Politica
Davide Galantino ripercorre il 2018: «Dai 5 Stelle rivoluzione culturale»
Il deputato biscegliese: «Continuiamo a lavorare per rendere migliore questo Paese»
Bisceglie - martedì 1 gennaio 2019
20.30
Davide Galantino, deputato biscegliese del Movimento 5 Stelle, ha ripercorso il suo 2018, contrassegnato dall'elezione in Parlamento.
«Questo 2018 è stato un anno fantastico, ricordo ancora i primi giorni di gennaio in cui ci stavamo preparando ad affrontare la campagna elettorale della nostra vita. Con molta umiltà ci siamo rivolti ai cittadini italiani per chieder loro di darci una mano a portare avanti un progetto meraviglioso, un progetto rivoluzionario e il risultato del 4 marzo ha determinato quello ci aspettavamo tutti: l'inizio di una nuova epoca per questo Paese» ha spiegato il parlamentare.
«Dopo la proclamazione degli eletti il 23 marzo abbiamo cominciato a lavorare per la formazione del nuovo esecutivo; il governo del cambiamento. Il lavoro di mediazione che ha fatto il nostro Luigi Di Maio è stato incredibile, e nonostante oggi Pd e Forza Italia condannino l'operato di questo governo, che non è altro che la realizzazione di quelle cose di cui abbiamo sempre parlato è bene ricordare che sono proprio loro che, chiudendosi dentro i palazzi del potere, si sono dimenticati di quei cittadini che stanchi della politica han deciso di mandare noi al governo. Quel PD che governava con Forza Italia, Forza Italia che rivendica ancora oggi la vittoria del centrodestra, che oggi critica l'operato della Lega, quella stessa Lega che era con loro in campagna elettorale. Ma se la Lega esulta dovrebbe esultare anche Forza Italia visto che ne condivide la linea politica, e dovrebbe esultare anche il Pd visto che col patto del Nazareno hanno sancito la loro unione permanente. Invece no, condannano il nostro modo di far politica!» ha aggiunto l'esponente pentastellato.
«Ma allora è facile che ci si chieda, chi ha ottenuto cosa!? In realtà noi abbiamo solo dato una scossa a questo Paese. Il Movimento 5 Stelle ha scatenato una vera e propria rivoluzione culturale. Molti cittadini italiani hanno cominciato ad interessarsi alla politica. Il politico di oggi non è più una figura irraggiungibile come lo era fino a qualche tempo fa, che per parlarci dovevi essere raccomandato dal suo portaborse. Il politico di oggi è un dipendente dei cittadini, a tempo determinato e deve dare conto delle promesse fatte, e gli "onorevoli" questo non lo accettano. Fino ad oggi è stata una continua rincorsa all'emergenza, nella vita quotidiana come anche qui dentro i palazzi dove si scrive il futuro del Paese. Lo stiamo toccando con mano e possiamo raccontarlo dei disastri che ci hanno lasciato, in un Paese in cui la stampa massacra chi non si allinea al "sistema" mentre i Paesi che funzionano bene hanno semplicemente una classe politica onesta, una classe politica che è capace e noi probabilmente abbiamo molto da imparare ma di sicuro abbiamo voglia di rimboccarci le maniche e continuare a lavorare per rendere il nostro Paese un posto migliore in cui vivere.
Lo stiamo facendo e fino a quando avremo la fiducia dei cittadini italiani continueremo a farlo. Sarete voi a decidere se stiamo facendo bene o se stiamo facendo male e quindi dobbiamo tornare a casa. Ma non dimentichiamoci chi siamo, da dove veniamo, perché tutti dovremmo metterci una mano sulla coscienza e ricordarci che l'Italia di oggi è il risultato del nostre azioni nel tempo. Non pagare il bollo dell'auto, lavorare in nero o scalare la lista d'attesa perché conosciamo il medico è tutto ciò che ha contribuito ad indebitarci nei secoli dei secoli, e pensare che tanto lo fanno tutti è ciò che ci ha portato dove siamo oggi. Una riflessione dovremmo farla tutti, prima di guardare cosa fanno gli altri e il nostro Paese non potrà fare altro che migliorare.
