Politica
Francesco Boccia respinge l'ipotesi di autoscioglimento dei dem
Il parlamentare biscegliese, intervistato dal "Fatto Quotidiano": «Chi ha rovinato il Pd ora non può certo pensare di rifondarlo»
Bisceglie - lunedì 17 settembre 2018
18.47
Fa già discutere l'intervista rilasciata da Francesco Boccia al giornalista Stefano Caselli de "Il fatto quotidiano", apparsa sull'edizione di lunedì 17 settembre del giornale diretto da Marco Travaglio. Il parlamentare biscegliese non ha lesinato risposte all'interrogante riguardo le dinamiche, sempre più travagliate, tutte interne al Partito Democratico.
L'esponente di spicco di Fronte Dem, la corrente guidata dal presidente della regione Puglia Michele Emiliano, ha espresso con fermezza la sua totale contrarietà all'ipotesi di scioglimento e ricostituzione del partito, paventata nei giorni scorsi dal suo stesso presidente, Matteo Orfini, affermando al contrario la necessità di convocare e celebrare un congresso in tempi brevissimi.
Secondo l'ex presidente della Commissione bilancio della Camera «con tutto quello che è successo immaginare che il 18% degli italiani possa darci ancora fiducia è tanta roba». L'analisi di Boccia appare piuttosto aderente alla realtà: «Tutto possiamo fare tranne che arrogarci il diritto di sciogliere qualcosa che non è nostro» ha rimarcato, indicando nell'idea di Europa e nel rapporto coi 5 Stelle le due grandi sfide future del Partito Democratico. «I pentastellati intercettano parte del nostro elettorato in ragione della loro sensibilità sui temi sociali» ha osservato l'economista, aggiungendo: «Siamo arrivati al paradosso di difendere un modello europeo di destra, quello di Juncker e Merkel. Poi ci stupiamo del fatto che la gente non ci sopporta più...».
Pesante la valutazione sull'incontro ristretto (ma organizzato con evidenza pubblica) fra Calenda, Renzi, Minniti e Gentiloni: «Suggerirei loro qualche hamburger per strada in più. Bisogna stare fra i ventenni, sono loro che ti raccontano come va il mondo. Se vuoi governare e non guardi lì non vai da nessuna parte». A proposito di chi vedrebbe bene alla guida del Pd, Francesco Boccia non ha tracciato un identikit preciso del segretario ideale. Forse perché non mancano coloro che riterrebbero proprio lui un candidato spendibile per la battaglia interna.
L'esponente di spicco di Fronte Dem, la corrente guidata dal presidente della regione Puglia Michele Emiliano, ha espresso con fermezza la sua totale contrarietà all'ipotesi di scioglimento e ricostituzione del partito, paventata nei giorni scorsi dal suo stesso presidente, Matteo Orfini, affermando al contrario la necessità di convocare e celebrare un congresso in tempi brevissimi.
Secondo l'ex presidente della Commissione bilancio della Camera «con tutto quello che è successo immaginare che il 18% degli italiani possa darci ancora fiducia è tanta roba». L'analisi di Boccia appare piuttosto aderente alla realtà: «Tutto possiamo fare tranne che arrogarci il diritto di sciogliere qualcosa che non è nostro» ha rimarcato, indicando nell'idea di Europa e nel rapporto coi 5 Stelle le due grandi sfide future del Partito Democratico. «I pentastellati intercettano parte del nostro elettorato in ragione della loro sensibilità sui temi sociali» ha osservato l'economista, aggiungendo: «Siamo arrivati al paradosso di difendere un modello europeo di destra, quello di Juncker e Merkel. Poi ci stupiamo del fatto che la gente non ci sopporta più...».
Pesante la valutazione sull'incontro ristretto (ma organizzato con evidenza pubblica) fra Calenda, Renzi, Minniti e Gentiloni: «Suggerirei loro qualche hamburger per strada in più. Bisogna stare fra i ventenni, sono loro che ti raccontano come va il mondo. Se vuoi governare e non guardi lì non vai da nessuna parte». A proposito di chi vedrebbe bene alla guida del Pd, Francesco Boccia non ha tracciato un identikit preciso del segretario ideale. Forse perché non mancano coloro che riterrebbero proprio lui un candidato spendibile per la battaglia interna.