Cronaca
Coronavirus, le reazioni dei familiari dell'uomo ricoverato a Bisceglie
La moglie e la sorella del 47enne amareggiate per la gogna mediatica
Bisceglie - mercoledì 4 marzo 2020
19.57
Hanno affidato a messaggi pubblici sui social il loro stato d'animo alla luce di quanto accaduto, mostrando - ancora una volta, purtroppo - quanto spesso sia crudele e privo di tatto l'atteggiamento di taluni quando si apprendono notizie delicate e ci si lascia andare a una sgradevole "caccia all'uomo". La moglie e la sorella del 47enne di Barletta risultato positivo al Covid-19 e ricoverato nel reparto di malattie infettive dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie si sono espresse rassicurando la popolazione e chiedendo un maggiore supporto.
«Non so spiegare questo momento che ci ha travolti tutti» ha commentato la consorte del paziente. «Ci troviamo ad affrontare un doppio problema: il primo, quello che interessa meno a tutti coloro che hanno intasato le chat delle nostre famiglie, è la salute di mio marito che, per fortuna, dopo aver iniziato il protocollo di cura, comincia a stare meglio. Ha contratto, per la precisione, una forma lieve del virus nel suo ultimo viaggio di lavoro» ha aggiunto.
Le analisi del laboratorio regionale del Policlinico di Bari hanno confermato la positività del tampone faringeo cui l'uomo era stato sottoposto
«È rientrato a Trani a ridosso dello scorso fine settimana e ha iniziato ad avere un po' di febbre, prima qualche linea e poi lunedì alta. Io e i miei figli, anche se poco importa all'altra gente, stiamo bene. Nessuno di noi ha mai avuto febbre o problemi respiratori» ha rimarcato. «I bambini non sono veicolo di virus ma in ogni caso, come ben sapete, siamo in quarantena per 14 giorni sebbene la nostra personale fosse iniziata ben prima per mio scrupolo perché mio marito viaggiava e io avevo paura.
Siamo costantemente monitorati con controllo della temperatura e a breve rifaremo tamponi fino alla fine della quarantena. Cos'altro dire: siamo stanchi e provati ma ce la faremo. La nostra situazione anche di "quarantena" non è facile e non è stato facile nemmeno spiegarlo ai bambini per quanto li avessi già preparati. Vi chiedo solo di esserci vicini non con disprezzo perché ognuno nella vita sceglie di fare il proprio mestiere e quello di mio marito è sempre stato questo con tutti i rischi che comporta, non con odio perché non serve. Abbiamo cercato di essere previdenti fino all'ultimo, ci siamo recati tutti e quattro in ospedale. Vi chiedo solo di placare questo clima difficile che si è creato e di pregare per tutti noi, perché in fin dei conti mio marito non è il primo caso di Coronavirus della Bat ma è mio marito e il padre dei miei figli» ha concluso la moglie del 47enne.
«Consiglieri comunali, colleghi, presuppongo a conoscenza delle delle norme sulla privacy hanno non solo pubblicato il nome, ma anche incitato a diffonderlo» ha scritto la sorella del paziente. «Ovviamente ognuno sarà perseguito nelle opportune sedi. Inoltre, per informazione, il paziente sta bene, al ritorno da una fiera di lavoro dove hanno partecipato tanti altri nostri concittadini, prudenzialmente si era messo in quarantena unitamente alla propria famiglia» ha evidenziato, specificando che non ci sono ulteriori familiari contagiati e di non essere in quarantena «a scapito di quanto apparso sui giornali. Mi sento di fare un doveroso ringraziamento al sindaco di Trani, nonostante non sia sua cittadina, ma ha avuto la sensibilità di contattare la sottoscritta e la mia famiglia per sincerarsi delle condizioni di salute e psicologiche, a differenza dei rappresentanti della mia città, come il primo cittadino, il quale attraverso una dovizia di particolari sul soggetto ha dato l'incipit per la caccia alle streghe».
