Attualità
«Finalmente siamo a casa». La famiglia biscegliese è rientrata dal Brasile
Lieto epilogo per l'intricata vicenda raccontata nelle scorse settimane da BisceglieViva
Mondo - lunedì 1 marzo 2021
La complessa e per certi versi assurda vicenda della famiglia italiana bloccata da marzo 2020 in Brasile, messa in luce e raccontata lo scorso 6 febbraio da BisceglieViva (link all'articolo), ha avuto l'epilogo più atteso e lieto: mamma, papà (biscegliese) e due figli, rispettivamente di 4 anni e 5 mesi, sono rientrati nel Belpaese giovedì 25 febbraio.
L'incresciosa situazione - creatasi per effetto di alcuni decreti emessi dal ministro della salute Speranza - è stata sbloccata e i quattro componenti del nucleo familiare hanno potuto lasciare Botucatu, nello Stato di São Paulo, per far ritorno in Italia.
«Siamo a casa, fortunatamente. Il cuginetto di 5 anni ha desiderato che i miei figli fossero accolti con una sorpresa, dato che per 14 giorni non potrà vederli» ha spiegato a BisceglieViva il capofamiglia, un marittimo che gira il mondo per la sua professione, riferendosi anche alla circostanza che la più piccola, essendo nata in Brasile, sarà coccolata per la prima volta dai parenti biscegliesi appena le proedure previste dalle normative in vigore lo renderanno possibile.
«Siamo in attesa delle direttive che l'ufficio igiene di Bisceglie impartirà per consentirci di effettuare un secondo tampone (il primo naturalmente lo abbiamo effettuato prima di imbarcarci sul volo per l'Italia). Intanto, com'è giusto che sia, osserviamo un periodo di quarantena».
Il marittimo ha rivolto gratitudine nei confronti del Sindaco Angelantonio Angarano, che si era interessato alla vicenda a seguito della lettura dell'articolo: «In questo periodo mi è stato vicino. Ho davvero apprezzato la telefonata attraverso la quale si è messo a disposizione. E grazie a BisceglieViva per aver dato spazio alla nostra storia, una storia cittadini italiani residenti in Italia cui era stato negato il rientro nella propria città, dai propri affetti e nella propria casa».
L'incresciosa situazione - creatasi per effetto di alcuni decreti emessi dal ministro della salute Speranza - è stata sbloccata e i quattro componenti del nucleo familiare hanno potuto lasciare Botucatu, nello Stato di São Paulo, per far ritorno in Italia.
«Siamo a casa, fortunatamente. Il cuginetto di 5 anni ha desiderato che i miei figli fossero accolti con una sorpresa, dato che per 14 giorni non potrà vederli» ha spiegato a BisceglieViva il capofamiglia, un marittimo che gira il mondo per la sua professione, riferendosi anche alla circostanza che la più piccola, essendo nata in Brasile, sarà coccolata per la prima volta dai parenti biscegliesi appena le proedure previste dalle normative in vigore lo renderanno possibile.
«Siamo in attesa delle direttive che l'ufficio igiene di Bisceglie impartirà per consentirci di effettuare un secondo tampone (il primo naturalmente lo abbiamo effettuato prima di imbarcarci sul volo per l'Italia). Intanto, com'è giusto che sia, osserviamo un periodo di quarantena».
Il marittimo ha rivolto gratitudine nei confronti del Sindaco Angelantonio Angarano, che si era interessato alla vicenda a seguito della lettura dell'articolo: «In questo periodo mi è stato vicino. Ho davvero apprezzato la telefonata attraverso la quale si è messo a disposizione. E grazie a BisceglieViva per aver dato spazio alla nostra storia, una storia cittadini italiani residenti in Italia cui era stato negato il rientro nella propria città, dai propri affetti e nella propria casa».