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«Edicolanti, non fattorini». Snag contrario alla "fuga in avanti" di editori e distributori sul servizio a domicilio

Il biscegliese Antonio Losapio, presidente Bari-Bat: «Non dev'essere un'imposizione. I rivenditori siano adeguatamente ricompensati»

Un'indisponibilità totale, senza mezzi termini. Lo Snag, sindacato nazionale autonomo giornalai, esprime il suo dissenso nei confronti dell'iniziativa intrapresa da alcune agenzie di distribuzione di quotidiani e riviste, che nei giorni scorsi, nel tentativo di far fronte alle inevitabili difficoltà dovute all'emergenza Coronavirus, hanno comunicato la possibilità, per gli utenti, di ricevere direttamente la

«In un momento così difficile per la nostra nazione, tanti sono stati gli articoli comparsi in questi giorni sui vari quotidiani nazionali e locali e tanti sono stati i complimenti e le belle parole spese per le edicole che sono rimaste aperte con grande sacrificio: una categoria riscoperta persino dai giornalisti tanto che siamo stati paragonati a degli "eroi" oppure a soldati "in guerra", quando invece fino a qualche mese fa eravamo prossimi all'estinzione» ha osservato il biscegliese Antonio Losapio, presidente dello Snag provinciale Bari-Bat e componente dell'esecutivo nazionale dell'organizzazione, affiliata a Confcommercio, di gran lunga la più rappresentativa tra gli edicolanti italiani.

«I veri complimenti e sicuramente più sinceri, continuano ad arrivare dai clienti che negli anni hanno dimostrato fedeltà alle edicole e che non le hanno abbandonate nei momenti più difficili; quei clienti ai quali le edicole, in questo momento delicato, ricambiano le stesse attenzioni preoccupandosi di recapitare il quotidiano o la rivista di riferimento nel domicilio di chi ha un'effettiva difficoltà a recarsi in edicola» ha aggiunto, spiegando come, del resto, il servizio a domicilio costituisca già da tempo una costante dell'attività dei giornalai.

«Lo Snag, nell'elogiare tutte le rivendite per la loro generosità e per aver dimostrato di essere, come sosteniamo in tutte le sedi, l'unico baluardo dell'informazione vera e affidabile, evidenzia quanto le iniziative avviate in questi giorni da alcune agenzie di distribuzione di quotidiani e periodici, che prevedono la consegna a domicilio dei giornali, siano poco rispettose e professionali per la nostra categoria» ha rimarcato.

«Crediamo che la collaborazione delle edicole vada meritata e adeguatamente ricompensata. Crediamo che il complesso tema delle consegne a domicilio vada discusso con attenzione dalle rappresentanze di categoria e non debba essere gestito da altri con piattaforme o sistemi di prenotazione autonomi» ha specificato Losapio.

«Gli edicolanti possono certamente e autonomamente concordare servizi di consegna a domicilio con la propria clientela (come fanno da sempre) e anche organizzare servizi particolari per specifiche categorie di soggetti in questa situazione emergenziale, ma secondo la propria sensibilità, secondo le proprie valutazioni imprenditoriali e le proprie capacità organizzative.
Le edicole non devono diventare i fattorini di qualcuno.

In mancanza di un progetto serio e condiviso, lo Snag non può quindi aderire a tali iniziative. Non pochi rivenditori sono materialmente impossibilitati a fare la consegna a domicilio, in quanto lavorano da soli all'interno dell'edicola e non possono da questa allontanarsi; le rivendite non sono state dotate degli strumenti sanitari necessari per questo tipo di servizio (mascherine, guanti, abbigliamento adatto), il che espone gli edicolanti a rischi sanitari incalcolabili, oltre che alla possibile contestazione, da parte delle autorità, della violazione delle disposizioni governative in tema di divieto di libera circolazione. Inoltre, non è prevista alcuna forma di copertura assicurativa nei confronti delle edicole che avrebbero accettato e peraltro non è stata prevista, da parte degli editori, dei distributori nazionali e locali, alcuna forma di remunerazione aggiuntiva per tale rischiosa iniziativa» ha concluso Losapio.
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