Politica
Elezioni, Confcommercio: «Ecco le priorità per il terziario»
Documento pubblico inviato a tutti i candidati alla carica di sindaco
Bisceglie - martedì 15 maggio 2018
Per Bisceglie, il prossimo 10 giugno rappresenta una data importante. Si voterà, infatti, per il rinnovo del consiglio comunale. Tra i 44mila elettori che sceglieranno il futuro sindaco ci saranno anche tanti operatori del commercio, del turismo e dei servizi. Si tratta di un appuntamento importante, perché, da sempre, il destino di negozi, pubblici esercizi ed alcune realtà dei servizi è legato, più di quello di altre attività imprenditoriali, a delicate scelte politiche fatte nel territorio.
Proprio per questo, relativamente a tali ambiti, Confcommercio Bisceglie ritiene importante condividere, con tutti i candidati sindaco, un documento dettagliato sulle priorità del Terziario in ambito comunale, affrontando le principali problematiche del settore ed analizzando il ruolo delle amministrazioni locali in alcuni ambiti strategici. Davanti al disorientamento politico che stiamo vivendo in questi giorni, difatti, i corpi intermedi, come Confcommercio, con il loro radicamento territoriale, costituiscono uno dei pochi luoghi di ancoraggio per le imprese e per i lavoratori, chiamati ad affrontare un futuro pieno di sfide complesse.
«Lo scopo di questa iniziativa - ha affermato Leo Carriera, Direttore Confcommercio Bari-Bat - è quello di dare al futuro sindaco un contributo pratico per operare in un'ottica precisa: mantenere la pluralità dell'offerta distributiva; valorizzare le potenzialità turistiche del territorio, favorendo lo sviluppo dei servizi alle imprese e alle persone».
In questo senso è fondamentale, secondo il documento, «rafforzare quel centro commerciale naturale di tipo reticolare» che caratterizza i centri cittadini. Tale azione si può compiere, prima di tutto, bloccando insediamenti di grandi strutture di vendita, facendo «finalmente riferimento ad una programmazione sovracomunale, sia in termini urbanistici che commerciali, capace di coinvolgere tutti gli attori amministrativi dell'area interessata». Le scelte urbanistiche e la programmazione commerciale, infatti, possono cambiare il volto di un paese, con tutto ciò che ne consegue per chi in quell'area è titolare di un esercizio commerciale.
Il documento pone poi l'attenzione sul problema dell'accessibilità e dei piani del traffico, sottolineando come «la rete commerciale, soprattutto quella formata da esercizi di vicinato, è particolarmente sensibile alle modifiche dei flussi veicolari». Si ritiene necessario, quindi, che siano coinvolti i diretti interessati, attraverso l'associazione dei commercianti, prima stravolgere la viabilità, pedonalizzare un'area o modificare le modalità di accesso a determinate zone.
Spesso questo tipo di interventi sono promossi dalle amministrazioni con l'alibi di una migliore vivibilità del territorio, ma in questo senso, secondo Confcommercio, un ambiente a «misura d'uomo» necessita in primo luogo di pulizia e decoro delle vie, vigilanza da parte delle forze dell'ordine, salvaguardia e cura delle aree verdi, adeguate aree di parcheggio in prossimità di esercizi commerciali ed aree pedonali.
La vivibilità di una città, indipendentemente dalla sua estensione, si misura anche dalla quantità e dalla qualità dei negozi, dei locali e dei servizi che animano le sue vie. A questo proposito, per Confcommercio, è di fondamentale importanza lo studio di azioni specifiche volte ad incentivare il settore: erogare incentivi, soprattutto in riferimento all'imprenditoria giovanile; continuare la politica di ammodernamento e riqualificazione delle zone commerciali; prevedere misure di sostegno con agevolazioni nei tributi. Per dare nuovo impulso e nuova vita ai centri urbani, inoltre, è necessario anche «promuovere studi o piani di marketing urbano in grado di evidenziare soluzioni ed iniziative sociali, culturali, di arredo urbano, di posizionamento delle attività».
Creare un ambiente favorevole al commercio, al turismo e ai servizi significa anche prestare particolarmente attenzione alla sicurezza ed alla lotta all'abusivismo, potenziando «il disegno di controllo del territorio», non solo limitatamente a parole e programmi, ma attraverso azioni concrete, indicando espressamente il relativo investimento finanziario. Una particolare attenzione alle aree mercatali, inoltre, può essere un importante input per promuoverle come luoghi di commercio di qualità, ma anche di socialità tra i cittadini.
Infine, la finanza locale. Nel documento Confcommercio, un punto fermo e categorico: «l'introduzione di nuovi tributi e gli eventuali aumenti di quelli già esistenti vanno applicati solo a fronte di effettivi miglioramenti delle prestazioni o di istituzione di nuovi servizi». No, dunque, ad interventi giustificati solo dalla necessità di far quadrare i conti, scaricando sulle imprese le difficoltà della finanza locale. Anche relativamente alla tassa rifiuti, Confcommercio auspica che il pagamento possa essere commisurato all'effettiva produzione di rifiuti: «Diviene indispensabile - recita su questo punto il documento dell'associazione - una rigorosa classificazione delle utenze commerciali, diversificate in base alla loro effettiva produzione», eliminando così l'iniqua discriminazione tariffaria che ha visto questo tipo di utenze sottoposte a livelli di tassazione superiori alle utenze domestiche ed ad altre utenze imprenditoriali.
