Territorio
L'emporio eco-solidale Caritas avamposto efficiente della lotta alla povertà
La struttura è già un punto di riferimento per circa 150 nuclei familairi
Bisceglie - venerdì 12 ottobre 2018
17.19
Un avamposto efficiente della lotta alla povertà. Questa la definizione più calzante per l'emporio eco-solidale aperto da alcuni mesi dalla Caritas di Bisceglie in via professor Mauro Terlizzi, a pochi passi da Recuperiamoci.
La coordinatrice Gabriella Sabetta ha sottolineato: «Molti utenti si affacciano all'emporio dopo essere andati proprio ad approvvigionarsi di viveri presso Recuperiamoci».
Le cifre sono in crescita. Purtroppo, per amara contraddizione, dato che sarebbe stato molto più confortante registrare un'inversione di tendenza. I 146 nuclei familiari italiani e stranieri assistiti quasi quotidianamente significano, secondo le statistiche, oltre 500 persone residenti in Bisceglie costrette a ricorrere al sostegno concreto dell'emporio. Il lodevole impegno dei volontari è la cartina tornasole delle condizioni economiche tutt'altro che rosee di una fascia sempre più consistente della popolazione: impossibile ignorarne le esigenze, preoccupante la constatazione che per una famiglia che si avvicina all'emporio eco-solidale molto probabilmente ce ne saranno tre che non lo fanno. Ragioni culturali (il timore di chiedere aiuto su tutte) e la mancata conoscenza del servizio lasciano presagire che, in realtà, il fenomeno sia decisamente più esteso.
«Necessitano di tutto; una richiesta scarsamente soddisfatta è di asciugamani e lenzuola. Anche se non hanno ancora ricevuto la tessera-punti magnetica con la quale si ha diritto di "acquistare" merci per 180 punti a testa, coloro che si affacciano all'emporio sono assistiti da un volontario nella scelta degli oggetti di cui necessitano, poi viene inserito il punteggio relativo nell'apposita scheda personale. I 180 punti si rinnovano col cambio di stagione (estate – inverno). E si effettuano anche i "saldi" nel senso che, a fine stagione, il valore in punti di ogni capo viene abbassato» ha spiegato la coordinatrice Sabetta.
«Il valore degli oggetti è modificato anche per altri motivi cioè in base alla quantità donata e arrivata all'Emporio, e in base alla maggiore o minore richiesta dello stesso. E i biscegliesi si sono mostrati veramente generosi».
«Purtroppo, con la fine di settembre, il progetto è chiuso dal punto di vista amministrativo con i contributi ricevuti che sono stati spesi integralmente» ha aggiunto Carmine Panico, responsabile di I Care, uno dei partner dell'emporio insieme all'associazione Terre Solidali. «Le risorse hanno permesso di assumere un disoccupato per il magazzino abbigliamento, un'altra persona per la funzionalità del magazzino e un giovane per la gestione elettronica dell'immagazzinamento dei dati degli utenti. Ora questi giovani proseguono il lavoro volontariamente con la speranza che il progetto sia rifinanziato per i prossimi due anni e possa permettere loro di continuare il lavoro retribuito».
La miriade di volontari provenienti dalle varie parrocchie cittadine e la sinergia tra Caritas parrocchiali ed emporio contribuisce a una gestione efficiente. Sono solo quattro le parrocchie che continuano la distribuzione di abbigliamento: San Lorenzo, Madonna di Passavia, San Matteo e San Silvestro. Le altre parrocchie inviano il materiale ricevuto all'emporio. Qui inizia il lavoro dei volontari: cernita, lavaggio, stiratura e prezzamento dei capi e degli oggetti ricevuti. I biscegliesi hanno compreso che la donazione deve essere di capi ben tenuti (anche se l'Emporio ha un proprio smaltimento di capi poco riutilizzabili): ciò che si espone deve essere dignitoso anche per chi li riceve.
L'auspicio dei responsabile è che il prossimo finanziamento possa permettere la realizzazione dei laboratori previsti di sartoria e falegnameria. Lo spazio disponibile non è sufficiente per ritirare i tanti mobili offerti. Si è ovviato al problema con le foto dei mobili che vengono mostrate ai richiedenti e poi ritirate quando gli utenti li richiedono col furgone della Caritas.
La novità più interessante è la proposta del Liceo Scientifico di scienze umane di Trani: è stato progettato l'intervento di propri studenti nell'emporio per un monte ore di alternanza scuola-lavoro. La richiesta potrebbe presto essere estesa anche a istituti biscegliesi. I giovani potranno così constatare di persona il clima di familiarità e di gioia che si è creato tra i volontari presenti e di vera solidarietà tra volontari ed utenti: questo ha permesso la crescita di una bella realtà che fa bene a tutti, volontari ed utenti, e si è potuta incrementare l'apertura dell'emporio secondo i seguenti orari: per gli utenti ed i donatori dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:30 alle 19:30. Per i donatori anche il sabato ed il giovedì pomeriggio (che sono chiusi per gli utenti).
