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Politica

Elezioni provinciali, presentate ben sei liste

Chiamati al voto, il prossimo 18 dicembre, tutti i consiglieri comunali di nove delle dieci città della Bat (tranne Barletta che è commissariata)

Sei liste. E meno male che, a sentirli in pubblico, gli esponenti politici del territorio ne hanno sempre un po' snobbato l'importanza, specie a seguito dell'entrata in vigore della famigerata legge Delrio. Il consiglio provinciale della Bat sarà rinnovato sabato 18 dicembre nel corso delle elezioni di secondo livello previste dall'ordinamento: potranno cioè esprimere le loro preferenze esclusivamente i Sindaci e i consiglieri comunali di nove delle dieci città della Provincia, dato che la massima assise cittadina di Barletta è stata sciolta con l'approvazione della mozione di sfiducia nei confronti di Mino Cannito.

Il quadro è parecchio frammentato soprattutto nell'arco riconducibile al centrosinistra: ben 4 i contrassegni differenti presentati. Una novità è la decisione del Movimento 5 Stelle di partecipare alla competizione per il rinnovo di un organo elettivo di un Ente per la cui abolizione i pentastellati si erano sempre battuti fin dalla loro fondazione, al punto da non schierare liste, in tutto il Paese, neppure in occasione delle elezioni provinciali a suffragio universale. Fa notizia, peraltro, un centrodestra meno litigioso del solito, o forse più arrendevole, che si è ricompattato in vista dell'appuntamento prenatalizio.

Il complesso sistema elettorale prevede l'esclusivo rinnovo dei 12 seggi del consiglio e non l'elezione del presidente, individuato in Bernardo Lodispoto, Sindaco di Margherita di Savoia, nel 2019: il suo mandato alla guida della Bat scadrà nel 2023. L'esponente salinaro del centrosinistra ha composto una sua lista, chiamata "del presidente", che punta alla riconferma del biscegliese Pierpaolo Pedone, vicepresidente uscente della Provincia e sicuro destinatario dei voti ponderati di gran parte dei 15 consiglieri della maggioranza che sostiene Angelantonio Angarano. Quale sarà, invece, il comportamento dei 5 consiglieri di quel centrodestra biscegliese che nella scorsa tornata aveva fornito supporto a Pedone? Di Noia, Mastrototaro, Ferrante, Coppolecchia e Mastrapasqua, in ogni caso, si sono tenuti alla larga da un coinvolgimento diretto nella lista di centrodestra, composta perciò senza alcun esponente di riferimento di Sergio Silvestris. L'elenco non comprende, peraltro, nemmeno personalità vicine a Francesco Ventola, che è l'unico consigliere regionale della coalizione eletto nella Bat, pur se il pacchetto maggioritario di preferenze sembra destinare a convogliare sul tranese Emanuele Cozzoli di Fratelli d'Italia.

Con Barletta fuori dai giochi, è Andria a poter determinare, a maggior ragione, gli equilibri interni alla composizione dell'assemblea: non è un caso che il Sindaco Giovanna Bruno abbia promosso una lista con i consiglieri di riferimento delle formazioni civiche a lei vicine. Corre per conto proprio il Partito Democratico (con il biscegliese Rossano Sasso nell'elenco dei candidati) mentre si è mosso Francesco Spina presentando la lista "Popolari - I riformisti Bat" che ha recentemente fatto proseliti a Trani tramite l'ingresso di Antonio Loconte in aggiunta ai fratelli Tommaso ed Erika Laurora in un'ottica di rafforzamento dell'asse regionale con l'assessore Gianni Stea e il consigliere Francesco La Notte.

È del tutto curiosa la composizione della lista pentastellata, frutto di un mix tra l'andriese Vincenzo Coratella (candidato a Sindaco della città federiciana sconfitto da Bruno al ballottaggio l'anno scorso) e alcuni consiglieri della maggioranza che sostiene il primo cittadino di Canosa, Roberto Morra. È nota da tempo, infatti, la presa di distanze da alcuni metodi di altri quattro eletti del Movimento 5 Stelle nei territori, tra cui il biscegliese Enzo Amendolagine, rimasti più vicini al parlamentare andriese Giuseppe D'Ambrosio, ormai acerrimo rivale di Coratella e della promotrice della lista, Grazia Di Bari (andriese, eletta in consiglio regionale).

La caccia ai voti "indipendenti" è da tempo aperta, con una particolare sottolineatura sul valore della preferenza del singolo consigliere, differente in base alla popolazione della città rappresentata. L'assenza di Barletta lascia campo libero agli andriesi ma rivaluta in particolare i preziosissimi coefficienti che portano in dote i 7 consiglieri comunali di Bisceglie privi di un riferimento diretto: oltre ad Amendolagine, fanno gola i voti di Napoletano e Capurso ma soprattutto i quattro del gruppo Nelmodogiusto (Casella, Russo, Preziosa, Sasso).

Le operazioni di voto si svolgeranno eccezionalmente a Barletta, negli uffici provinciali distaccati di piazza Plebiscito, a causa dell'indisponibilità della sede legale di Andria, sottoposto a lavori di consolidamento statico dell'antico edificio che in passato ospitava un convento di benedettini.
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