Economia e lavoro
Fondi europei, nuova proroga per la Regione Puglia
Evitato lo spreco di 95 milioni di euro non spesi allo scorso 31 dicembre. Coldiretti chiede maggiore efficienza e rapidità nell'utilizzo delle risorse
Puglia - mercoledì 3 marzo 2021
Pericolo scampato, almeno per il momento. La beffa è stata evitata, l'auspicio è che si possa riparare anche al danno. La Regione Puglia ha ricevuto una seconda proroga dall'Unione Europea finalizzata all'utilizzo delle risorse del Psr (piano di sviluppo rurale) relative al periodo 2014-2020. Una buona notizia anche per tutto il comparto agricolo biscegliese.
Il polacco Janusz Wojciechowski, commissario europeo per l'agricoltura, ha annunciato quanto stabilito dalla Commissione: i 95 milioni di euro non spesi al 31 dicembre 2020 saranno concessi a condizione di un monitoraggio dell'erogazione. Decisivo il forcing compiuto da Coldiretti Puglia e dagli europarlamentari pugliesi, in testa Raffaele Fitto e Paolo De Castro, ai quali Wojciechowski ha risposto che, al netto delle inevitabili ripercussioni dovute alla pandemia da Covid-19, il mancato utilizzo di quei fondi sottintende «una questione più strutturale relativa alla realizzazione della programmazione che richiede sforzi da parte delle autorità per evitare che questa situazione si ripeta nei prossimi anni». Un richiamo eloquente alla necessità di maggiore efficienza e di un repentino cambio di passo.
«Restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe stato in questo momento inaccettabile, considerato lo scenario di crisi aggravato dall'emergenza Covid, un inequivocabile segnale di inadeguatezza e un danno per i nostri agricoltori, che legittimamente aspirano con queste risorse a investire e a lavorare in agricoltura» ha commentato l'andriese Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Secondo i calcoli dell'organizzazione dei coltivatori diretti, al momento risultano erogati 674 milioni di euro rispetto alla dotazione complessiva di 1.6 miliardi (appena il 42.1% del totale).
Lentezze burocratiche ed errori di programmazione avrebbero indotto la Regione a un approccio fin troppo prudente, che ha finito per bloccare l'avanzamento della spesa.
I dati di Coldiretti sono chiari: la media nazionale di spesa sui fondi Fesr-Psr è del 58%, quella comunitaria del 62%.
«Un fallimento è quello registrato sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato a finanziare solo il 20% delle domande presentate dai giovani under 40. Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il Paese che perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani» ha sottolineato Muraglia.
Un quadro per ora fosco e critico: la Puglia, tra le regioni italiane con le maggiori risorse a disposizione per il Psr, risulta ultima per capacità di spesa. «È essenziale procedere con tutte le verifiche utili per evitare ulteriori ricorsi e spendere le risorse in modo fluido e senza ulteriori intoppi» l'auspicio di Coldiretti.
Il polacco Janusz Wojciechowski, commissario europeo per l'agricoltura, ha annunciato quanto stabilito dalla Commissione: i 95 milioni di euro non spesi al 31 dicembre 2020 saranno concessi a condizione di un monitoraggio dell'erogazione. Decisivo il forcing compiuto da Coldiretti Puglia e dagli europarlamentari pugliesi, in testa Raffaele Fitto e Paolo De Castro, ai quali Wojciechowski ha risposto che, al netto delle inevitabili ripercussioni dovute alla pandemia da Covid-19, il mancato utilizzo di quei fondi sottintende «una questione più strutturale relativa alla realizzazione della programmazione che richiede sforzi da parte delle autorità per evitare che questa situazione si ripeta nei prossimi anni». Un richiamo eloquente alla necessità di maggiore efficienza e di un repentino cambio di passo.
«Restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe stato in questo momento inaccettabile, considerato lo scenario di crisi aggravato dall'emergenza Covid, un inequivocabile segnale di inadeguatezza e un danno per i nostri agricoltori, che legittimamente aspirano con queste risorse a investire e a lavorare in agricoltura» ha commentato l'andriese Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Secondo i calcoli dell'organizzazione dei coltivatori diretti, al momento risultano erogati 674 milioni di euro rispetto alla dotazione complessiva di 1.6 miliardi (appena il 42.1% del totale).
Lentezze burocratiche ed errori di programmazione avrebbero indotto la Regione a un approccio fin troppo prudente, che ha finito per bloccare l'avanzamento della spesa.
I dati di Coldiretti sono chiari: la media nazionale di spesa sui fondi Fesr-Psr è del 58%, quella comunitaria del 62%.
«Un fallimento è quello registrato sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato a finanziare solo il 20% delle domande presentate dai giovani under 40. Una sconfitta per le speranze di tanti giovani, ma anche per il Paese che perde opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale soprattutto nel Mezzogiorno dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani» ha sottolineato Muraglia.
Un quadro per ora fosco e critico: la Puglia, tra le regioni italiane con le maggiori risorse a disposizione per il Psr, risulta ultima per capacità di spesa. «È essenziale procedere con tutte le verifiche utili per evitare ulteriori ricorsi e spendere le risorse in modo fluido e senza ulteriori intoppi» l'auspicio di Coldiretti.