Politica
Galantino: «Il Green pass è un obbligo vaccinale ma senza indennizzi»
L'intervento del deputato biscegliese di Fratelli d'Italia nel corso del dibattito alla Camera
Italia - lunedì 20 settembre 2021
12.00
Una posizione di netta contrarietà all'applicazione del Green pass secondo logiche che, a suo parere, sottenderebbero a un "malcelato obbligo vaccinale". Davide Galantino, parlamentare biscegliese di Fratelli d'Italia, è intervenuto in aula alla Camera lunedì mattina nel corso del dibattito sull'approvazione del Decreto Green pass relativo a scuola e trasporti.
«Dopo aver etichettato come no vax chiunque abbia delle perplessità sul vaccino anti Covid, il Governo oggi mette alla gogna i nostri figli e chi prima veniva appellato come eroe nazionale. Mi riferisco agli operatori sanitari e agli uomini delle forze dell'ordine che con questo provvedimento vengono minacciati di veder bloccato il proprio stipendio se non si adeguano ai diktat» ha affermato Galantino.
«A nulla vale infatti la possibilità concessa di effettuare un tampone ogni 72 ore, perché tanti cittadini non possono permettersi di spendere 15 euro ogni tre giorni. Questo malcelato obbligo vaccinale, che impedisce a chi non si allinea alla volontà governativa di bere un caffè al bar, di andare a prendere il proprio figlio al nido, di visitare un museo o di fare un viaggio nazionale, non è affiancato poi dalla volontà di indennizzare chi riscontra effetti collaterali gravi a seguito delle inoculazioni. Il governo lavora per i cittadini o per le case farmaceutiche?» ha concluso Galantino.
«Dopo aver etichettato come no vax chiunque abbia delle perplessità sul vaccino anti Covid, il Governo oggi mette alla gogna i nostri figli e chi prima veniva appellato come eroe nazionale. Mi riferisco agli operatori sanitari e agli uomini delle forze dell'ordine che con questo provvedimento vengono minacciati di veder bloccato il proprio stipendio se non si adeguano ai diktat» ha affermato Galantino.
«A nulla vale infatti la possibilità concessa di effettuare un tampone ogni 72 ore, perché tanti cittadini non possono permettersi di spendere 15 euro ogni tre giorni. Questo malcelato obbligo vaccinale, che impedisce a chi non si allinea alla volontà governativa di bere un caffè al bar, di andare a prendere il proprio figlio al nido, di visitare un museo o di fare un viaggio nazionale, non è affiancato poi dalla volontà di indennizzare chi riscontra effetti collaterali gravi a seguito delle inoculazioni. Il governo lavora per i cittadini o per le case farmaceutiche?» ha concluso Galantino.