Religioni
Giubileo 2025, pellegrinaggio associazioni LGBTQIA+: le parole di Rete Zaccheo e Lopopolo
Dopo essere stato rimosso per questioni esclusivamente burocratiche, l’evento è stato confermato per la data del 6 settembre 2025
Bisceglie - mercoledì 1 gennaio 2025
11.00
Il 6 settembre 2025, come da calendario, presenzieranno al Giubileo 2025 associazioni come la Tenda di Gionata e altre realtà vicine alle tematiche LGBTQIA+. Una presenza così imponente come quella di persone gay, lesbiche, queer, non-binary (che non si identificano dunque né nel genere femminile né in quello maschile) in un contesto spesso "spigoloso" come quello ecclesiastico, non poteva certo passare inosservata. Tra chi ha delineato Papa Francesco come Papa del Progresso in tema di diritti e discriminazioni grazie all'inserimento di una giornata di pellegrinaggio tinta dai colori della bandiera LGBTQIA+ e chi invece non attribuisce alla data giubilare grande significato simbolico, gruppi come Rete Zaccheo Puglia, gruppo gruppo dei Cristiani LGBT pugliesi e Arcigay, nella persona di Luciano Lopopolo, Responsabile Nazionale Formazione Arcigay, offrono in merito riflessioni e punti di vista interessanti e per nulla scontati.
«Se la chiesa decide di accogliere con iniziative specifiche le persone LGBTQIA+ è un bene sia per la chiesa che per le persone credenti. Troppe persone sono costrette a vivere la propria spiritualità entro un insanabile conflitto di coscienza, alimentato da pregiudizi e da colpevole ignoranza – ha dichiarato Lopopolo -. Poter sanare questa ferita farà sicuramente bene a tutte quelle persone che si sono sentite escluse da una istituzione che dovrebbe essere accogliente di per sé, soprattutto di tutte le condizioni identitarie. È sui comportamenti e non sulle identità che si dovrebbe misurare la fede di una persona». «Che possa essere l'auspicio perché all'interno dell'istituzione religiosa cattolica cominci un processo di attenzione alle persone, alle scelte politiche e culturali che di volta in volta si è portati e tenuti a fare di fronte alle incombenze del presente. Che ascolto e attenzione ai vissuti, alle sofferenze ed alle aspirazioni dell'umanità delle persone LGBTQIA+ possano guidare pensieri, parole e azioni di chi ha fede» ha poi concluso il Responsabile Formazione di Arcigay.
Più dure le parole di Rete Zaccheo: «Crediamo che la cosa migliore sia partire dai fatti. Si è molto parlato del fatto che si trattasse di "una giornata dedicata alle persone LGBT" e non, cosa che è realmente, un pellegrinaggio organizzato da La Tenda di Gionata, un'associazione che collette al suo interno persone queer, genitori di persone queer e operatori pastorali che seguono persone queer, oltre che mettere in rete i più di cinquanta gruppi locali di persone credenti LGBTQIA+ sparsi sull'intero territorio nazionale tra cui noi del gruppo Zaccheo Puglia». «Si tratta dunque di una richiesta di pellegrinaggio, richiesto e organizzato anche da tantissime altre organizzazioni credenti come scout AGESCI, Azioni Cattoliche locali, GiFra e relativi. La fondamentale differenza è che l'associazione in questione, La Tenda di Gionata, tra tutte queste associazioni di persone credenti, è l'unica dichiaratamente composta da persone queer» hanno poi proseguito.
«Ufficialmente la dinamica per cui il pellegrinaggio del 6 settembre è stato rimosso momentaneamente dal calendario del Giubileo 2025 è stata la seguente: mandata la richiesta per questo pellegrinaggio alla segreteria giubilare da parte de La Tenda, dopo diversi solleciti, riflessioni e mesi, è stata approvata e inserita nel calendario ufficiale». «Come prevedibile la comparsa sul sito ufficiale della presenza di un'associazione queer al giubileo ha scatenato un putiferio all'interno della fazione conservatrice interna ed esterna alla Chiesa Cattolica e dopo qualche giorno la presenza de La Tenda è stata rimossa, scatenando questa volta il caos della controparte – hanno raccontato -. La motivazione presentata è quella per cui fossero pendenti alcune pratiche burocratiche e, volendo prestare buona fede alla cosa, effettivamente, in terza battuta, una volta adempiute queste, la presenza del pellegrinaggio è stata ripristinata sul sito».
