Politica
Elezioni, Bisceglie 2018 incontra i cittadini: «Ecco perché votare il centrodestra il 4 marzo»
Silvestris: «Le alternative a Carmela Minuto e Gino Perrone sono uno steward trentunenne e un avvocato che ha preferito 15000 euro a 50mila biscegliesi»
Bisceglie - lunedì 26 febbraio 2018
9.47
Tanti i simpatizzanti del centrodestra che domenica 25 febbraio si sono riuniti nell'auditorium ex chiesa di Santa Croce per la presentazione, a cura di Bisceglie 2018, dei candidati che concorrono per la coalizione formata da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia-Udc nei collegi uninominali a cui appartiene Bisceglie: Carmela Minuto per il Senato e Gino Perrone per la Camera.
Ha fatto gli onori di casa l'avvocato Pablo Rigante.
«Sono sempre stata nel centrodestra» ha spiegato la molfettese Carmela Minuto. «Era il 1992 quando, poco più che ragazzina, da attivista affiggevo i manifesti elettorali. Di anni ne sono passati ma mi emoziono ancora quando sento suonare le note dell'inno nazionale. Non amo fare politica dai palchi ma incontrare la gente nei quartieri delle città, ascoltando i problemi reali e facendoli miei. Sono convinta che sia questo l'attivismo con cui si conquistano i sostenitori».
Il senatore uscente Perrone ha voluto parlare del suo perché, ancora una volta, in politica. «Così come ho fatto per 10 anni il sindaco di Corato e poi il senatore della repubblica italiana, così mi muovo oggi, non voglio rappresentare un partito ma il territorio. Bisogna discutere con la gente, capire le loro esigenze, senza perdere il rapporto con i dirigenti locali e con le istituzioni di qualunque colore. Se mi voterete sarò il parlamentare di tutti. Non sono alto due metri: se non mi vedranno, mi sentiranno» ha affermato con una buona dose di autoironia.
L'incontro è stato concluso dall'intervento di Sergio Silvestris, che nonostante il suo concomitante impegno politico (è candidato al Senato nel collegio uninominale Puglia 2, che comprende 23 comuni di cui 7 della Bat) ha voluto essere presente all'iniziativa organizzata a Bisceglie per un endorsement ai colleghi: «Dobbiamo sostenere i candidati Minuto e Perrone perché l'alternativa è dare le chiavi della nostra nazione ad un giovane di 31 anni che nella sua vita ha fatto solo lo steward al San Paolo di Napoli e che nulla potrebbe sapere di strategie politiche e militari. L'altra scelta è appoggiare un avvocato che ha preferito 15.000 euro a 50 mila biscegliesi e all'onore di indossare la fascia di sindaco. Fate voi».
Ha fatto gli onori di casa l'avvocato Pablo Rigante.
«Sono sempre stata nel centrodestra» ha spiegato la molfettese Carmela Minuto. «Era il 1992 quando, poco più che ragazzina, da attivista affiggevo i manifesti elettorali. Di anni ne sono passati ma mi emoziono ancora quando sento suonare le note dell'inno nazionale. Non amo fare politica dai palchi ma incontrare la gente nei quartieri delle città, ascoltando i problemi reali e facendoli miei. Sono convinta che sia questo l'attivismo con cui si conquistano i sostenitori».
Il senatore uscente Perrone ha voluto parlare del suo perché, ancora una volta, in politica. «Così come ho fatto per 10 anni il sindaco di Corato e poi il senatore della repubblica italiana, così mi muovo oggi, non voglio rappresentare un partito ma il territorio. Bisogna discutere con la gente, capire le loro esigenze, senza perdere il rapporto con i dirigenti locali e con le istituzioni di qualunque colore. Se mi voterete sarò il parlamentare di tutti. Non sono alto due metri: se non mi vedranno, mi sentiranno» ha affermato con una buona dose di autoironia.
L'incontro è stato concluso dall'intervento di Sergio Silvestris, che nonostante il suo concomitante impegno politico (è candidato al Senato nel collegio uninominale Puglia 2, che comprende 23 comuni di cui 7 della Bat) ha voluto essere presente all'iniziativa organizzata a Bisceglie per un endorsement ai colleghi: «Dobbiamo sostenere i candidati Minuto e Perrone perché l'alternativa è dare le chiavi della nostra nazione ad un giovane di 31 anni che nella sua vita ha fatto solo lo steward al San Paolo di Napoli e che nulla potrebbe sapere di strategie politiche e militari. L'altra scelta è appoggiare un avvocato che ha preferito 15.000 euro a 50 mila biscegliesi e all'onore di indossare la fascia di sindaco. Fate voi».