Cronaca
Esplosione in una villetta, indagini avviate
La pista dolosa è la più accreditata. Investigatori al lavoro
Bisceglie - domenica 11 luglio 2021
12.45
Il boato, potentissimo, nel primo pomeriggio di un caldo sabato d'estate, quando quasi tutti sono a pranzo. L'onda d'urto che ha fatto sussultare porte e finestre anche a centinaia di metri di distanza dal luogo dell'esplosione. Il timore che potessero esserci persone coinvolte e la constatazione dei danni provocati alla struttura.
È il giorno dopo, a Bisceglie. Molti sono rimasti attoniti nell'apprendere quanto accaduto all'interno della villetta di via Sant'Andrea, sul tratto iniziale della strada provinciale 85 che collega la città a Corato e Ruvo. L'ipotesi del rogo e del successivo innesco di un veicolo alimentato a gpl fra i mezzi parcheggiati in una vicina autorimessa ha lasciato subito spazio alla presa d'atto dei danni ingenti riportati dall'edificio. L'arrivo dei soccoritori del 118 si è rivelato, una volta tanto, superfluo alla luce del fatto che nessuno si trovava nei paraggi al momento dello scoppio. I Vigili del Fuoco hanno lavorato per comprendere quale fosse l'origine del "botto" che ha sconquassato la villetta: l'ipotesi più plausibile, posta anche al vaglio dei Carabinieri, è che in quel terreno sia stato piazzato un ordigno.
Gli inquirenti non possono non tenere conto delle circostanze oggettive: il fatto è avvenuto poco dopo le 14, in un orario nel quale il traffico sull'arteria non è certo intenso, coloro che lavorano nei campi adiacenti e il personale dell'autorimessa sono già rientrati nelle rispettive abitazioni. Non sarebbero stati inoltri individuati indizi tali da ricondurre l'esplosione a una causa accidentale: la natura dolosa del gesto è la pista più accreditata. I proprietari del terreno e dell'edificio, a quanto pare interessati all'avviamento di un'attività di bed and breakfast, saranno ascoltati a breve come in tempi rapidi sono attesi ulteriori ragguagli dai rilievi scientifici. L'ipotesi che qualcuno possa aver collocato una bomba a scopo intimidatorio è, allo stato delle cose, la più battuta dagli investigatori.
È il giorno dopo, a Bisceglie. Molti sono rimasti attoniti nell'apprendere quanto accaduto all'interno della villetta di via Sant'Andrea, sul tratto iniziale della strada provinciale 85 che collega la città a Corato e Ruvo. L'ipotesi del rogo e del successivo innesco di un veicolo alimentato a gpl fra i mezzi parcheggiati in una vicina autorimessa ha lasciato subito spazio alla presa d'atto dei danni ingenti riportati dall'edificio. L'arrivo dei soccoritori del 118 si è rivelato, una volta tanto, superfluo alla luce del fatto che nessuno si trovava nei paraggi al momento dello scoppio. I Vigili del Fuoco hanno lavorato per comprendere quale fosse l'origine del "botto" che ha sconquassato la villetta: l'ipotesi più plausibile, posta anche al vaglio dei Carabinieri, è che in quel terreno sia stato piazzato un ordigno.
Gli inquirenti non possono non tenere conto delle circostanze oggettive: il fatto è avvenuto poco dopo le 14, in un orario nel quale il traffico sull'arteria non è certo intenso, coloro che lavorano nei campi adiacenti e il personale dell'autorimessa sono già rientrati nelle rispettive abitazioni. Non sarebbero stati inoltri individuati indizi tali da ricondurre l'esplosione a una causa accidentale: la natura dolosa del gesto è la pista più accreditata. I proprietari del terreno e dell'edificio, a quanto pare interessati all'avviamento di un'attività di bed and breakfast, saranno ascoltati a breve come in tempi rapidi sono attesi ulteriori ragguagli dai rilievi scientifici. L'ipotesi che qualcuno possa aver collocato una bomba a scopo intimidatorio è, allo stato delle cose, la più battuta dagli investigatori.