Per l'associazione dunque si tratterebbe di un atteggiamento pressappochista ormai tipico dell'ufficiale Istituzione Cattolica nei confronti di una comunità di persone che ha costantemente e pesantemente emarginato e stigmatizzato fino allo scorso pontificato: grave soprattutto la mancanza, sostengono, della premura di mostrare delicatezza e sensibilità comunicativa nei confronti di persone perpetuamente ferite da parte del Vaticano. «Ci teniamo a specificare anche che quello messo in atto non è un atteggiamento schizofrenico, ma è solo il naturale risultato del contrasto che continua ad avvenire tra preti, vescovi e cardinali delle fazioni conservatrici e progressiste – ha aggiunto il gruppo Zaccheo -. Proprio dai membri di quest'ultima schiera continuiamo a ricevere supporto concreto, non solo a parole, e continuo incoraggiamento, anche da piani molto alti, come è avvenuto durante questa vicenda del pellegrinaggio per il giubileo». «L'unica certezza è che, per quanto nel canone la Chiesa si proponga come emanazione della volontà divina, questa dimostri sempre più fortemente quanto sia composta da esseri molto umani e molto fallibili. In questo noi Cristiani queer, non solo di Zaccheo Puglia, vediamo la nostra vocazione profetica (non affermando ciò con presunzione ma semplicemente rifacendoci alla dottrina cattolica secondo la quale ogni cristiano battezzato è "re, profeta e sacerdote"): accompagnare la Chiesa verso una incarnazione più libera ed inclusiva e, ci permettiamo di affermare, reale e concreta della Fede cristiana e del messaggio evangelico».
Diverse però le domande che Rete Zaccheo pone a cui ancora non è stata data risposta: «Un'ultima riflessione: in che modo le persone queer parteciperanno dei sacramenti quali la confessione e l'eucarestia con un magistero che ancora ufficialmente ritiene che debbano essere lontani da essi se non vogliono cambiare "stile di vita", ossia se non vogliono rinunciare alla "pratica disordinata dell'omosessualità". Cosa si farà? Si darà uno speciale indulto per quei giorni per confessarsi e comunicarsi e poi tutto ritornerà come prima? Possiamo visualizzare ciò come l'ennesimo intollerabile contentino o come uno stimolo, uno sprone e un pretesto di riflessione per alcuni e scandalo per altri, consapevoli che questo stesso scontro con istituzioni incartapecorite è lo stesso percorso intrapreso da Gesù, e se lui è finito macellato su una croce noi non ci illudiamo che la nostra lotta possa essere più semplice. Altrimenti non sarebbe lotta» hanno poi concluso.
«Se la chiesa decide di accogliere con iniziative specifiche le persone LGBTQIA+ è un bene sia per la chiesa che per le persone credenti. Troppe persone sono costrette a vivere la propria spiritualità entro un insanabile conflitto di coscienza, alimentato da pregiudizi e da colpevole ignoranza – ha dichiarato Lopopolo -. Poter sanare questa ferita farà sicuramente bene a tutte quelle persone che si sono sentite escluse da una istituzione che dovrebbe essere accogliente di per sé, soprattutto di tutte le condizioni identitarie. È sui comportamenti e non sulle identità che si dovrebbe misurare la fede di una persona». «Che possa essere l'auspicio perché all'interno dell'istituzione religiosa cattolica cominci un processo di attenzione alle persone, alle scelte politiche e culturali che di volta in volta si è portati e tenuti a fare di fronte alle incombenze del presente. Che ascolto e attenzione ai vissuti, alle sofferenze ed alle aspirazioni dell'umanità delle persone LGBTQIA+ possano guidare pensieri, parole e azioni di chi ha fede» ha poi concluso il Responsabile Formazione di Arcigay.
