Associazioni
Giornata mondiale per l’autismo: il videomessaggio di mamma Raffaella e suo figlio Leonardo
«Preferisco essere on line tutti gli altri giorni dell’anno per dedicarmi a Leonardo, mio figlio»
Bisceglie - martedì 2 aprile 2024
15.45 Comunicato Stampa
Oggi martedì 2 aprile è la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo istituita nel 2007 dall'Assemblea Generale dell'ONU. Raffaella Caifasso, presidente dell'associazione CoTeStoLab di Trani Bisceglie Ruvo di Puglia, insieme a suo figlio Leonardo di 19 anni affetto da autismo grave, ha voluto con questo video diversificare il suo messaggio.
«Basta con manifestazioni, lancio di palloncini, post, convegni e incontri - ha spiegato -. Sono state e sono in fallimento perché spenti i riflettori su questa giornata rimaniamo solo noi genitori e familiari accanto a questi ragazzi e la quotidianità, credetemi, è dura. Quante volte il 2 aprile ho sentito dire: "come mi dispiace che hai il figlio autistico", ma il giorno dopo se ne scordano tutti e non si interessano nemmeno».
«Questa è la realtà nuda e cruda che mi spezza il cuore e che mi ha spinto come associazione a non celebrare più la giornata per l'autismo. Non mi sento più di etichettare i nostri ragazzi dietro una giornata o un colore, il blu, perché loro sono di tanti colori. I genitori come me combattono tutto l'anno per far valere i diritti dei propri figli. Se volete parlare di autismo informatevi - ha aggiunto mamma Raffaella -, non lo spettacolarizzate. Conoscete le famiglie, entrate nelle loro case e imparate a vivere con loro. Solo quando riuscirete a passare anche solo mezz'ora con i nostri ragazzi potrete dire di avere conosciuto l'autismo. L'autismo colpisce un bambino ogni 66 nuovi nati. Quindi se pensate che non vi riguardi state sbagliando».
«Basta con manifestazioni, lancio di palloncini, post, convegni e incontri - ha spiegato -. Sono state e sono in fallimento perché spenti i riflettori su questa giornata rimaniamo solo noi genitori e familiari accanto a questi ragazzi e la quotidianità, credetemi, è dura. Quante volte il 2 aprile ho sentito dire: "come mi dispiace che hai il figlio autistico", ma il giorno dopo se ne scordano tutti e non si interessano nemmeno».
«Questa è la realtà nuda e cruda che mi spezza il cuore e che mi ha spinto come associazione a non celebrare più la giornata per l'autismo. Non mi sento più di etichettare i nostri ragazzi dietro una giornata o un colore, il blu, perché loro sono di tanti colori. I genitori come me combattono tutto l'anno per far valere i diritti dei propri figli. Se volete parlare di autismo informatevi - ha aggiunto mamma Raffaella -, non lo spettacolarizzate. Conoscete le famiglie, entrate nelle loro case e imparate a vivere con loro. Solo quando riuscirete a passare anche solo mezz'ora con i nostri ragazzi potrete dire di avere conosciuto l'autismo. L'autismo colpisce un bambino ogni 66 nuovi nati. Quindi se pensate che non vi riguardi state sbagliando».