Politica
Green card, Difendiamo Bisceglie illustra la sentenza del Giudice di pace
Spina: «Cittadini stanchi della politica delle chiacchiere e dell'arroganza»
Bisceglie - giovedì 9 settembre 2021
La vicenda dei mancati versamenti degli importi dovuti agli utenti biscegliesi che hanno maturato un credito col Comune nel corso delle annualità di vigenza della Green card è, forse, a uno snodo cruciale. Ne hanno parlato i referenti del movimento "Difendiamo Bisceglie" martedì 7 settembre nel corso di un incontro coi giornalisti. Il presidente Flavio De Deudis ha rimarcato la gratuità, per i contribuenti, delle azioni legali proposte, che potrebbero interessare - secondo stime diffuse dal movimento civico - fino a 4000 possessori di Green card.
L'avvocato Dario Galantino, vicepresidente di "Difendiamo Bisceglie", ha ripercorso i criteri e le modalità di istituzione dello strumento di premialità, frutto di deliberazioni dell'amministrazione comunale risalenti al 2013 e al 2014. Un passaggio molto critico verso il Comune è quello relativo al taglio - definito arbitrario - delle somme maturate con sacrificio dei cittadini, oggetto di censura da parte dell'autorità giudiziaria con la sentenza n° 164 del Giudice di pace di Bisceglie.
«Taglio peraltro effettuato con un'illegale compensazione parziale tra il tributo della Tari e il contributo della green card: un'operazione inammissibile nelle procedure della Pubblica Amministrazione» ha aggiunto Galantino, annunciando che le iniziative giudiziarie «proseguiranno fino a quando l'amministrazione comunale non provvederà al pagamento fino all'ultimo centesimo delle somme maturate a norma di regolamento dai cittadini».
Di natura politica, oltre che amministrativa, l'intervento dell'ex Sindaco Francesco Spina, che della Green card fu fautore: «Cittadini che hanno portato per anni i rifiuti differenziati all'isola ecologica sulla base di norme e tariffe stabilite dal Comune si sono visti respingere le richieste di pagamento solo perché il nuovo Sindaco Angarano ha tolto dal bilancio le somme destinate al pagamento. Questo è un vero e proprio abuso e atto illegittimo, che l'autorità giudiziaria ha censurato condannando il Comune di Bisceglie al pagamento delle Green card interamente maturate e al rimborso delle spese giudiziarie». Una battaglia analoga a quelle già condotte in passato da Spina per l'abolizione del pagamento dei contributi di bonifica e la cancellazione dei pagamenti di alcune quote non dovute della vecchia Ici.
«Avevo chiesto in consiglio comunale l'inserimento in bilancio delle somme per il rimborso delle Green card maturate nel 2017 e 2018 ma quegli emendamenti sono stati derisi e respiti. Oggi, di fatto, l'autorità giudiziaria li "approva" e questo si aggiunge alle innumerevoli censure che vari organi hanno pronunciato nei confronti degli atti dell'amministrazione Angarano» ha rilevato il consigliere di opposizione, manifestando la sua «gioia per l'adesione in massa dei cittadini alle iniziative civiche e per la formazione di una rinnovata e competente classe dirigente che governerà la città di Bisceglie nei prossimi anni».
Secondo Spina «forte è la sensazione che i cittadini siano stanchi della politica delle chiacchiere e dell'arroganza e preferiscano a questa la politica dell'umiltà e dei fatti concreti, come questa storica sentenza che ripristina un diritto dei cittadini creato dall'amministrazione precedente, ma calpestato dalla "svolta". Il rispetto delle istituzioni si ottiene garantendo, soprattutto, istituzioni sensibili alle istanze dei cittadini e che non siano (s)voltagabbane rispetto agli impegni assunti con atti formali verso la comunità».
L'avvocato Dario Galantino, vicepresidente di "Difendiamo Bisceglie", ha ripercorso i criteri e le modalità di istituzione dello strumento di premialità, frutto di deliberazioni dell'amministrazione comunale risalenti al 2013 e al 2014. Un passaggio molto critico verso il Comune è quello relativo al taglio - definito arbitrario - delle somme maturate con sacrificio dei cittadini, oggetto di censura da parte dell'autorità giudiziaria con la sentenza n° 164 del Giudice di pace di Bisceglie.
«Taglio peraltro effettuato con un'illegale compensazione parziale tra il tributo della Tari e il contributo della green card: un'operazione inammissibile nelle procedure della Pubblica Amministrazione» ha aggiunto Galantino, annunciando che le iniziative giudiziarie «proseguiranno fino a quando l'amministrazione comunale non provvederà al pagamento fino all'ultimo centesimo delle somme maturate a norma di regolamento dai cittadini».
Di natura politica, oltre che amministrativa, l'intervento dell'ex Sindaco Francesco Spina, che della Green card fu fautore: «Cittadini che hanno portato per anni i rifiuti differenziati all'isola ecologica sulla base di norme e tariffe stabilite dal Comune si sono visti respingere le richieste di pagamento solo perché il nuovo Sindaco Angarano ha tolto dal bilancio le somme destinate al pagamento. Questo è un vero e proprio abuso e atto illegittimo, che l'autorità giudiziaria ha censurato condannando il Comune di Bisceglie al pagamento delle Green card interamente maturate e al rimborso delle spese giudiziarie». Una battaglia analoga a quelle già condotte in passato da Spina per l'abolizione del pagamento dei contributi di bonifica e la cancellazione dei pagamenti di alcune quote non dovute della vecchia Ici.
«Avevo chiesto in consiglio comunale l'inserimento in bilancio delle somme per il rimborso delle Green card maturate nel 2017 e 2018 ma quegli emendamenti sono stati derisi e respiti. Oggi, di fatto, l'autorità giudiziaria li "approva" e questo si aggiunge alle innumerevoli censure che vari organi hanno pronunciato nei confronti degli atti dell'amministrazione Angarano» ha rilevato il consigliere di opposizione, manifestando la sua «gioia per l'adesione in massa dei cittadini alle iniziative civiche e per la formazione di una rinnovata e competente classe dirigente che governerà la città di Bisceglie nei prossimi anni».
Secondo Spina «forte è la sensazione che i cittadini siano stanchi della politica delle chiacchiere e dell'arroganza e preferiscano a questa la politica dell'umiltà e dei fatti concreti, come questa storica sentenza che ripristina un diritto dei cittadini creato dall'amministrazione precedente, ma calpestato dalla "svolta". Il rispetto delle istituzioni si ottiene garantendo, soprattutto, istituzioni sensibili alle istanze dei cittadini e che non siano (s)voltagabbane rispetto agli impegni assunti con atti formali verso la comunità».