Politica
Galizia: «Reddito di cittadinanza contrasta la povertà dei pugliesi»
La parlamentare commenta i dati Istat e avverte: «Non può restare l'unica soluzione»
Italia - domenica 10 luglio 2022
10.05
La parlamentare Francesca Galizia ha commentato i dati diffusi dall'Istati relativi al reddito di cittadinanza, una misura voluta dal Movimento 5 Stelle e messa in campo dal Governo Conte: «Insieme a quello di emergenza, è stato durante tutto il periodo (post)pandemico un vero e proprio salvagente per tante famiglie senza il quale sarebbero affondate completamente» ha affermato.
«I provvedimenti di sostegno economico erogate nel 2020 hanno contribuito in maniera determinante a scongiurare che 1 milione di individui (circa 500 mila famiglie) si trovassero in condizione di povertà assoluta. Analizzando i dati contenuti nell'ultima appendice Istat del rapporto, emerge che il numero dei nuclei percettori di Rdc nel mese di maggio 2022 è risultato pari a 934.764 unità, con un totale di persone coinvolte uguale a 2.117.738 e un importo medio mensile di 575,27 euro. Le cifre chiaramente aumentano se si considera anche la pensione di cittadinanza. Richiesta maggiore riguarda ovviamente il Sud e le Isole: la nostra Puglia si piazza al terzo posto, dietro Campania e Sicilia» ha spiegato.
Poi ha sottolineato: «Sono stati pubblicati per la prima volta dati Istat sulle forze lavoro, combinati con dati provenienti da fonti amministrative e rilevazioni campionarie, svolte dall'Istituto, inerenti le misure di sostegno al reddito via via introdotte in fase pandemica, rivelando quanto, sebbene le erogazioni del RdC siano tradizionalmente destinate a famiglie con una prevalenza di componenti inattivi, a partire da maggio 2020, queste sono diminuite (dal 69,7% al 57,2%), e sono aumentate invece considerevolmente le erogazioni alle famiglie con una prevalenza di individui occupati (dal 19,9% al 30,8%). Anche se si sono registrati aumenti tra i percettori di occupati, pare siano rimasti lavoratori con impieghi tali da non consentir loro di emergere dal disagio e fare almeno del Rdc. Questo il motivo per cui sia necessario intervenire per aumentare gli stipendi dei lavoratori attraverso il taglio del cuneo fiscale e l'introduzione del salario minimo».
«Il reddito di cittadinanza resta, dunque, un porto indubbiamente sicuro per tante famiglie, ma è chiaro che non possa continuare a essere l'unica soluzione nel contrasto della povertà assoluta nel nostro Paese» ha concluso l'esponente del Movimento 5 Stelle.
«I provvedimenti di sostegno economico erogate nel 2020 hanno contribuito in maniera determinante a scongiurare che 1 milione di individui (circa 500 mila famiglie) si trovassero in condizione di povertà assoluta. Analizzando i dati contenuti nell'ultima appendice Istat del rapporto, emerge che il numero dei nuclei percettori di Rdc nel mese di maggio 2022 è risultato pari a 934.764 unità, con un totale di persone coinvolte uguale a 2.117.738 e un importo medio mensile di 575,27 euro. Le cifre chiaramente aumentano se si considera anche la pensione di cittadinanza. Richiesta maggiore riguarda ovviamente il Sud e le Isole: la nostra Puglia si piazza al terzo posto, dietro Campania e Sicilia» ha spiegato.
Poi ha sottolineato: «Sono stati pubblicati per la prima volta dati Istat sulle forze lavoro, combinati con dati provenienti da fonti amministrative e rilevazioni campionarie, svolte dall'Istituto, inerenti le misure di sostegno al reddito via via introdotte in fase pandemica, rivelando quanto, sebbene le erogazioni del RdC siano tradizionalmente destinate a famiglie con una prevalenza di componenti inattivi, a partire da maggio 2020, queste sono diminuite (dal 69,7% al 57,2%), e sono aumentate invece considerevolmente le erogazioni alle famiglie con una prevalenza di individui occupati (dal 19,9% al 30,8%). Anche se si sono registrati aumenti tra i percettori di occupati, pare siano rimasti lavoratori con impieghi tali da non consentir loro di emergere dal disagio e fare almeno del Rdc. Questo il motivo per cui sia necessario intervenire per aumentare gli stipendi dei lavoratori attraverso il taglio del cuneo fiscale e l'introduzione del salario minimo».
«Il reddito di cittadinanza resta, dunque, un porto indubbiamente sicuro per tante famiglie, ma è chiaro che non possa continuare a essere l'unica soluzione nel contrasto della povertà assoluta nel nostro Paese» ha concluso l'esponente del Movimento 5 Stelle.