Politica
I 5 Stelle chiedono le dimissioni del presidente Aqp De Sanctis
Giovedì 13 luglio l'assemblea dei soci ridisegnerà in ogni caso il consiglio d'amministrazione
Bisceglie - lunedì 10 luglio 2017
15.33
Il presidente di Aqp Nicola De Sanctis è nel mirino dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, che ne chiedono le dimissioni. Lunedì, nel corso di una conferenza stampa, i componenti del gruppo pentastellato nell'assemblea di via Capruzzi hanno attaccato il presidente Michele Emiliano per l'atteggiamento evidentemente ritenuto troppo morbido nei confronti dell'ingegnere nucleare barese, 56 anni, già presidente del gigante energetico tedesco Eon, al vertice di Acquedotto Pugliese dall'aprile 2016.
«La relazione del collegio sindacale - conferma i dubbi sollevati dal Movimento 5 Stelle già nel dicembre scorso in una interrogazione, a cui è pervenuta risposta appena sei mesi dopo» ha dichiarato Antonella Laricchia. «Una risposta che lascia da un lato parecchi quesiti aperti. I punti rilevati riguardavano proprio la trasparenza e l'affidamento di incarichi inopportuni, interni e esterni, in Aqp. Si contesta un anomalo accentramento di potere nella figura del presidente».
Secondo il Movimento 5 Stelle la società avrebbe effettuato assunzioni e sottoscritto consulenze pur non potendo, per effetto del decreto legge Madia, assumere personale dall'esterno fino al 2018 se non a seguito di ricognizione delle professionalità nterne da cui sarebbero dovute emergere da un lato eventuali eccedenze rispetto al fabbisogno (il cui elenco avrebbe dovuto essere trasmesso alla regione e all'Agenzia per le politiche attive del Lavoro) e dall'altro la necessità di profili con specifiche competenze non disponibili all'interno della società.
«Le assunzioni avrebbero dovuto essere coerenti con il Piano di sviluppo di Acquedotto e quello del personale, di cui chiedevamo copia. Non solo non abbiamo ricevuto risposta alla domanda ma non ci sono stati consegnati neppure i piani». Gli otto consiglieri regionali, convinti della necessità di un passo indietro da parte di Nicola De Sanctis, chiederanno comunque la revoca al presidente della regione. «Ricordiamo a Emiliano che nel caso in cui perseveri con la sua inerzia, secondo il nuovo orientamento della Corte di Cassazione, rischia addirittura di risultare responsabile di un eventuale danno erariale».
La poltrona di Nicola De Sanctis, in ogni caso, non sembra traballante. Il consiglio di amministrazione è decaduto, malgrado la nomina della barlettana Carmela Fiorella, compagna del consigliere regionale (e forse futuro assessore) Filippo Caracciolo, che ha rilevato il dimissionario vicepresidente Lorenzo De Santis ma non Francesca Pace, che ha formalizzato il suo disimpegno. L'assemblea dei soci di giovedì 13 luglio potrebbe riservare sorprese: il presidente De Sanctis sembrerebbe intenzionato a chiedere un sostanzioso ritocco del suo compenso dagli attuali 60 mila a 240 mila euro lordi. Uno strapuntino dorato che fa gola a molti personaggi politici, magari in scadenza di mandato...
«La relazione del collegio sindacale - conferma i dubbi sollevati dal Movimento 5 Stelle già nel dicembre scorso in una interrogazione, a cui è pervenuta risposta appena sei mesi dopo» ha dichiarato Antonella Laricchia. «Una risposta che lascia da un lato parecchi quesiti aperti. I punti rilevati riguardavano proprio la trasparenza e l'affidamento di incarichi inopportuni, interni e esterni, in Aqp. Si contesta un anomalo accentramento di potere nella figura del presidente».
Secondo il Movimento 5 Stelle la società avrebbe effettuato assunzioni e sottoscritto consulenze pur non potendo, per effetto del decreto legge Madia, assumere personale dall'esterno fino al 2018 se non a seguito di ricognizione delle professionalità nterne da cui sarebbero dovute emergere da un lato eventuali eccedenze rispetto al fabbisogno (il cui elenco avrebbe dovuto essere trasmesso alla regione e all'Agenzia per le politiche attive del Lavoro) e dall'altro la necessità di profili con specifiche competenze non disponibili all'interno della società.
«Le assunzioni avrebbero dovuto essere coerenti con il Piano di sviluppo di Acquedotto e quello del personale, di cui chiedevamo copia. Non solo non abbiamo ricevuto risposta alla domanda ma non ci sono stati consegnati neppure i piani». Gli otto consiglieri regionali, convinti della necessità di un passo indietro da parte di Nicola De Sanctis, chiederanno comunque la revoca al presidente della regione. «Ricordiamo a Emiliano che nel caso in cui perseveri con la sua inerzia, secondo il nuovo orientamento della Corte di Cassazione, rischia addirittura di risultare responsabile di un eventuale danno erariale».
La poltrona di Nicola De Sanctis, in ogni caso, non sembra traballante. Il consiglio di amministrazione è decaduto, malgrado la nomina della barlettana Carmela Fiorella, compagna del consigliere regionale (e forse futuro assessore) Filippo Caracciolo, che ha rilevato il dimissionario vicepresidente Lorenzo De Santis ma non Francesca Pace, che ha formalizzato il suo disimpegno. L'assemblea dei soci di giovedì 13 luglio potrebbe riservare sorprese: il presidente De Sanctis sembrerebbe intenzionato a chiedere un sostanzioso ritocco del suo compenso dagli attuali 60 mila a 240 mila euro lordi. Uno strapuntino dorato che fa gola a molti personaggi politici, magari in scadenza di mandato...