La donna ha rivolto un ringraziamento «ai miei amici, anche loro vittime dell'ignoranza. La gogna mediatica ha distrutto i minori e i miei familiari. Ancora una volta abbiamo dato la dimostrazione della nostra grettezza e pochezza. In tutta Italia ci sono 2800 contagiati e circola un solo nome».
«Non so spiegare questo momento che ci ha travolti tutti» ha commentato la consorte del paziente. «Ci troviamo ad affrontare un doppio problema: il primo, quello che interessa meno a tutti coloro che hanno intasato le chat delle nostre famiglie, è la salute di mio marito che, per fortuna, dopo aver iniziato il protocollo di cura, comincia a stare meglio. Ha contratto, per la precisione, una forma lieve del virus nel suo ultimo viaggio di lavoro» ha aggiunto.
Le analisi del laboratorio regionale del Policlinico di Bari hanno confermato la positività del tampone faringeo cui l'uomo era stato sottoposto
«È rientrato a Trani a ridosso dello scorso fine settimana e ha iniziato ad avere un po' di febbre, prima qualche linea e poi lunedì alta. Io e i miei figli, anche se poco importa all'altra gente, stiamo bene. Nessuno di noi ha mai avuto febbre o problemi respiratori» ha rimarcato. «I bambini non sono veicolo di virus ma in ogni caso, come ben sapete, siamo in quarantena per 14 giorni sebbene la nostra personale fosse iniziata ben prima per mio scrupolo perché mio marito viaggiava e io avevo paura.
Siamo costantemente monitorati con controllo della temperatura e a breve rifaremo tamponi fino alla fine della quarantena. Cos'altro dire: siamo stanchi e provati ma ce la faremo. La nostra situazione anche di "quarantena" non è facile e non è stato facile nemmeno spiegarlo ai bambini per quanto li avessi già preparati. Vi chiedo solo di esserci vicini non con disprezzo perché ognuno nella vita sceglie di fare il proprio mestiere e quello di mio marito è sempre stato questo con tutti i rischi che comporta, non con odio perché non serve. Abbiamo cercato di essere previdenti fino all'ultimo, ci siamo recati tutti e quattro in ospedale. Vi chiedo solo di placare questo clima difficile che si è creato e di pregare per tutti noi, perché in fin dei conti mio marito non è il primo caso di Coronavirus della Bat ma è mio marito e il padre dei miei figli» ha concluso la moglie del 47enne.
«Consiglieri comunali, colleghi, presuppongo a conoscenza delle delle norme sulla privacy hanno non solo pubblicato il nome, ma anche incitato a diffonderlo» ha scritto la sorella del paziente. «Ovviamente ognuno sarà perseguito nelle opportune sedi. Inoltre, per informazione, il paziente sta bene, al ritorno da una fiera di lavoro dove hanno partecipato tanti altri nostri concittadini, prudenzialmente si era messo in quarantena unitamente alla propria famiglia» ha evidenziato, specificando che non ci sono ulteriori familiari contagiati e di non essere in quarantena «a scapito di quanto apparso sui giornali. Mi sento di fare un doveroso ringraziamento al sindaco di Trani, nonostante non sia sua cittadina, ma ha avuto la sensibilità di contattare la sottoscritta e la mia famiglia per sincerarsi delle condizioni di salute e psicologiche, a differenza dei rappresentanti della mia città, come il primo cittadino, il quale attraverso una dovizia di particolari sul soggetto ha dato l'incipit per la caccia alle streghe».
La donna ha rivolto un ringraziamento «ai miei amici, anche loro vittime dell'ignoranza. La gogna mediatica ha distrutto i minori e i miei familiari. Ancora una volta abbiamo dato la dimostrazione della nostra grettezza e pochezza. In tutta Italia ci sono 2800 contagiati e circola un solo nome».