persone ricoverate in terapia intensiva, compreso un paziente, al "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, per il quale è stato disposto il trasferimento da malattie infettive nella tarda mattinata di lunedì 16 marzo. Sono 73 i positivi in isolamento domiciliare sul territorio regionale.Il virus non colpisce solo gli anziani
Il Covid-19, anche in Puglia, ha contagiato per ora più uomini (153, il 62%) che donne (95, pari al 38%). Smentita l'idea che il virus colpisca quasi esclusivamente soggetti anziani: ben 75 pazienti hanno meno di 50 anni. L'età media delle persone affette da Coronavirus sul territorio è di 59 anni. Il più piccolo è un bambino di appena quattro anni, ci sono due casi complessivi sotto i 9 anni, altri due nella fascia d'età 10-19, dieci tra i 20 e i 29, 23 tra i 40 e i 49.Il range più esposto resta comunque quello degli ultracinquantenni: 44 casi positivi riguardano persone di età compresa tra i 50 e i 59 anni, 58 tra i 60 e i 69 anni, 39 tra i 70 e i 79 anni, 26 tra gli 80 e gli 89 anni, 6 oltre i 90 anni. Il 70% dei casi positivi rientra fra gli asintomatici o lamenta sintomi lievi.
Il piano ospedaliero della regione
La regione ha dato seguito alle azioni previste dalla circolare del ministero della salute dello scorso 29 febbraio, attraverso l'identificazione di una o più strutture e stabilimenti ospedalieri da dedicare alla gestione esclusiva dei pazienti affetti da Covid-19. L'obiettivo è limitare il numero di ospedali coinvolti per contenere il numero dei lavoratori esposti, razionalizzare l'uso dei dispositivi di protezione individuale e focalizzare le competenze.L'ospedale di Bisceglie: un'eccellenza "di base" tra gli ospedali di secondo livello
La distribuzione territoriale è garantita attraverso la scelta degli ospedali di secondo livello della regione, con una sola, lodevole eccezione: il "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, che al momento è persino ospedale di base (ma che come minimo, al termine di questa emergenza, meriterebbe la promozione sul campo a struttura di primo livello). Acquisita la disponibilità dell'ente ecclesiastico "Miulli" di Acquaviva, è toccato anche ad alcuni privati accreditati (case di cura) dare l'ok all'utilizzo di posti letto per fronteggiare il Coronavirus, a condizione di garantire almeno il 20% degli spazi alla terapia intensiva.Lo scenario nell'eventualità di 2000 casi positivi in Puglia
Il nosocomio biscegliese affiancherà perciò il Policlinico di Bari, gli Ospedali Riuniti di Foggia, l'ospedale "Perrino" di Brindisi, il complesso "Moscati"-"Santissima Annunziata" di Taranto, il "Vito Fazzi" di Lecce, il "Miulli" e le case di cura "Medical Villa Lucia" di Conversano e "Anthea Ospital" di Bari. La misura porterebbe perciò all'istituzione di ben 32 reparti di terapia intensiva, superiori rispetto alle 27 previste dal decreto ministeriale al quale sottende il piano di riordino ospedaliero in situazioni non emergenziali.Le simulazioni di Lopalco e degli esperti della task force prevedono, nell'eventualità di 2000 casi positivi in Puglia, la necessità di 200 posti letto di terapia intensiva dedicati (il 10%) e circa 1000 posti letto di area medica totali (il 50%).
La dotazione massima prevista a Bisceglie è di 6 posti in terapia intensiva (già attivi), nessuno in pneumologia (unità operativa non presente in ospedale) e 44 nel reparto di malattie infettive, 20 dei quali già attivi mentre altri 24 sono attivabili.