Più dure le parole di Rete Zaccheo: «Crediamo che la cosa migliore sia partire dai fatti. Si è molto parlato del fatto che si trattasse di "una giornata dedicata alle persone LGBT" e non, cosa che è realmente, un pellegrinaggio organizzato da La Tenda di Gionata, un'associazione che collette al suo interno persone queer, genitori di persone queer e operatori pastorali che seguono persone queer, oltre che mettere in rete i più di cinquanta gruppi locali di persone credenti LGBTQIA+ sparsi sull'intero territorio nazionale tra cui noi del gruppo Zaccheo Puglia». «Si tratta dunque di una richiesta di pellegrinaggio, richiesto e organizzato anche da tantissime altre organizzazioni credenti come scout AGESCI, Azioni Cattoliche locali, GiFra e relativi. La fondamentale differenza è che l'associazione in questione, La Tenda di Gionata, tra tutte queste associazioni di persone credenti, è l'unica dichiaratamente composta da persone queer» hanno poi proseguito.
«Ufficialmente la dinamica per cui il pellegrinaggio del 6 settembre è stato rimosso momentaneamente dal calendario del Giubileo 2025 è stata la seguente: mandata la richiesta per questo pellegrinaggio alla segreteria giubilare da parte de La Tenda, dopo diversi solleciti, riflessioni e mesi, è stata approvata e inserita nel calendario ufficiale». «Come prevedibile la comparsa sul sito ufficiale della presenza di un'associazione queer al giubileo ha scatenato un putiferio all'interno della fazione conservatrice interna ed esterna alla Chiesa Cattolica e dopo qualche giorno la presenza de La Tenda è stata rimossa, scatenando questa volta il caos della controparte – hanno raccontato -. La motivazione presentata è quella per cui fossero pendenti alcune pratiche burocratiche e, volendo prestare buona fede alla cosa, effettivamente, in terza battuta, una volta adempiute queste, la presenza del pellegrinaggio è stata ripristinata sul sito».
Per l'associazione dunque si tratterebbe di un atteggiamento pressappochista ormai tipico dell'ufficiale Istituzione Cattolica nei confronti di una comunità di persone che ha costantemente e pesantemente emarginato e stigmatizzato fino allo scorso pontificato: grave soprattutto la mancanza, sostengono, della premura di mostrare delicatezza e sensibilità comunicativa nei confronti di persone perpetuamente ferite da parte del Vaticano. «Ci teniamo a specificare anche che quello messo in atto non è un atteggiamento schizofrenico, ma è solo il naturale risultato del contrasto che continua ad avvenire tra preti, vescovi e cardinali delle fazioni conservatrici e progressiste – ha aggiunto il gruppo Zaccheo -. Proprio dai membri di quest'ultima schiera continuiamo a ricevere supporto concreto, non solo a parole, e continuo incoraggiamento, anche da piani molto alti, come è avvenuto durante questa vicenda del pellegrinaggio per il giubileo». «L'unica certezza è che, per quanto nel canone la Chiesa si proponga come emanazione della volontà divina, questa dimostri sempre più fortemente quanto sia composta da esseri molto umani e molto fallibili. In questo noi Cristiani queer, non solo di Zaccheo Puglia, vediamo la nostra vocazione profetica (non affermando ciò con presunzione ma semplicemente rifacendoci alla dottrina cattolica secondo la quale ogni cristiano battezzato è "re, profeta e sacerdote"): accompagnare la Chiesa verso una incarnazione più libera ed inclusiva e, ci permettiamo di affermare, reale e concreta della Fede cristiana e del messaggio evangelico».
Diverse però le domande che Rete Zaccheo pone a cui ancora non è stata data risposta: «Un'ultima riflessione: in che modo le persone queer parteciperanno dei sacramenti quali la confessione e l'eucarestia con un magistero che ancora ufficialmente ritiene che debbano essere lontani da essi se non vogliono cambiare "stile di vita", ossia se non vogliono rinunciare alla "pratica disordinata dell'omosessualità". Cosa si farà? Si darà uno speciale indulto per quei giorni per confessarsi e comunicarsi e poi tutto ritornerà come prima? Possiamo visualizzare ciò come l'ennesimo intollerabile contentino o come uno stimolo, uno sprone e un pretesto di riflessione per alcuni e scandalo per altri, consapevoli che questo stesso scontro con istituzioni incartapecorite è lo stesso percorso intrapreso da Gesù, e se lui è finito macellato su una croce noi non ci illudiamo che la nostra lotta possa essere più semplice. Altrimenti non sarebbe lotta» hanno poi concluso.