Attualità
Coronavirus, Spinazzola (Fp Cgil): «Importante rispettare le misure del governo»
«Le mascherine filtranti non idonee espongono le persone a rischio infezione»
Puglia - giovedì 26 marzo 2020
In merito all'emergenza sanitaria del Coronavirus, il coordinatore della Fp Cgil della provincia Barletta-Andria-Trani e Arpa Puglia area medica Domenico Spinazzola è intervenuto sull'argomento, attraverso una nota. «In questo periodo tutti noi cittadini siamo a rischio di contagio da Covid-19. Anche se siamo privi di sintomi influenzali o se non siamo venuti a contatto con persone contagiate, dobbiamo considerarci tutti sospetti di essere venuti a contatto col virus. Le persone maggiormente a rischio, al momento, sono sicuramente gli operatori sanitari, gli operatori delle forze dell'ordine e tutti i lavoratori costretti a garantire i servizi indispensabili affinché il nostro Paese possa andare avanti con le restrizioni dei molti di rimanere segregati in casa con senso di responsabilità».
«Il gioco di squadra di ogni cittadino, qualsiasi sia la sua funzione in questa partita, è fondamentale per vincere un nemico scaltro e subdolo nelle sue azioni invisibili, per cui non alimentare la diffusione, con la promiscuità, rimane l'azione difensiva migliore, in attesa che il mondo scientifico possa sferrare l'attacco giusto per sconfiggerlo. Il rispetto delle misure del governo nazionale e regionale è di estrema importanza per vincere: dal rimanere a casa per non esporsi al rischio d'infezione, dalle distanze di sicurezza di almeno un metro tra una persona e l'altra anche se fanno parte della stessa famiglia (ricordando che le droplets di uno starnuto può raggiungere gli otto metri), alle disposizioni d'igiene personale e collettive della propria famiglia (ricordando di non indossare bracciali, orologi ed anelli per una buona detersione e disinfezione delle mani, di utilizzare asciugamani personali, come anche posate e bicchieri), alle misure di protezione quando si potrebbe venire in contatto con persone infette o sospette, in ambito lavorativo, per uscire a fare la spesa oppure per assistere persone indigenti» ha dichiarato.
«Tra le regole di protezione troviamo quelle di tutela respiratoria con l'utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale (Dpi) conformi al regolamento (UE) numero 425 del 2016, consistenti in mascherine filtranti del tipo ffp2 o meglio se ffp3, che vanno ad aggiungersi ad un corredo completo di camici/tute, visiere/occhiali, copri capo, guanti e copri scarpe per chi deve assistere persone infette. In ambito occupazionale, ai sensi del decreto legislativo 81 del 2008, andrebbe anche assicurato l'addestramento per l'utilizzo dei Dpi che sono di terza categoria, l'informazione circa il rischio da Covid-19 e la formazione sulle procedure da adottare, comprese l'organizzazione del lavoro tale da garantire idonee distanze tra i lavoratori e le attività periodiche di disinfezione delle postazioni ed attrezzature di lavoro» ha aggiunto.
«Un allarme nell'allarme emergenziale va lanciato sull'utilizzo di maschere filtranti non conformi alle norme di buona tecnica, soprattutto dopo l'entrata in vigore del decreto legge del 17/03/2020 numero 18 cosiddetto "Cura Italia". Utilizzare, infatti, delle maschere filtranti non idonee significa esporre maggiormente a rischio d'infezione le persone che le indossano con la convinzione di essere protette. La confusione sulla conformità delle maschere filtranti si è avuta con l'entrata in vigore momentanea ed emergenziale del decreto legge 17/03/2020 che all'articolo 15 consente di produrre, importare ed immettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale in deroga alle vigenti disposizioni, visto l'enorme carenza di questi presidi importanti per proteggersi da questa infezione virulenta. Dopo la suddetta norma v'è stata la corsa di aziende tessili e non a produrre mascherine filtranti, senza rispettare quelle che sono le norme Uni di buona tecnica che garantiscono l'idoneità del dispositivo ad eseguire la giusta azione filtrante ad evitare o far evitare l'infezione da Coronavirus» ha concluso.
«Il gioco di squadra di ogni cittadino, qualsiasi sia la sua funzione in questa partita, è fondamentale per vincere un nemico scaltro e subdolo nelle sue azioni invisibili, per cui non alimentare la diffusione, con la promiscuità, rimane l'azione difensiva migliore, in attesa che il mondo scientifico possa sferrare l'attacco giusto per sconfiggerlo. Il rispetto delle misure del governo nazionale e regionale è di estrema importanza per vincere: dal rimanere a casa per non esporsi al rischio d'infezione, dalle distanze di sicurezza di almeno un metro tra una persona e l'altra anche se fanno parte della stessa famiglia (ricordando che le droplets di uno starnuto può raggiungere gli otto metri), alle disposizioni d'igiene personale e collettive della propria famiglia (ricordando di non indossare bracciali, orologi ed anelli per una buona detersione e disinfezione delle mani, di utilizzare asciugamani personali, come anche posate e bicchieri), alle misure di protezione quando si potrebbe venire in contatto con persone infette o sospette, in ambito lavorativo, per uscire a fare la spesa oppure per assistere persone indigenti» ha dichiarato.
«Tra le regole di protezione troviamo quelle di tutela respiratoria con l'utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale (Dpi) conformi al regolamento (UE) numero 425 del 2016, consistenti in mascherine filtranti del tipo ffp2 o meglio se ffp3, che vanno ad aggiungersi ad un corredo completo di camici/tute, visiere/occhiali, copri capo, guanti e copri scarpe per chi deve assistere persone infette. In ambito occupazionale, ai sensi del decreto legislativo 81 del 2008, andrebbe anche assicurato l'addestramento per l'utilizzo dei Dpi che sono di terza categoria, l'informazione circa il rischio da Covid-19 e la formazione sulle procedure da adottare, comprese l'organizzazione del lavoro tale da garantire idonee distanze tra i lavoratori e le attività periodiche di disinfezione delle postazioni ed attrezzature di lavoro» ha aggiunto.
«Un allarme nell'allarme emergenziale va lanciato sull'utilizzo di maschere filtranti non conformi alle norme di buona tecnica, soprattutto dopo l'entrata in vigore del decreto legge del 17/03/2020 numero 18 cosiddetto "Cura Italia". Utilizzare, infatti, delle maschere filtranti non idonee significa esporre maggiormente a rischio d'infezione le persone che le indossano con la convinzione di essere protette. La confusione sulla conformità delle maschere filtranti si è avuta con l'entrata in vigore momentanea ed emergenziale del decreto legge 17/03/2020 che all'articolo 15 consente di produrre, importare ed immettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale in deroga alle vigenti disposizioni, visto l'enorme carenza di questi presidi importanti per proteggersi da questa infezione virulenta. Dopo la suddetta norma v'è stata la corsa di aziende tessili e non a produrre mascherine filtranti, senza rispettare quelle che sono le norme Uni di buona tecnica che garantiscono l'idoneità del dispositivo ad eseguire la giusta azione filtrante ad evitare o far evitare l'infezione da Coronavirus» ha concluso.