Chi volesse cimentarsi nel volontariato prestando anche solo qualche ora della propria vita a favore della comunità, sperimentando così che c'è " più gioia nel dare che nel ricevere" può rivolgersi al centro di ascolto Caritas il martedì mercoledì giovedì dalle 18:00 alle 20:00 o alle Caritas parrocchiali o a Sergio (3356373728) e Michele (3282814938).
La coordinatrice Gabriella Sabetta ha sottolineato: «Molti utenti si affacciano all'emporio dopo essere andati proprio ad approvvigionarsi di viveri presso Recuperiamoci».
Le cifre sono in crescita. Purtroppo, per amara contraddizione, dato che sarebbe stato molto più confortante registrare un'inversione di tendenza. I 146 nuclei familiari italiani e stranieri assistiti quasi quotidianamente significano, secondo le statistiche, oltre 500 persone residenti in Bisceglie costrette a ricorrere al sostegno concreto dell'emporio. Il lodevole impegno dei volontari è la cartina tornasole delle condizioni economiche tutt'altro che rosee di una fascia sempre più consistente della popolazione: impossibile ignorarne le esigenze, preoccupante la constatazione che per una famiglia che si avvicina all'emporio eco-solidale molto probabilmente ce ne saranno tre che non lo fanno. Ragioni culturali (il timore di chiedere aiuto su tutte) e la mancata conoscenza del servizio lasciano presagire che, in realtà, il fenomeno sia decisamente più esteso.
«Necessitano di tutto; una richiesta scarsamente soddisfatta è di asciugamani e lenzuola. Anche se non hanno ancora ricevuto la tessera-punti magnetica con la quale si ha diritto di "acquistare" merci per 180 punti a testa, coloro che si affacciano all'emporio sono assistiti da un volontario nella scelta degli oggetti di cui necessitano, poi viene inserito il punteggio relativo nell'apposita scheda personale. I 180 punti si rinnovano col cambio di stagione (estate – inverno). E si effettuano anche i "saldi" nel senso che, a fine stagione, il valore in punti di ogni capo viene abbassato» ha spiegato la coordinatrice Sabetta.
«Il valore degli oggetti è modificato anche per altri motivi cioè in base alla quantità donata e arrivata all'Emporio, e in base alla maggiore o minore richiesta dello stesso. E i biscegliesi si sono mostrati veramente generosi».
«Purtroppo, con la fine di settembre, il progetto è chiuso dal punto di vista amministrativo con i contributi ricevuti che sono stati spesi integralmente» ha aggiunto Carmine Panico, responsabile di I Care, uno dei partner dell'emporio insieme all'associazione Terre Solidali. «Le risorse hanno permesso di assumere un disoccupato per il magazzino abbigliamento, un'altra persona per la funzionalità del magazzino e un giovane per la gestione elettronica dell'immagazzinamento dei dati degli utenti. Ora questi giovani proseguono il lavoro volontariamente con la speranza che il progetto sia rifinanziato per i prossimi due anni e possa permettere loro di continuare il lavoro retribuito».
La miriade di volontari provenienti dalle varie parrocchie cittadine e la sinergia tra Caritas parrocchiali ed emporio contribuisce a una gestione efficiente. Sono solo quattro le parrocchie che continuano la distribuzione di abbigliamento: San Lorenzo, Madonna di Passavia, San Matteo e San Silvestro. Le altre parrocchie inviano il materiale ricevuto all'emporio. Qui inizia il lavoro dei volontari: cernita, lavaggio, stiratura e prezzamento dei capi e degli oggetti ricevuti. I biscegliesi hanno compreso che la donazione deve essere di capi ben tenuti (anche se l'Emporio ha un proprio smaltimento di capi poco riutilizzabili): ciò che si espone deve essere dignitoso anche per chi li riceve.
L'auspicio dei responsabile è che il prossimo finanziamento possa permettere la realizzazione dei laboratori previsti di sartoria e falegnameria. Lo spazio disponibile non è sufficiente per ritirare i tanti mobili offerti. Si è ovviato al problema con le foto dei mobili che vengono mostrate ai richiedenti e poi ritirate quando gli utenti li richiedono col furgone della Caritas.
La novità più interessante è la proposta del Liceo Scientifico di scienze umane di Trani: è stato progettato l'intervento di propri studenti nell'emporio per un monte ore di alternanza scuola-lavoro. La richiesta potrebbe presto essere estesa anche a istituti biscegliesi. I giovani potranno così constatare di persona il clima di familiarità e di gioia che si è creato tra i volontari presenti e di vera solidarietà tra volontari ed utenti: questo ha permesso la crescita di una bella realtà che fa bene a tutti, volontari ed utenti, e si è potuta incrementare l'apertura dell'emporio secondo i seguenti orari: per gli utenti ed i donatori dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:30 alle 19:30. Per i donatori anche il sabato ed il giovedì pomeriggio (che sono chiusi per gli utenti).
Chi volesse cimentarsi nel volontariato prestando anche solo qualche ora della propria vita a favore della comunità, sperimentando così che c'è " più gioia nel dare che nel ricevere" può rivolgersi al centro di ascolto Caritas il martedì mercoledì giovedì dalle 18:00 alle 20:00 o alle Caritas parrocchiali o a Sergio (3356373728) e Michele (3282814938).