Religioni
Festa patronale, Angarano: «Sarà diversa»
Il primo cittadino: «Scelta doverosa per tutelare la salute pubblica»
Bisceglie - martedì 28 luglio 2020
12.38
La festa patronale di Bisceglie sarà molto diversa dagli altri anni a causa delle norme anti contagio per evitare la diffusione del Coronavirus. Da venerdì 8 a domenica 10 agosto si terranno le celebrazioni in onore dei tre Santi protettori della città Mauro, Sergio e Pantaleone. Il Sindaco Angelantonio Angarano ha annunciato i divieti di processioni, fuochi d'artificio, bancarelle e luna park, così come deciso in una riunione in Prefettura e nel rispetto delle disposizioni dell'Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie Monsignor Leonardo D'Ascenzo.
Misure prese in comune accordo col Comitato Feste Patronali, presieduto dal dottor Tommaso Fontana, e col Capitolo Cattedrale, rappresentato da don Giuseppe Abbascià e don Franco Lorusso: «Si è condiviso insieme la necessità di ridurre al minimo le altre forme di festeggiamento di carattere laico che comunque richiamano una moltitudine di persone e creano il pericolo di consistenti assembramenti» ha spiegato il primo cittadino.
«La scelta è certamente dolorosa ma doverosa, dettata da senso di responsabilità e dalla necessità di tutelare la salute pubblica, evitando il rischio potenziale di focolai anche in questa fase in cui la diffusione del contagio è ridotta. Per il bene di tutti noi, dovremo rinunciare ai festeggiamenti che tradizionalmente accompagnano la nostra amata festa dei Santi, compresa la processione, il rito nel quale è racchiuso il cuore della devozione. Confidiamo nel senso di maturità della Comunità, affinché si possa comprendere il senso della decisione e si possano onorare i Santi Patroni in un clima di serenità, raccoglimento e coesione» ha concluso Angarano.
Misure prese in comune accordo col Comitato Feste Patronali, presieduto dal dottor Tommaso Fontana, e col Capitolo Cattedrale, rappresentato da don Giuseppe Abbascià e don Franco Lorusso: «Si è condiviso insieme la necessità di ridurre al minimo le altre forme di festeggiamento di carattere laico che comunque richiamano una moltitudine di persone e creano il pericolo di consistenti assembramenti» ha spiegato il primo cittadino.
«La scelta è certamente dolorosa ma doverosa, dettata da senso di responsabilità e dalla necessità di tutelare la salute pubblica, evitando il rischio potenziale di focolai anche in questa fase in cui la diffusione del contagio è ridotta. Per il bene di tutti noi, dovremo rinunciare ai festeggiamenti che tradizionalmente accompagnano la nostra amata festa dei Santi, compresa la processione, il rito nel quale è racchiuso il cuore della devozione. Confidiamo nel senso di maturità della Comunità, affinché si possa comprendere il senso della decisione e si possano onorare i Santi Patroni in un clima di serenità, raccoglimento e coesione» ha concluso Angarano.