Economia e lavoro
Fermo pesca, stop alle attività delle marinerie a Bisceglie
Il blocco scatterà invece il 17 agosto tra San Benedetto e Termoli
Italia - venerdì 31 luglio 2020
Venerdì 31 luglio è scattato il fermo pesca, ovvero il blocco delle attività della flotta, su quasi tutta la costiera adriatica, dal Friuli-Venezia Giulia al Veneto, dall'Emilia Romagna fino a parte delle Marche e della Puglia.
Le marinerie non potranno perciò operare nello specchio d'acqua tra Bari e Manfredonia (che comprende Bisceglie) fino al prossimo 20 agosto. Lo stop riguarderà anche il tratto tra Trieste e Ancona fino al 6 settembre mentre fra San Benedetto e Termoli (zona tradizionalmente caratterizzata dalla presenza di aziende biscegliesi) il fermo entrerà in vigore dal 17 agosto al 15 settembre.
I pescherecci, in aggiunta ai periodi fissati, effettuare ulteriori giorni di blocco (da 7 a 17) a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata. L'impatto del fermo, secondo Coldiretti, sarà particolarmente pesante per il comparto, in un periodo reso ancora più critico dall'emergenza epidemiologica. Produzione invenduta, crollo dei prezzi e deprezzamento delle specie ittiche a maggior pregio non richieste dalla ristorazione, ancora alla prese con una difficile ripartenza, le concause della flessione.
Le marinerie non potranno perciò operare nello specchio d'acqua tra Bari e Manfredonia (che comprende Bisceglie) fino al prossimo 20 agosto. Lo stop riguarderà anche il tratto tra Trieste e Ancona fino al 6 settembre mentre fra San Benedetto e Termoli (zona tradizionalmente caratterizzata dalla presenza di aziende biscegliesi) il fermo entrerà in vigore dal 17 agosto al 15 settembre.
I pescherecci, in aggiunta ai periodi fissati, effettuare ulteriori giorni di blocco (da 7 a 17) a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata. L'impatto del fermo, secondo Coldiretti, sarà particolarmente pesante per il comparto, in un periodo reso ancora più critico dall'emergenza epidemiologica. Produzione invenduta, crollo dei prezzi e deprezzamento delle specie ittiche a maggior pregio non richieste dalla ristorazione, ancora alla prese con una difficile ripartenza, le concause della flessione.