Sono fiducioso che il 2019 darà l'inizio a una nuova era per tutti noi» ha concluso Galantino
«Questo 2018 è stato un anno fantastico, ricordo ancora i primi giorni di gennaio in cui ci stavamo preparando ad affrontare la campagna elettorale della nostra vita. Con molta umiltà ci siamo rivolti ai cittadini italiani per chieder loro di darci una mano a portare avanti un progetto meraviglioso, un progetto rivoluzionario e il risultato del 4 marzo ha determinato quello ci aspettavamo tutti: l'inizio di una nuova epoca per questo Paese» ha spiegato il parlamentare.
«Dopo la proclamazione degli eletti il 23 marzo abbiamo cominciato a lavorare per la formazione del nuovo esecutivo; il governo del cambiamento. Il lavoro di mediazione che ha fatto il nostro Luigi Di Maio è stato incredibile, e nonostante oggi Pd e Forza Italia condannino l'operato di questo governo, che non è altro che la realizzazione di quelle cose di cui abbiamo sempre parlato è bene ricordare che sono proprio loro che, chiudendosi dentro i palazzi del potere, si sono dimenticati di quei cittadini che stanchi della politica han deciso di mandare noi al governo. Quel PD che governava con Forza Italia, Forza Italia che rivendica ancora oggi la vittoria del centrodestra, che oggi critica l'operato della Lega, quella stessa Lega che era con loro in campagna elettorale. Ma se la Lega esulta dovrebbe esultare anche Forza Italia visto che ne condivide la linea politica, e dovrebbe esultare anche il Pd visto che col patto del Nazareno hanno sancito la loro unione permanente. Invece no, condannano il nostro modo di far politica!» ha aggiunto l'esponente pentastellato.
«Ma allora è facile che ci si chieda, chi ha ottenuto cosa!? In realtà noi abbiamo solo dato una scossa a questo Paese. Il Movimento 5 Stelle ha scatenato una vera e propria rivoluzione culturale. Molti cittadini italiani hanno cominciato ad interessarsi alla politica. Il politico di oggi non è più una figura irraggiungibile come lo era fino a qualche tempo fa, che per parlarci dovevi essere raccomandato dal suo portaborse. Il politico di oggi è un dipendente dei cittadini, a tempo determinato e deve dare conto delle promesse fatte, e gli "onorevoli" questo non lo accettano. Fino ad oggi è stata una continua rincorsa all'emergenza, nella vita quotidiana come anche qui dentro i palazzi dove si scrive il futuro del Paese. Lo stiamo toccando con mano e possiamo raccontarlo dei disastri che ci hanno lasciato, in un Paese in cui la stampa massacra chi non si allinea al "sistema" mentre i Paesi che funzionano bene hanno semplicemente una classe politica onesta, una classe politica che è capace e noi probabilmente abbiamo molto da imparare ma di sicuro abbiamo voglia di rimboccarci le maniche e continuare a lavorare per rendere il nostro Paese un posto migliore in cui vivere.
Lo stiamo facendo e fino a quando avremo la fiducia dei cittadini italiani continueremo a farlo. Sarete voi a decidere se stiamo facendo bene o se stiamo facendo male e quindi dobbiamo tornare a casa. Ma non dimentichiamoci chi siamo, da dove veniamo, perché tutti dovremmo metterci una mano sulla coscienza e ricordarci che l'Italia di oggi è il risultato del nostre azioni nel tempo. Non pagare il bollo dell'auto, lavorare in nero o scalare la lista d'attesa perché conosciamo il medico è tutto ciò che ha contribuito ad indebitarci nei secoli dei secoli, e pensare che tanto lo fanno tutti è ciò che ci ha portato dove siamo oggi. Una riflessione dovremmo farla tutti, prima di guardare cosa fanno gli altri e il nostro Paese non potrà fare altro che migliorare.
Sono fiducioso che il 2019 darà l'inizio a una nuova era per tutti noi» ha concluso Galantino