Attualità
Coronavirus, Movimento 5 Stelle: «Un'ordinanza per cordone sanitario all'Opera Don Uva»
Nota congiunta dei portavoce Amendolagine, Di Bari e D'Ambrosio: «Non c'è più tempo da perdere. Angarano ci ascolti e agisca subito»
Bisceglie - sabato 11 aprile 2020
11.34
Attraverso una nota congiunta dei portavoce Giuseppe D'Ambrosio alla camera dei deputati, Grazia Di Bari alla regione Puglia ed Enzo Amendolagine al comune di Bisceglie, il Movimento 5 Stelle ha chiesto all'amministrazione comunale di agire con provvedimenti forti, dopo gli ulteriori 33 casi diagnosticati all'Universo Salute Opera Don Uva.
«Serve subito un'ordinanza sindacale che disponga tamponi a tappeto a tutti gli operatori sanitari e i pazienti del Don Uva e il conseguente isolamento fiduciario per i positivi. Altri sindaci in Italia stanno procedendo con ordinanze simili verso strutture sanitarie pubbliche, private e Rsa. E le ordinanze contingibili e urgenti dei sindaci, se non in contrasto con le disposizioni legislative sovraordinate, possono disporre in tal senso e in modo più restrittivo a tutela della salute pubblica. Aggiungiamo che il 3 aprile il ministero della salute ha emanato circolare riguardante i tamponi per tutti gli operatori sanitari a rischio e i pazienti asintomatici fragili» hanno dichiarato.
«Questo provvedimento doveva arrivare già 3 settimane fa. Il cordone sanitario attorno all'Opera Don Uva era la scelta da fare o quantomeno intimare formalmente l'Asl Bt e la regione già dopo i primissimi casi. Se il sindaco facesse funzionare il Centro operativo comunale di protezione civile come dovrebbe, forse questa scelta gli sarebbe stata suggerita dalla Funzione sanitaria del Coc medesimo» hanno aggiunto gli attivisti.
«Ma se il Coc non funziona al pieno del suo mandato istituzionale, che non è solo di mettere in campo lodevoli azioni di volontariato, almeno riprenda a funzionare il sindaco che è la massima autorità locale sanitaria e prima autorità di protezione civile. Rischiamo di trasformare tutta Bisceglie in una zona rossa se non agiamo subito. Siamo, come ribadito in ogni contesto e occasione, disponibili con tutte le nostre competenze e proposte a dare il nostro contributo per la gestione e il superamento dell'emergenza. Ma Angarano finalmente ci ascolti e agisca» hanno concluso.
«Serve subito un'ordinanza sindacale che disponga tamponi a tappeto a tutti gli operatori sanitari e i pazienti del Don Uva e il conseguente isolamento fiduciario per i positivi. Altri sindaci in Italia stanno procedendo con ordinanze simili verso strutture sanitarie pubbliche, private e Rsa. E le ordinanze contingibili e urgenti dei sindaci, se non in contrasto con le disposizioni legislative sovraordinate, possono disporre in tal senso e in modo più restrittivo a tutela della salute pubblica. Aggiungiamo che il 3 aprile il ministero della salute ha emanato circolare riguardante i tamponi per tutti gli operatori sanitari a rischio e i pazienti asintomatici fragili» hanno dichiarato.
«Questo provvedimento doveva arrivare già 3 settimane fa. Il cordone sanitario attorno all'Opera Don Uva era la scelta da fare o quantomeno intimare formalmente l'Asl Bt e la regione già dopo i primissimi casi. Se il sindaco facesse funzionare il Centro operativo comunale di protezione civile come dovrebbe, forse questa scelta gli sarebbe stata suggerita dalla Funzione sanitaria del Coc medesimo» hanno aggiunto gli attivisti.
«Ma se il Coc non funziona al pieno del suo mandato istituzionale, che non è solo di mettere in campo lodevoli azioni di volontariato, almeno riprenda a funzionare il sindaco che è la massima autorità locale sanitaria e prima autorità di protezione civile. Rischiamo di trasformare tutta Bisceglie in una zona rossa se non agiamo subito. Siamo, come ribadito in ogni contesto e occasione, disponibili con tutte le nostre competenze e proposte a dare il nostro contributo per la gestione e il superamento dell'emergenza. Ma Angarano finalmente ci ascolti e agisca» hanno concluso.