«Il nostro non è un documento programmatico: - ha spiegato il Direttore di Confcommercio Leo Carriera – è, invece, un promemoria per i futuri sindaci, perché abbiano ben chiare, nel momento delle scelte, le priorità del terziario nel loro comune ed un utile vademecum per gli operatori del settore, in modo tale da riuscire ad individuare, nei programmai dei candidati, gli orientamenti più consoni alle esigenze del settore. Il linguaggio è chiaro, con poche sottigliezze e molti punti concreti – conclude Carriera - segno che al futuro sindaco chiediamo scelte altrettanto chiare e concrete».
Proprio per questo, relativamente a tali ambiti, Confcommercio Bisceglie ritiene importante condividere, con tutti i candidati sindaco, un documento dettagliato sulle priorità del Terziario in ambito comunale, affrontando le principali problematiche del settore ed analizzando il ruolo delle amministrazioni locali in alcuni ambiti strategici. Davanti al disorientamento politico che stiamo vivendo in questi giorni, difatti, i corpi intermedi, come Confcommercio, con il loro radicamento territoriale, costituiscono uno dei pochi luoghi di ancoraggio per le imprese e per i lavoratori, chiamati ad affrontare un futuro pieno di sfide complesse.
«Lo scopo di questa iniziativa - ha affermato Leo Carriera, Direttore Confcommercio Bari-Bat - è quello di dare al futuro sindaco un contributo pratico per operare in un'ottica precisa: mantenere la pluralità dell'offerta distributiva; valorizzare le potenzialità turistiche del territorio, favorendo lo sviluppo dei servizi alle imprese e alle persone».
In questo senso è fondamentale, secondo il documento, «rafforzare quel centro commerciale naturale di tipo reticolare» che caratterizza i centri cittadini. Tale azione si può compiere, prima di tutto, bloccando insediamenti di grandi strutture di vendita, facendo «finalmente riferimento ad una programmazione sovracomunale, sia in termini urbanistici che commerciali, capace di coinvolgere tutti gli attori amministrativi dell'area interessata». Le scelte urbanistiche e la programmazione commerciale, infatti, possono cambiare il volto di un paese, con tutto ciò che ne consegue per chi in quell'area è titolare di un esercizio commerciale.
Il documento pone poi l'attenzione sul problema dell'accessibilità e dei piani del traffico, sottolineando come «la rete commerciale, soprattutto quella formata da esercizi di vicinato, è particolarmente sensibile alle modifiche dei flussi veicolari». Si ritiene necessario, quindi, che siano coinvolti i diretti interessati, attraverso l'associazione dei commercianti, prima stravolgere la viabilità, pedonalizzare un'area o modificare le modalità di accesso a determinate zone.
Spesso questo tipo di interventi sono promossi dalle amministrazioni con l'alibi di una migliore vivibilità del territorio, ma in questo senso, secondo Confcommercio, un ambiente a «misura d'uomo» necessita in primo luogo di pulizia e decoro delle vie, vigilanza da parte delle forze dell'ordine, salvaguardia e cura delle aree verdi, adeguate aree di parcheggio in prossimità di esercizi commerciali ed aree pedonali.
La vivibilità di una città, indipendentemente dalla sua estensione, si misura anche dalla quantità e dalla qualità dei negozi, dei locali e dei servizi che animano le sue vie. A questo proposito, per Confcommercio, è di fondamentale importanza lo studio di azioni specifiche volte ad incentivare il settore: erogare incentivi, soprattutto in riferimento all'imprenditoria giovanile; continuare la politica di ammodernamento e riqualificazione delle zone commerciali; prevedere misure di sostegno con agevolazioni nei tributi. Per dare nuovo impulso e nuova vita ai centri urbani, inoltre, è necessario anche «promuovere studi o piani di marketing urbano in grado di evidenziare soluzioni ed iniziative sociali, culturali, di arredo urbano, di posizionamento delle attività».
Creare un ambiente favorevole al commercio, al turismo e ai servizi significa anche prestare particolarmente attenzione alla sicurezza ed alla lotta all'abusivismo, potenziando «il disegno di controllo del territorio», non solo limitatamente a parole e programmi, ma attraverso azioni concrete, indicando espressamente il relativo investimento finanziario. Una particolare attenzione alle aree mercatali, inoltre, può essere un importante input per promuoverle come luoghi di commercio di qualità, ma anche di socialità tra i cittadini.
Infine, la finanza locale. Nel documento Confcommercio, un punto fermo e categorico: «l'introduzione di nuovi tributi e gli eventuali aumenti di quelli già esistenti vanno applicati solo a fronte di effettivi miglioramenti delle prestazioni o di istituzione di nuovi servizi». No, dunque, ad interventi giustificati solo dalla necessità di far quadrare i conti, scaricando sulle imprese le difficoltà della finanza locale. Anche relativamente alla tassa rifiuti, Confcommercio auspica che il pagamento possa essere commisurato all'effettiva produzione di rifiuti: «Diviene indispensabile - recita su questo punto il documento dell'associazione - una rigorosa classificazione delle utenze commerciali, diversificate in base alla loro effettiva produzione», eliminando così l'iniqua discriminazione tariffaria che ha visto questo tipo di utenze sottoposte a livelli di tassazione superiori alle utenze domestiche ed ad altre utenze imprenditoriali.
«Il nostro non è un documento programmatico: - ha spiegato il Direttore di Confcommercio Leo Carriera – è, invece, un promemoria per i futuri sindaci, perché abbiano ben chiare, nel momento delle scelte, le priorità del terziario nel loro comune ed un utile vademecum per gli operatori del settore, in modo tale da riuscire ad individuare, nei programmai dei candidati, gli orientamenti più consoni alle esigenze del settore. Il linguaggio è chiaro, con poche sottigliezze e molti punti concreti – conclude Carriera - segno che al futuro sindaco chiediamo scelte altrettanto chiare e concrete».