Politica
Elezioni provinciali in corso, la maggioranza sceglie Lodispoto
I 15 voti da Bisceglie in favore del sindaco di Margherita di Savoia potrebbero risultare decisivi
BAT - giovedì 26 settembre 2019
10.53
Le operazioni di voto per le elezioni provinciali di secondo livello hanno avuto inizio alle ore 8:00 e si concluderanno alle 20:00 di giovedì 26 settembre.
Tre i candidati in corsa per la poltrona di presidente della Bat: il primo cittadino di Trinitapoli Francesco Di Feo, esponente di Fratelli d'Italia, per il centrodestra; il suo omologo di Barletta Mino Cannito, espressione dei civici e di una parte del centrosinistra; il sindaco di Margherita di Savoia Bernardo Lodispoto, di centrosinistra.
Secondo quanto deciso nel corso di una riunione di maggioranza e a seguito degli incontri tenuti da Angelantonio Angarano nell'ultimo fine settimana con ciascuno dei tre pretendenti, i 15 voti compatti dell'amministrazione comunale di Bisceglie saranno destinati a Lodispoto.
La circostanza potrebbe risultare determinante per un'eventuale vittoria del sindaco della cittadina salinara, considerando che Andria è fuori gioco a seguito della caduta della giunta guidata da Nicola Giorgino, decaduto anche dall'incarico di presidente della provincia ricoperto nell'interregno dal vice Pasquale De Toma. In seguito allo scioglimento del consiglio comunale andriese, nessun rappresentante della città potrà esprimere il suo voto giovedì. Vano è risultato, al momento, l'appello bipartisan sottoscritto dai consiglieri regionali Sabino Zinni e Nino Marmo (entrambi di Andria) e girato dallo stesso De Toma ai ministri degli interni e per gli affari regionali, affinché la consultazione fosse rinviata al 2020, dopo le elezioni amministrative e regionali.
Il consigliere comunale Vittorio Fata, esponente del Partito Democratico vicinissimo al ministro Francesco Boccia, e i quattro rappresentanti del gruppo Nelmodogiusto (Gianni Casella, Alfonso Russo, Giorgia Preziosa e Mauro Sasso) non hanno fornito indicazioni, così come Franco Napoletano ed Enrico Capurso del gruppo Pci-Il faro, Rossano Sasso (ex Lega, ora indipendente) e l'ex sindaco Francesco Spina (Pd), mentre è nota la contrarietà del Movimento 5 Stelle alle province e la conseguente mancata partecipazione al voto di Enzo Amendolagine (oltre che del sindaco pentastellato di Canosa Roberto Morra e dei componenti della sua maggioranza).
Tre i candidati in corsa per la poltrona di presidente della Bat: il primo cittadino di Trinitapoli Francesco Di Feo, esponente di Fratelli d'Italia, per il centrodestra; il suo omologo di Barletta Mino Cannito, espressione dei civici e di una parte del centrosinistra; il sindaco di Margherita di Savoia Bernardo Lodispoto, di centrosinistra.
Secondo quanto deciso nel corso di una riunione di maggioranza e a seguito degli incontri tenuti da Angelantonio Angarano nell'ultimo fine settimana con ciascuno dei tre pretendenti, i 15 voti compatti dell'amministrazione comunale di Bisceglie saranno destinati a Lodispoto.
La circostanza potrebbe risultare determinante per un'eventuale vittoria del sindaco della cittadina salinara, considerando che Andria è fuori gioco a seguito della caduta della giunta guidata da Nicola Giorgino, decaduto anche dall'incarico di presidente della provincia ricoperto nell'interregno dal vice Pasquale De Toma. In seguito allo scioglimento del consiglio comunale andriese, nessun rappresentante della città potrà esprimere il suo voto giovedì. Vano è risultato, al momento, l'appello bipartisan sottoscritto dai consiglieri regionali Sabino Zinni e Nino Marmo (entrambi di Andria) e girato dallo stesso De Toma ai ministri degli interni e per gli affari regionali, affinché la consultazione fosse rinviata al 2020, dopo le elezioni amministrative e regionali.
Il consigliere comunale Vittorio Fata, esponente del Partito Democratico vicinissimo al ministro Francesco Boccia, e i quattro rappresentanti del gruppo Nelmodogiusto (Gianni Casella, Alfonso Russo, Giorgia Preziosa e Mauro Sasso) non hanno fornito indicazioni, così come Franco Napoletano ed Enrico Capurso del gruppo Pci-Il faro, Rossano Sasso (ex Lega, ora indipendente) e l'ex sindaco Francesco Spina (Pd), mentre è nota la contrarietà del Movimento 5 Stelle alle province e la conseguente mancata partecipazione al voto di Enzo Amendolagine (oltre che del sindaco pentastellato di Canosa Roberto Morra e dei componenti della sua maggioranza).