Attualità
Coronavirus, la Caritas va oltre le difficoltà
Lanciata l'iniziativa "Aggiungi un posto a tavola". Le modalità di adesione
Bisceglie - venerdì 20 marzo 2020
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Fronteggiare le necessità. Alla Caritas sanno benissimo come si fa e proprio in ragione di questa capacità di restare collegati, con sensibilità, alla rete dei bisogni, l'attività a Bisceglie prosegue malgrado l'emergenza Coronavirus. Il responsabile cittadino Sergio Ruggieri, nell'intervista rilasciata a BisceglieViva e apparsa domenica 15 marzo, aveva subito rassicurato sulle intenzioni del gruppo, fornendo dettagli sulle dinamiche degli interventi da effettuare già nelle prime, concitate ore della crisi sanitaria.
«Da quando è scoppiata la pandemia provocata dal coronavirus tutte le notizie riguardano i malati, contagiati o deceduti a causa di questa malattia e le raccomandazioni a stare in casa. Gran parte degli esercizi commerciali sono chiusi o lavorano a ranghi e orari ridotti; chi può, lavora da casa» ha aggiunto.
«Tutto questo rischia di far dimenticare che ci sono le malattie croniche o pregresse e soprattutto... la povertà, che colpisce molte fasce della popolazione che faceva affidamento sulla distribuzione di alimenti operata dalla Caritas attraverso il progetto RecuperiAmoci e le Caritas parrocchiali. E queste non si sono fermate affatto!» ha ancora una volta rimarcato Ruggieri.
«Pur se i volontari si alternano per evitare assembramenti, con organizzazioni fantasiose e personali per rispettare il decalogo diffuso a livello cittadino e nazionale e la dislocazione dei locali presso le varie parrocchie, la distribuzione di viveri è proseguita e continuerà. Mercoledì 18 marzo i volontari si sono recati a Bitonto per i rifornimenti periodici dal Banco delle opere di carità e la distribuzione alle Caritas parrocchiali» ha spiegato.
«In accordo con la Protezione Civile e l'amministrazione comunale, per sopperire alla mancata raccolta che giornalmente faceva RecuperiAMOci, dagli esercizi commerciali che, lavorando meno, hanno anche meno prodotti da offrire, è stata avviato una raccolta in alcuni supermercati. Sono solo due, finora, i supermercati che offrono cibo - della catena Dok -, ma nei prossimi giorni sicuramente aumenteranno.
L'azienda Pastore, che fornisce già da tempo alcuni pasti pronti alla Caritas, ha aumentato la sua disponibilità, e per tre giorni fornirà una ventina di piatti pronti» ha rimarcato.
Si tratta di preparare, per tre giorni alla settimana (martedì, giovedì e domenica) dei pasti che i volontari Caritas passerebbero a ritirare alle 16:30/17, per poi consegnarli a chi ne ha più bisogno. Servirebbero una ventina di pasti al giorno (primi e/o secondi, in porzioni singole o in teglie grandi che gli stessi volontari porzionerebbero in base ai bisogni). Chi fosse disponibile può rivolgersi a Rufina, coordinatrice di RecuperiAmoci, cellulare 3388934337, che coordinerà questo servizio.
I biscegliesi, con generosità, sapranno certo rispondere all'appello lanciato dalla Caritas.
«Potrebbe essere questo un modo di fare quaresima: "Non è piuttosto questo il digiuno che voglio… dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa il misero senza tetto, nel vestire chi vedi nudo" (Is 58,7)» ha commentato Sergio Ruggieri, ribadendo ancora - come già anticipato a BisceglieViva, che la sartoria sociale "Storie&stoffe" si è prodigata per la realizzazione di mascherine con materiale idoneo, per fornire i volontari di quegli strumenti assolutamente necessari per poter operare con una certa sicurezza.
«Da quando è scoppiata la pandemia provocata dal coronavirus tutte le notizie riguardano i malati, contagiati o deceduti a causa di questa malattia e le raccomandazioni a stare in casa. Gran parte degli esercizi commerciali sono chiusi o lavorano a ranghi e orari ridotti; chi può, lavora da casa» ha aggiunto.
«Tutto questo rischia di far dimenticare che ci sono le malattie croniche o pregresse e soprattutto... la povertà, che colpisce molte fasce della popolazione che faceva affidamento sulla distribuzione di alimenti operata dalla Caritas attraverso il progetto RecuperiAmoci e le Caritas parrocchiali. E queste non si sono fermate affatto!» ha ancora una volta rimarcato Ruggieri.
«Pur se i volontari si alternano per evitare assembramenti, con organizzazioni fantasiose e personali per rispettare il decalogo diffuso a livello cittadino e nazionale e la dislocazione dei locali presso le varie parrocchie, la distribuzione di viveri è proseguita e continuerà. Mercoledì 18 marzo i volontari si sono recati a Bitonto per i rifornimenti periodici dal Banco delle opere di carità e la distribuzione alle Caritas parrocchiali» ha spiegato.
«In accordo con la Protezione Civile e l'amministrazione comunale, per sopperire alla mancata raccolta che giornalmente faceva RecuperiAMOci, dagli esercizi commerciali che, lavorando meno, hanno anche meno prodotti da offrire, è stata avviato una raccolta in alcuni supermercati. Sono solo due, finora, i supermercati che offrono cibo - della catena Dok -, ma nei prossimi giorni sicuramente aumenteranno.
L'azienda Pastore, che fornisce già da tempo alcuni pasti pronti alla Caritas, ha aumentato la sua disponibilità, e per tre giorni fornirà una ventina di piatti pronti» ha rimarcato.
"Aggiungi un posto a tavola"
Ci sono, però, alcune situazioni molto difficili di cui la Caritas ha conoscenza: sono anziani e persone sole in grande difficoltà, immigrati che ormai non trovano neppure lavori saltuari... È stata perciò lanciata l'iniziativa "Aggiungi un posto a tavola".Si tratta di preparare, per tre giorni alla settimana (martedì, giovedì e domenica) dei pasti che i volontari Caritas passerebbero a ritirare alle 16:30/17, per poi consegnarli a chi ne ha più bisogno. Servirebbero una ventina di pasti al giorno (primi e/o secondi, in porzioni singole o in teglie grandi che gli stessi volontari porzionerebbero in base ai bisogni). Chi fosse disponibile può rivolgersi a Rufina, coordinatrice di RecuperiAmoci, cellulare 3388934337, che coordinerà questo servizio.
I biscegliesi, con generosità, sapranno certo rispondere all'appello lanciato dalla Caritas.
«Potrebbe essere questo un modo di fare quaresima: "Non è piuttosto questo il digiuno che voglio… dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa il misero senza tetto, nel vestire chi vedi nudo" (Is 58,7)» ha commentato Sergio Ruggieri, ribadendo ancora - come già anticipato a BisceglieViva, che la sartoria sociale "Storie&stoffe" si è prodigata per la realizzazione di mascherine con materiale idoneo, per fornire i volontari di quegli strumenti assolutamente necessari per poter operare con una certa sicurezza.