Economia e lavoro
Dipendenti del comune, avviate le procedure per la dichiarazione dello stato di agitazione
Lo scorso 28 febbraio si è tenuta un'assemblea generale del personale
Bisceglie - sabato 9 marzo 2019
18.02
«Da tempo al comune di Bisceglie vige uno stato di inerzia (speriamo non indifferenza) rispetto ai tanti problemi del personale che giacciono irrisolti nonostante le continue e pressanti sollecitazioni delle rappresentanze sindacali unitarie e delle organizzazioni sindacali». È quanto si legge in una lettera inviata al segretario generale, al sindaco, ai revisori dei conti, al presidente del consiglio ed ai gruppi consiliari del comune di Bisceglie a firma di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa, Diccap e Rsu.
Lo scorso 28 febbraio, in mattinata, si è tenuta un'assemblea generale del personale, molto partecipata: «I dipendenti sono molto agitati e da tempo in attesa di risposte che tardano ad arrivare tra le quali la definizione ed utilizzo del fondo 2018 del personale non dirigente, l'avvio della contrattazione decentrata per la stipula del nuovo CCDI in ossequio al CCNL del 21/5/2018, la determinazione e l'approvazione dei criteri per l'attribuzione delle PEO, la definizione e l'approvazione dei nuovi criteri di conferimento e revoca delle posizioni organizzative nonché sulla graduazione delle stesse, la ridefinizione della struttura organizzativa dell'Ente con adeguamento del regolamento degli uffici e dei servizi e del regolamento dei concorsi, oramai obsoleti e non corrispondenti alle effettive esigenze dell'Ente e non in linea con la vigente normativa. Infine, la predisposizione del fabbisogno del personale 2019-2021 rispondente alle particolari esigenze dell'Ente con particolare riferimento ai servizi depauperati da trasferimenti e pensionamenti» hanno spiegato i referenti Abbascià della Fp Cgil, Manco della Cisl Fp, Barnabà della Uil Fpl, Catalano del Csa, Todisco per la Diccap e Giuseppe Porcelli per la Rsu.
«Pur considerando tutte le motivazioni, legittime o meno, non si possono più giustificare i gravi ritardi, della parte pubblica, nell'attuare ed attivare ogni iniziativa utile alla risoluzione delle suddette problematiche, certamente non esaustive delle innumerevoli criticità che affliggono l'Ente». L'assemblea ha delegato le organizzazioni territoriali a proclamare, entro e non oltre il 15 marzo, lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente, avviando i relativi processi di raffreddamento del conflitto presso la Prefettura dando contestuale informativa presso la Commissione di garanzia della attuazione sullo sciopero nei servizi pubblici di Roma.
Lo scorso 28 febbraio, in mattinata, si è tenuta un'assemblea generale del personale, molto partecipata: «I dipendenti sono molto agitati e da tempo in attesa di risposte che tardano ad arrivare tra le quali la definizione ed utilizzo del fondo 2018 del personale non dirigente, l'avvio della contrattazione decentrata per la stipula del nuovo CCDI in ossequio al CCNL del 21/5/2018, la determinazione e l'approvazione dei criteri per l'attribuzione delle PEO, la definizione e l'approvazione dei nuovi criteri di conferimento e revoca delle posizioni organizzative nonché sulla graduazione delle stesse, la ridefinizione della struttura organizzativa dell'Ente con adeguamento del regolamento degli uffici e dei servizi e del regolamento dei concorsi, oramai obsoleti e non corrispondenti alle effettive esigenze dell'Ente e non in linea con la vigente normativa. Infine, la predisposizione del fabbisogno del personale 2019-2021 rispondente alle particolari esigenze dell'Ente con particolare riferimento ai servizi depauperati da trasferimenti e pensionamenti» hanno spiegato i referenti Abbascià della Fp Cgil, Manco della Cisl Fp, Barnabà della Uil Fpl, Catalano del Csa, Todisco per la Diccap e Giuseppe Porcelli per la Rsu.
«Pur considerando tutte le motivazioni, legittime o meno, non si possono più giustificare i gravi ritardi, della parte pubblica, nell'attuare ed attivare ogni iniziativa utile alla risoluzione delle suddette problematiche, certamente non esaustive delle innumerevoli criticità che affliggono l'Ente». L'assemblea ha delegato le organizzazioni territoriali a proclamare, entro e non oltre il 15 marzo, lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente, avviando i relativi processi di raffreddamento del conflitto presso la Prefettura dando contestuale informativa presso la Commissione di garanzia della attuazione sullo sciopero nei servizi pubblici di Roma.